Al cimitero anche la ministra per l’immigrazione nigeriana: «Grazie Salerno». Inaugurati due monumenti. In serata all’Augusteo la rappresentazione teatrale di quella tragedia
L’otto marzo a Salerno per celebrare la Donna e tutti gli aspetti sociali legati ad essa.
La manifestazione contro la violenza di genere organizzata dal Comune e dalla Questura al Comune ha puntato i riflettori sulla necessitare sempre più urgente di una stretta sulla prevenzione di questo terribile reato.
Poi, al Cimitero, il ricordo delle 26 ragazze nigeriane annegate in un naufragio e arrivate morte nel porto di Salerno, con la presenza della ministra per l immigrazione nigeriana Ifeynwa Angela Nwambu che ha dichiarato: “Questa manifestazione è molto importante per noi, e si muove nella direzione di un rapporto di collaborazione sempre più stretto tra l’Italia e la Nigeria, speriamo che diventi sempre più stresso. La città di Salerno si sta dimostrando davvero vicina al dramma di queste 26 ragazze, alle loro famiglie e all’intero popolo nigeriano. Su questo non possiamo che esprime il nostro ringraziamento». C’erano anche molte associazioni e una rappresentanza del comune di Salerno.
E’ stata anche inaugurata l’opera di Pietro Lista e Giovanni De Rosa “26 rami spezzati, 2 nel segreto della maternità. Nell’edera l’immortalità dell’anima”.
Alle dodici, nei Giardini “8 Marzo” in via de Cicco, è stato inaugurato il monumento realizzato da Eugenio Siniscalchi in collaborazione con gli studenti del Liceo Artistico Sabatini-Menna.
Voluto dall’assessore alle Pari Opportunità di Salerno Falcone, proposto alla dirigente del Liceo Artistico Ester, Andreola, su progettazione e realizzazione del prof. Siniscalchi coadiuvato dagli assistenti di laboratorio Faraone e Aliberti assieme alla classe di scenografia 4D, ” l’idea dell’installazione-monumento – ci fa sapere il prof.Siniscalchi- è quella di fondere l’onda del mare (cha ha determinato la morte), alle orme dei piedi e delle mani sulla sabbia quale approdo per una nuova vita cercata inutilmente, nel drammatico attimo che interrompe la vita vissuta come aspirazione verso il nuovo. La colomba, quale simbolo di libertà cercata anche a costo della vita, sintetizza il dramma e la speranza. La sintesi è richiamata dalla drammatica vicinanza delle mani a rilievo che vanno verso la colomba, quasi a determinarne il simbolico volo”.
La giornata dedicata alle donne, e in particolare alle vittime di quel terribile naufragio, si concluderà alle 21 nel teatro Augusteo con lo spettacolo di teatro civile “26 – Come in Mare Così in Terra”, promosso dall’Ordine dei Giornalisti della Campania con il Patrocinio del Comune di Salerno.
Redazione