Sempre più preoccupante lo stato in cui versa il Fiume Irno. Risale a luglio il report di Goletta Verde che, da otto anni, assegna al fiume il giudizio di fortemente inquinato alla foce.
Per questo motivo, Legambiente chiede che la carenza depurativa e l’attuazione del servizio idrico integrato in generale diventi davvero la “priorità del neo istituito Ente Idrico Campano, al cui capo è posto un Comitato Esecutivo costituito da 20 Amministratori dei comuni campani”.
Fiume Irno
“Nel Fiume Irno Si evidenzia sostanza arancione, in via Nofilo e via Aldo Moro, sempre presente e di sconosciuta origine. Si ipotizza siano ferrobatteri ma non si conosce se di origine naturale o dovuta agli interventi dell’uomo. Facilmente identificabili sono gli scarichi fognari che tranquillamente si riversano nel fiume in località via Tommaso San Severino ed in via Nofilo. In quest’ultima zona, sono presenti i pozzetti del collettore generale fogne, che con una semplice pioggia riversano i reflui nel fiume”. Così recita il report degli ambientalisti.
ARPAC
I dati Arpac relativi ai controlli analitici svolti nel 2016 sulle acque in uscita dagli impianti di depurazione, sebbene non realizzati su tutti gli impianti e in numero adeguato, evidenziano appieno quanto sia critica la situazione. Su base regionale ben il 38% dei controlli è risultato “non conforme”, con punte di non conformità del 70% per gli impianti della provincia di Avellino e a seguire del 66% per quelli della provincia di Salerno, 52% per la provincia di Benevento, 27% per la provincia di Caserta e 22% per la provincia di Napoli.
Maria Rosaria Voccia
Fotoreporter Guglielmo Gambardella per Sevensalerno