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Novità sulla strategia forestale nazionale

Consultazione pubblica per la predisposizione della Strategia Forestale Nazionale per il settore forestale e le sue filiere

Si è chiusa la fase di consultazione pubblica sulla bozza di Strategia Forestale Nazionale. Sono pervenuti 286 contributi, che sono stati vagliati dal Gruppo di lavoro che aveva redatto la prima bozza. Si proseguirà con l’iter istituzionale previsto dal D lgs 34 del 2018. Il Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali ringrazia tutti coloro che hanno inviato il proprio contributo.

Il documento di analisi delle osservazioni sulla Strategia Forestale Nazionale è curato dalla Direzione generale dell’economia montana e delle foreste (DIFOR).

Perché una Strategia Forestale Nazionale

Dalle osservazioni e contributi raccolti nel corso della consultazione pubblica in merito alla proposta di SFN emerge un chiaro appello a cogliere appieno l’occasione prevista all’articolo 6, comma 1, del D.lgs. 3 aprile 2018 n. 34 sul tema della programmazione e pianificazione forestale, per introdurre nel sistema nazionale di programmazione un documento che delinei una nuova politica volta a rappresentare la molteplicità di interessi e necessità che riguardano la materia forestale. Il tema tocca nel profondo sensibilità sociali molto variegate; coniugare i fabbisogni della società e dell’economia di oggi definendo obiettivi e linee d’azione in relazione ai profondi mutamenti climatici, sociali e socioeconomici globali e locali che si profilano nei prossimi venti anni, risulta una sfida molto difficile. Al centro del dibattito resta il tema complesso del rapporto tra uomo e natura, tema sul quale non è facile portare a sintesi, attraverso un processo partecipativo, visioni ideali e interessi concreti spesso divergenti.

Analizzando tutti i contributi ricevuti si osserva come vi siano posizioni spesso contrapposte che chiedono alla SFN di intraprendere percorsi difficilmente compatibili tra loro. Ma obiettivo della strategia è proprio quello di trovare, in attuazione dei principi di sostenibilità e nel rispetto delle competenze istituzionali, un equilibrio tra le funzioni di conservazione della biodiversità, protezione del paesaggio, fruizione sociale, produzione di prodotti forestali materiali ed immateriali, in armonia con gli impegni internazionali ed europei in materia di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico, conservazione della biodiversità, sviluppo sostenibile e bioeconomia sottoscritti dall’Italia nonché gli indirizzi del New Green Deal europeo, ancora da declinare negli aspetti più concreti.

Con la SFN il legislatore ha dato mandato di tratteggiare una visione di futuro e di sviluppo incentrata sulla Gestione Forestale Sostenibile (GFS), quale principio ispiratore internazionalmente concordato per affrontare le sfide globali connesse alla conservazione, valorizzazione e gestione del patrimonio forestale, l’incremento di valore della componente forestale del capitale naturale nazionale e lo sviluppo socioeconomico delle aree interne e montane dove è localizzata la maggior parte dei boschi, valorizzando il settore e le sue filiere. La visione troverà attuazione nei Programmi Forestali Regionali (PFR) che saranno approvati di conseguenza all’adozione formale della SFN.

La SFN ha la funzione di fornire un indirizzo volto a promuovere obiettivi e azioni in un quadro di fattibilità, coerenza degli interventi e coordinamento tra le istituzioni. Altro ad una strategia non può chiedersi.

Per comprendere il ruolo e la funzione del documento strategico nazionale è necessario ripercorrere i passi che hanno portato le istituzioni nazionali a ritenere indispensabile l’avvio di una nuova politica forestale nazionale, espressione di una costante e leale collaborazione tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome. La disciplina normativa nazionale relativa alla materia forestale e in generale alla gestione del territorio è, alla luce del riparto delle competenze normative tra Stato e Regioni definito nel Titolo V della Costituzione e del ruolo multifunzionale dei boschi e delle foreste, è multilivello e multisettoriale.

