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L’Occhio nei Quartieri: Salerno, Chiesa del Galiziano, la protesta di un gruppo di residenti

Osservazioni relative al progetto per la edificazione del Complesso Parrocchiale di San Felice e Santa Maria Madre della Chiesa nel rione di Torrione Alto di Salerno.

 

Le presenti osservazioni fanno seguito all’incontro indetto dal Comune di Salerno in data 29 maggio 2018. Nel corso di tale incontro, anche grazie al clima infuocato che impediva il sereno confronto voluto dall’amministrazione comunale, non è stato possibile elencare una serie nutrita di irregolarità e di violazioni di legge che inficiano il progetto rendendo evidente l’inaccoglibilità del medesimo.

Tali ragioni saranno enumerate di seguito.

  • L’intera vicenda ha origine da un accordo preliminare transattivo intercorso in data 02/03/2004 tra il Comune di Salerno in persona del Sindaco p.t dott. Mario De Biase ed il rappresentante della Parrocchia in discorso don Luigi Zoccola. Con tale accordo si prevedeva che il Comune si impegnava alla cessione gratuita in favore della Parrocchia di S. Felice in Felline, che accettava, di un’area di circa mq 2257 dove doveva essere realizzata una Chiesa a cura e spese dell’Autorità ecclesiastica e che ”la cessione dell’area avverrà contestualmente all’approvazione del progetto esecutivo della Chiesa”. Il progetto presentato dalla Parrocchia prevedeva (delibera di C.C. n. 4 del 21/01/2006) la realizzazione di una chiesa su due livelli e precisamente un piano terra di mq 770 ed un piano seminterrato di mq 693 con un contorno sistemato a verde. Tale progetto veniva approvato dal Consiglio Comunale di Salerno con la citata delibera n.4 del 21 gennaio 2006. A tale delibera faceva seguito la cessione dell’area predetta a titolo (vedi delibera di Giunta n. 1076 del 20/10/2006 che tra l’altro approvava lo schema di contratto tra il Comune e la Parrocchia). La cessione avveniva con atto notarile in data 13/06/2006 di “cessione gratuita di area di proprietà comunale per la realizzazione dell’edificio di culto” (visura Agenzia delle Entrate) cui seguiva trascrizione presso i Registri Immobiliari. Divenuta proprietaria dell’area alla Parrocchia incombeva pertanto l’esecuzione dell’edificio di culto approvato con la citata delibera n. 4 del 21/01/2006. Tale edificio non è stato finora realizzato.

Inopinatamente invece è stato presentato un nuovo progetto di edificio di culto che rispetto a quello approvato si caratterizza per le dimensioni che sono pressoché il doppio di quelle approvate. Sul punto si tornerà in seguito in quanto ciò che occorre subito chiarire è che la Parrocchia non può realizzare alcuna costruzione diversa da quella approvata dal C.C. di Salerno il 21/01/2006 che conserva piena validità giuridica e dalla quale sono scaturiti effetti giuridici rilevantissimi in quanto l’approvazione di quel progetto ha determinato la cessione gratuita alla Parrocchia di terreno di proprietà comunale. E’ del tutto evidente che a tale cessione gratuita dell’area di proprietà comunale l’Ente Comune si è determinato perché ha condiviso ed accolto quel progetto in ogni sua parte. Se ne deduce che:

  • Il progetto approvato nel 2006 è l’unico progetto realizzabile in quanto è stato la conditio sine qua non che ha determinato il Comune alla cessione gratuita della sua proprietà;
  • Qualora il Comune di Salerno approvasse il progetto a firma dell’arch. Carmine Sabatino in data 19/03/2018 violerebbe l’accordo preliminare transattivo predetto, la delibera di Consiglio n.4 del 21/01/2006 che ha già dispiegato in toto i suoi effetti giuridici con il passaggio della proprietà del suolo dal Comune alla Parrocchia;
  • Il progetto all’esame del Consiglio Comunale che contempla la realizzazione di un edificio diverso da quello approvato si configura come un dichiarato intendimento di non adempiere all’accordo transattivo e dovrebbe essere valutato in tal senso con l’attivazione di una azione di annullamento dell’atto di cessione gratuita da parte del Comune di Salerno.

Tanto esimerebbe dall’esaminare le gravi irregolarità e violazioni di legge che inficiano il nuovo progetto e che si richiamano qui per mero tuziorismo.

 

L’attuale progetto prevede la realizzazione di tre piani con un primo livello di circa 700 mq, un secondo livello di circa 700 mq ed un terzo livello di 530 mq, oltre ad un volume definito tecnico di circa 1.000,00 mq. In sostanza tra corpi di fabbrica, sagrati e rampe di collegamento tra i piani verrebbe occupato il 90% dell’area mentre con il primo progetto se ne sarebbe occupato circa il 50%.

Mancanza di progetto esecutivo. Il progetto presentato dalla Parrocchia non è esecutivo perché manca dei requisiti indicati dall’art. 33 Codice appalti e precisamente relazioni specialistiche, elaborati grafici comprensivi anche di quelli delle strutture, degli impianti e di ripristino e miglioramento ambientale, calcoli esecutivi delle strutture e degli impianti, piano di manutenzione dell’opera e delle sue parti, piano di sicurezza e di coordinamento, computo metrico estimativo e quadro economico, crono programma, elenco dei prezzi unitari ed eventuali analisi, schema di contratto e capitolato speciale di appalto. Tali documenti sono dovuti in quanto trattasi di opera di interesse pubblico.

