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Procida, le eccellenze dell’Isola del Postino

Limoni, Film e Filatelia

29 agosto 2019 – Alla scoperta del’Isola di Procida, candidata a Capitale della Cultura Italiana 2022, tra limoni, film e filatelia

 

La più bella descrizione dell’isola è quella di Elsa Morante, nel suo libro l’Isola di Arturo.

“La mia isola ha straducce solitarie chiuse fra muri antichi, oltre i quali si stendono frutteti e vigneti che sembrano giardini imperiali. Ha varie spiagge dalla sabbia chiara e delicata, e altre rive più piccole, coperte di ciottoli e conchiglie, e nascoste fra grandi scogliere”.

 

 

Il limone di Procida è molto particolare rispetto agli altri: si presenta molto più grande e dolce. Questo fattore è sicuramente dovuto all’ottimo clima dell’isola ed alla sapiente cura dei contadini.

Le caratteristiche del limone procidano rendono possibile la preparazione di diverse pietanze che utilizzano le diverse parti del limone. L’epicarpo o flavedo (la scorza) è ricca di oli essenziali ed alcoli aromatici e viene utilizzata per la produzione di liquori e creme al limone.

Il mesocarpo o albedo (strato bianco intermedio) si presenta molto asciutto e spunoso ed è ottimo da mangiare e viene utilizzato, insieme con la polpa del limone, per le insalate di limoni.

L’endocarpo è la polpa del limone (suddivisa in spicchi) che contiene il succo ed i semi. Con il succo di limone vengono preparate bevande e vengono condite le pietanze.

Storia del prodotto

Il limone è un agrume originario dell’India settentrionale e, probabilmente, fu introdotto in Italia durante l’epoca delle invasioni arabe (secolo IX-XI).  E’ un frutto ricco di vitamine e sali minerali ed ha proprietà depurative e battericide.  La presenza del limone nel regno napoletano sin dall’antichità è testimoniata dalla rappresentazione di tale agrume in numerosi dipinti e mosaici rinvenuti negli scavi di Pompei ed Ercolano Il limone è ricco di virtù incomparabili. Scoperto sui contrafforti dell’Himalaia, venne coltivato anche in Mesopotamia.  Gli Ebrei, durante la carestia di Babilonia, impararono a coltivarlo e l’importarono in Palestina.  Con l’avvento dell’Impero Romano in oriente, la coltivazione fu introdotta poi nella stessa Roma.  Tuttavia, la coltura del limone in Italia si diffuse solo nel IV secolo e, nel Medioevo, raggiunse la Francia e la Spagna.  I Romani lo consideravano un frutto prezioso e quando l’lmpero Romano crollò, la coltivazione dei limoni scomparve con esso. Furono gli Arabi, a partire dall’VIII secolo, ad impiantare nuovamente i limoni nel Sahara, in Andalusia e nell’Italia meridionale.

insalata di limoni

 Tecniche di coltivazione

Limoni coltivati secondo metodiche naturali dagli agricoltori procidani, ligi alle tradizioni e alle tecniche antiche tramandate di generazione in generazione. Limoni grossi, dal succo gradevolmente acido, profumo intenso e un albedo talmente grosso da essere chiamato “pane”. Infatti i palati più fini lo degustano a fette, come dessert, con o senza l’aggiunta di un cucchiaio di zucchero. Caratteristiche così uniche che il Ministero delle Politiche agricole e forestali e la Regione Campania hanno inserito, rispettivamente, il Limone di Procida nell’elenco ministeriale dei prodotti tradizionali italiani e nell’elenco dei sapori tipici regionali. 

Il Limoncello di Procida con focus sull’Azienda Lavadera(Unica Produttrice dell’Isola)

Il Limoncello di Procida nasce da un’antica ricetta della famiglia Lubrano Lavadera. Prodotto ed imbottigliato ad Agerola (Napoli) dal liquorificio artigianale “L’Alambicco”, è realizzato esclusivamente utilizzando i limoni di Procida aventi il marchio DE.CO. coltivati nell’Azienda Agricola Lubrano Lavadera.

baba al limoncello

Il limoncello di Procida è un liquore dolce ottenuto dalla macerazione nell’alcool delle scorze del limone miscelata, in seguito, con uno sciroppo di acqua e zucchero senza l’aggiunta di additivi e agenti coloranti. La buccia di colore giallo, ottenuta dai migliori limoni, è l’ingrediente principale del limoncello poiché contiene oli essenziali che conferiscono al liquore un aroma molto deciso.

Alla base vi è una preparazione semplice, ma accurata.

La prima fase prevede la pelatura del limone realizzata totalmente a mano, permettendo così di decorticare gli agrumi asportando unicamente la buccia di colore giallo senza intaccare l’albedo (parte bianca) e senza danneggiare le sacche olifere contenenti gli olii essenziali.

