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“Il titolo non dice molto”, di Gianfranco Rizzo

Martedì scorso, alle 18,30 nella Sala del Comune di Battipaglia c’è stato un importante evento culturale con il prof Gianfranco Rizzo, Ordinario del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università degli studi di Salerno, che ha presentato il suo ultimo libro “Il titolo non dice molto un diario molto sui generis dello stesso autore. L’evento è stato presentato dalla psicologa Donatella Palazzo in collaborazione con Gabriella Pastorino, rappresentante del gruppo culturale “Ore d’otium”. L’accesso alla Sala del Comune è stato contingentato, si è potuto accedere solo su prenotazione nel rispetto dei protocolli di prevenzione per covid -19. Il libro, dal titolo davvero originale, contiene una serie di brevi racconti autobiografici, aneddoti e strani episodi di vita vissuta, raccontati con un inusuale humor e leggerezza. Alcuni brani sono stati letti in sala e commentati dall’autore, che ha saputo rendere ancor più piacevole l’incontro creando intermezzi musicali imbracciando la sua fisarmonica ed esibendosi con una notevole competenza artistica. Rizzo ha già pubblicato, nel 2011 “Il sole con le ruote”, un testo di divulgazione scientifica, poi nel 2012 un romanzo/racconto dal titolo “Il caffè di Turing” dove l’intelligenza artificiale si sostituisce all’uomo in un futuro utopico vagamente inquietante, ma piuttosto realistico. Il terzo libro è autobiografico, ma dice l’autore “Non ho il vissuto di Marco Polo o Giulio Cesare, avrei avuto qualche pudore a chiamarla biografia, e poi avrei difficoltà a scrivere di me stesso in modo serio. Durante il periodo del lockdown mi sono divertito a pubblicare su Facebook alcuni brani accompagnati dall’hastag #PdG (ossia Puttanata del Giorno). Gli amici mi hanno suggerito di raccogliere gli scritti ed è nata l’idea del libro, i racconti parlano di alcuni miei viaggi, della passione che ho per la mia fisarmonica e la musica, degli amici”. – “Come ha fatto un ingegnere a scrivere un libro di questo tipo, umoristico?” – “Beh, non sarei certo il primo ingegnere umorista, basti pensare a Luciano De Crescenzo, ovviamente con le dovute distanze. Avevo voglia di evasione, e poi il titolo di studio ci descrive fino a un certo punto: in molti casi il carattere di una persona è evidente già a tre o quattro anni, non c’è bisogno di aspettare gli anni dell’università per formarlo. Va anche detto che, oltre e più che essere un ingegnere, io sono soprattutto un ricercatore, cosa che forse mi ha permeato anche di più. Nel libro è contenuto un lungo racconto che parla del mio progetto scientifico e anche dell’entropia, che è una cosa, piuttosto complicata da spiegare, capace di misurare il disordine della materia ed ha a che fare con la termodinamica. Ovviamente ne scrivo in forma leggera, che era anche un modo per non far addormentare i miei studenti nelle lezioni pomeridiane, con i primi caldi. Uno dei miei personaggi, per dire, è il sig. Pisapia di Cava de’ Tirreni che va allo stadio a fare il tifo per la sua squadra sparando i tric trac” – “Cambiamenti climatici e futuro, cosa ci aspetta?” “Per fortuna c’è ormai consapevolezza diffusa in tutto il mondo del problema energetico e dei cambiamenti climatici, e che il pericolo è reale e molto serio. Io sto lavorando da anni ad un ambizioso progetto, che ha avuto anche un finanziamento dalla Comunità Europea, e che permetterebbe di convertire le auto attuali in ibride solari. Ho avuto, con i miei colleghi, diversi premi e riconoscimenti per queste ricerche”.  – “Ritornando alla sua giovinezza, lei pensa di aver trascorso una felice gioventù? Perché secondo lei molti ragazzi oggi soffrono il male di vivere?”“Io ho vissuto una gioventù abbastanza serena, e mi sono anche divertito, come si può intuire leggendo il mio libro. Ma il male di vivere c’era già allora: ricordo anche qualche amico e qualche commilitone che si sono tolti la vita. Per non parlare della cupezza degli “anni di piombo”, che ci ha toccato in molti. Una differenza fondamentale rispetto agli anni della mia giovinezza, ma non sono certo il primo a dirlo, è la quantità e la velocità di circolazione delle informazioni, che in tanti non hanno gli strumenti per decodificare e analizzare criticamente, e questo può creare incertezza e smarrimento, ma che può anche generare molte opportunità di crescita personale”.   La serata con il prof. Rizzo è stata divertente e anche lui ha ammesso di essersi divertito a scrivere il suo libro e a parlarcene.

Enrica Suprani

 

Maria Rosaria Voccia

Giornalista, editore e direttore responsabile di www.sevensalerno.it e di www.7network.it. Storico dell'Arte, sono cittadina del mondo, amo la vita, l'arte, il mare, i gatti... Esperta in giornalismo eco ambientale, tecnico di ingegneria naturalistica, autrice del Format Campania in Fiamme: Criticità & Proposte, mi impegno nelle e per le campagne eco ambientaliste perché desidero un mondo migliore, per noi e per i nostri figli. Sono progettista culturale, ideatrice di Format, organizzatrice e curatrice di eventi.

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