Fonte : il Sole 24ore
C’è la rivolta dei sindacati della scuola contro l’obbligo del Green pass per il personale e soprattutto contro le pesanti sanzioni previste per chi non si adegua.
Basta “diktat”, “la scuola non si riapre per decreto”, è il messaggio lanciato nelle ultime ore. Non mancano ii malumori tra gli steward che lavorano negli stadi o negli eventi: “Noi non controlliamo il certificato verde”, hanno avvertito. E c’è il no di una parte degli studenti universitari, allo stato attuale una minoranza. All’inizio della settimana, una ventina di ragazze e ragazzi della Sapienza si sono riuniti in assemblea per discutere sulle forme di protesta da mettere in campo in vista della ripresa delle lezioni con l’obbligo del certificato verde. L’iniziativa è stata promossa da un gruppo su Telegram (“Sapienza contro il green pass”), che ha quasi 4mila iscritti.
Sindacati: stop diktat sul Green pass
A pochi giorni dall’entrata in vigore del nuovo decreto che ha esteso l’obbligo del certificato verde per tutta una serie di servizi, monta la protesta da parte di alcune categorie.
La scuola è in prima fila. I sindacati criticano la decisione di considerare il mancato rispetto di vaccinazioni o tamponi assenza ingiustificata. con la conseguenza che dal quinto giorno scatta la sospensione per l’insegnante o il bidello con perdita della retribuzione.Sotto la lente anche la scelta del governo di prevedere multe salate dai 400 ai mille euro a carico dei presidi, in caso di mancato controllo, cioè se fanno entrare a scuola chi non è a posto con le nuove regole. Il governo, hanno messo in evidenza in un documento unitario le sei sigle rappresentative di tutto il comparto (Cgil, Cisl e Uil, Snals e Gilda e l’Anief), ha deciso in modo “unilaterale”, nonostante -hanno sottolineato ancora – il confronto aperto da tempo tra l’amministrazione e sindacati per trovare soluzioni utili a far ripartire la scuola in presenza.
Redazione