Distanze: dal combinato disposto degli art. 100 commi 1,2 e 3 RUEC di Salerno e dell’art. 9 punto 2 D.L. 1444/1968 si ricava che per i nuovi edifici ricadenti in altre zone (come la Chiesa de qua, che ricade in zona F attrezzature di interesse comune) è prescritta in tutti i casi la distanza minima assoluta di metri 10 tra pareti finestrate e pareti di edifici antistanti. In questo caso il progetto ha previsto pareti finestrate edificate sul confine, in violazione delle anzidette normative.

Parcheggi: il progetto dimensionato per un edificio di culto che accoglie 260 fedeli, a non voler tener conto della sala parrocchiale e delle varie aule, non prevede affatto i parcheggi necessari a soddisfare tali esigenze. Sussiste pertanto una evidente violazione dell’art. 100 RUEC in quanto i parcheggi non possono essere oggetto di deroga. Ma vi è di più in quanto con la realizzazione di tale opera si verranno a sacrificare posti di parcheggio pubblico che saranno occupati per l’accesso carrabile alla struttura di culto e che ad oggi risultano già insufficienti alle esigenze dei residenti.

Barriere architettoniche: il progetto non prevede accessi per disabili all’ingresso principale del sagrato; inoltre le rampe carrabili e pedonali non rispettano le percentuali di pendenze previste per legge.

Finanziamento dell’opera: dal progetto (esecutivo!!!) non è possibile evincere il costo dell’opera. Tale carenza non consente di conoscere, oltre al costo complessivo, la quota in termini numerici che si assume finanziata con contributi CEI dell’8 per mille né tantomeno la quota che, secondo le stesse disposizioni interne della CEI, viene assunta a carico della diocesi. Tali normative CEI prevedono che “le diocesi assumono ed esprimono un impegno formale a garantire la copertura della quota eccedente rispetto ai contributi”. Di tale impegno  non vi è traccia nel progetto. Le conseguenze non sono meramente formali in quanto occorre per tutte le opere pubbliche conoscere preventivamente la copertura finanziaria onde evitare che restino incompiute.

Aule polifunzionali e salone parrocchiale: in primo luogo manca qualsiasi indicazione circa l’utilizzo che si intende fare di tali superfici. Dette aule sono otto per complessivi 400 mq circa, sono collocate su due livelli sottoposti alla Chiesa, sono dotate di servizi igienici. Il salone parrocchiale occupa 450 mq e, anche se definito parrocchiale, non è destinato al culto, come si evince dai grafici, in quanto sono previsti spogliatoi e depositi che lasciano intendere una destinazione ricreativa. Per conseguenza deve ritenersi che tali ambienti non sono inquadrabili tra quelli destinati al culto e che pertanto sono estranei alle normative di deroga di cui all’art. 100 del RUEC.

Impatto ambientale: in primo luogo con l’edificazione del progetto sopra descritto si verrebbe a sacrificare irrimediabilmente il parco del Galiziano che sarebbe sovrastato da una massa verticale di cemento armato alta circa 18 metri. Si immagini le conseguenze su un parco di modeste dimensioni frequentato  in massima parte da bambini e ragazzi di tutte le età, definiti addirittura nella burrascosa riunione del 29 maggio, come dediti ad ogni forma di vizio. Le migliaia di metri cubi di cemento nonché le esagerate superfici, in parte occultate nel progetto (come i circa 1000 metri quadri definiti incongruamente come vuoti tecnici) non sono minimamente proporzionate alla esigua superficie a verde di cui è costituito il Parco del Galiziano, determinando un impatto ambientale insopportabile per l’intero quartiere e in concreto superiore di gran lunga alle esigenze di culto che non si intendono contestare né tampoco limitare. La grave mancanza di proporzionalità determina una irragionevolezza complessiva del progetto di cui deve tenere conto il Comune di Salerno secondo i parametri indicati dalla Corte Costituzionale.

Presenza di altri edifici di culto in zona: non si può non rilevare che nel quartiere Torrione alto-Sala Abbagnano sono presenti tre Chiese e precisamente la chiesa di S. Giovanni recentemente ristrutturata, la chiesa di S. Felice in Felline poco utilizzata nonostante il suo valore storico e la chiesa del Villaggio Lauro edificata a seguito dell’alluvione del 1954. Tali chiese sono ampiamente sufficienti a soddisfare le esigenze cultuali del quartiere sotto ogni profilo sia quantitativo che qualitativo. Nulla inoltre viene detto nel progetto circa l’utilizzo di tali edifici esistenti delle cui cubature non si tiene conto.

 

Conclusioni

Si chiede pertanto che il Consiglio Comunale di Salerno, tenuto conto di quanto esposto:

  • non approvi il progetto de quo in quanto esiste progetto esecutivo già approvato;
  • in subordine non approvi il predetto progetto perché viziato dalle suindicate violazioni di legge;

Salerno 10 giugno 2018

Primi firmatari

Matilde Mari

Giordano Dorti

Antonio Guariglia

Claudio Tringali

Antonio Cuomo

Giuseppe Criscito

Rosalba Fatigati

 

Seguono firme

 

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