Il quadro nazionale di compiti e ruoli istituzionali in materia forestale, con riferimento alle funzioni di indirizzo, coordinamento, governo, gestione, controllo e vigilanza del territorio, si presenta complesso e frammentato con interrelazioni stringenti tra ambiti differenti e spesso con evidenti sovrapposizioni. Questa situazione ha rappresentato per lungo tempo un ostacolo alla definizione di una politica forestale nazionale, organica e condivisa che consentisse di superare le criticità strutturali legate non solo all’abbandono culturale e colturale del bosco e delle aree rurali e montane, ma anche e soprattutto alla sua scarsa rappresentatività dei territori e delle persone che in essi e di essi vivono, con ridotta propensione all’innovazione, e alla limitata consapevolezza dei servizi ecosistemici offerti alla collettività nonché alla perdita del valore economico dei suoi prodotti, legnosi e non legnosi.

La nota Sentenza n. 105 del 2008 della Corte costituzionale offre una compiuta disamina inerente alla polivalenza del concetto di “boschi e foreste”, da cui consegue una diversa allocazione delle competenze. In particolare, la Corte costituzionale ha affermato che: “Si può dunque affermare che sullo stesso bene della vita, boschi e foreste, insistono due beni giuridici: un bene giuridico ambientale in riferimento alla multifunzionalità ambientale del bosco, ed un bene giuridico patrimoniale, in riferimento alla funzione economico produttiva del bosco stesso”.

I distinti concetti di multifunzionalità del bosco e di valorizzazione della funzione economico-produttiva sottoposta ai limiti della tutela ambientale sono del resto ribaditi a livello internazionale, europeo e nazionale.

Il D.lgs. 18 maggio 2001, n. 227 (Orientamento e modernizzazione del settore forestale, a norma dell’articolo 7 della Legge 5 marzo 2001, n. 57), abrogato e aggiornato dal D.lgs. n. 34 del 2018, poneva come strumento fondamentale per la conservazione e l’incremento dei boschi e delle foreste la «selvicoltura» (art. 1) e prevedeva all’articolo 3 “Programmazione forestale”, l’emanazione con Decreto ministeriale dal Mipaaf e dal Ministero dell’ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (Mattm), ciascuno per quanto di propria competenza, di “Linee guida nazionali di indirizzo e coordinamento in materia forestale per la per la tutela, conservazione, valorizzazione e sviluppo del settore forestale” destinato ad indirizzare le Regioni al fine di definire Piani forestali per il territorio di loro competenza.

Le “Linee guida nazionali per il settore forestale e la programmazione forestale regionale” sono state emanate nel 2005 con Decreto del Mattm, fornendo indirizzi generali per la programmazione forestale delle Regioni e prevedendo nello specifico come indirizzo nazionale la necessità di: verificare lo stato e le caratteristiche del bosco in relazione all’economia nazionale e alla situazione ambientale generale, con particolare riferimento alla conservazione della biodiversità; stabilire gli obiettivi strategici della politica nazionale nel settore forestale, anche in attuazione delle Risoluzioni delle Conferenze interministeriali di Helsinki e Lisbona, e indicare gli indirizzi di intervento nazionale ed i criteri generali di realizzazione, nonché le previsioni di spesa.

Con la riforma della Politica Agricola Comune (PAC) per l’apertura del periodo di programmazione 2007-2014 dei fondi comunitari, la Commissione europea ha informato il governo italiano che, per l’attuazione delle politiche di sviluppo rurale e il sostegno alle misure forestali previste dal Regolamento (CE) n. 1290/2005 e dal Regolamento (CE) n. 1698/2005, il nostro Paese si sarebbe dovuto dotare di un documento di natura strategica per il settore forestale coerente con gli indirizzi definiti nella Strategia forestale europea del 1998 (COM(2013)659 final del 20.9.2013) e dal Piano d’Azione per le foreste dell’Unione Europea (Forest Action Plan, FAP, del 15 giugno 2006, COM (2006)302).

Comunicato Stampa FerFa

Redazione

Maria Rosaria Voccia

Giornalista, editore e direttore responsabile di www.sevensalerno.it e di www.7network.it. Storico dell'Arte, sono cittadina del mondo, amo la vita, l'arte, il mare, i gatti... Esperta in giornalismo eco ambientale, tecnico di ingegneria naturalistica, autrice del Format Campania in Fiamme: Criticità & Proposte, mi impegno nelle e per le campagne eco ambientaliste perché desidero un mondo migliore, per noi e per i nostri figli. Sono progettista culturale, ideatrice di Format, organizzatrice e curatrice di eventi.

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