L’elevata attenzione rivolta a questa fondamentale operazione è giustificata dalle notevoli implicazioni che una errata pelatura comporta sulla qualità del liquore prodotto. Dopo un periodo d’infusione delle bucce nell’alcool, il prodotto viene filtrato e solo dopo si procede all’aggiunta dello sciroppo di acqua e zucchero.

Si ottiene così il classico liquore giallo e grazie al suo sapore inconfondibile può essere utilizzato per accompagnare gelati, dolci e cocktail o gustato semplicemente sia come aperitivo che come digestivo, prima o dopo i pasti, liscio o ghiacciato.

La particolarità di questi limoni è legata al microclima e ai terreni vulcanici – sedimentari di cui risulta costituita la stessa isola di Procida. Imbottigliato in diversi formati per poter meglio incontrare le diverse esigenze di consumatori e di realtà economiche operanti sia in Campania che in tutto il territorio nazionale, è disponibile in bottiglie semplici di diverso formato da 4cl, 20cl e da 2lt, in bottiglie satinate da 50cl e 70cl, oppure in bottiglie satinate e in ceramica da 50 cl decorate con un bellissimo paesaggio dell’isola dipinto a mano. La gradazione alcolica del Limoncello di Procida è di 32% vol.

I limoni dell’azienda agricola Lubrano Lavadera di Procida non vengono solo adoperati per la realizzazione del limoncello, ma anche per l’ottima crema al limoncello (ottenuta con l’infusione delle bucce dei limoni e con l’aggiunta di panna e latte) e per i babà al limoncello.

L’azienda

L’azienda agricola Lubrano Lavadera è ubicata sull’isola di Procida, località “Starza”, in un caratteristico e tipico giardino di circa 12000 mq in cui si coltivano limoni, aranci e vitigni autoctoni già classificati nelle principali DOC dei Campi Flegrei.

Nata nei primi anni settanta grazie all’intraprendenza e all’attaccamento alla propria terra da parte della medesima famiglia, l’azienda ebbe come vero motore propulsore Biagio Lubrano Lavadera, i cui insegnamenti sono stati fondamentali per la crescita dell’azienda, condotta in seguito, con grande entusiasmo dal figlio Francesco e dal nipote Biagio.

Un desiderio crescente che ha portato a volersi impegnare sempre di più, soprattutto negli ultimi anni, con il lavoro nell’agrumeto, essenziale per interpretare al meglio il territorio procidano. L’azienda vanta, inoltre, una fattiva collaborazione con le Università di Portici e Acireale ed altri enti pubblici di ricerca, dove mediante convenzioni, utilizzano la stessa come campo dimostrativo per l’agrumicoltura e come esempio di un’azienda volta al futuro certa ed orgogliosa delle sue radici storiche.

Rappresentativa è sia la sua produzione agrumicola, in cui si annovera il tanto conosciuto limone di Procida che ha conquistato recentemente il marchio DE.CO. (Denominazione Comunale) e con il quale viene prodotto un ottimo limoncello, sia la partecipazione al progetto “Sapore di Campania”, strumento di valorizzazione delle imprese di qualità del sistema agroalimentare, promosso dall’Assessorato all’Agricoltura e alle attività produttive della regione Campania.

Zona di produzione

La zona di produzione dei “Limoni di Procida” non include solo Procida ma anche gran parte della costiera salernitana, conosciuta anche come Costiera Amalfitana.

Link: http://www.comune.procida.na.it

 Filatelia

Da Procida iniziativa a sfondo postale

La proposta di portare alla recentissima “Romafil”, così da valorizzarne il filo conduttore cinematografico, la borsa usata da Massimo Troisi nel film “Il postino” era simpatica, ma per motivi tecnici non è stato possibile concretizzarla. Il ricordo dell’attore prematuramente scomparso (celebrato dall’Italia nel 750 lire del 30 agosto 1996) e del suo ultimo film è comunque ancora vivo.

Lo dimostra il progetto “Isola del postino”, organizzato dalla Pro loco di Procida (Napoli), cioè del luogo in cui la vicenda è stata ambientata.

il postino,locandina

Cinque i concorsi possibili ed aperti a tutti gli interessati: due sono fotografici (intitolati “Procida, un set alla luce del sole” e “Italia, un sogno lungo un viaggio”), uno video (“Italia, terra di ciak”), un altro dedicato ai cortometraggi (“Cinemamente”), un ultimo letterario (“I suoni dell’isola”, quest’anno dedicato al legame tra Massimo Troisi, Procida ed il film “Il postino”). La partecipazione è gratuita; la scadenza per tutte le categorie è il 26 novembre.

Con tale iniziativa -spiegano gli organizzatori- “si intende rinnovare ed affermare il legame indissolubile che lega l’Italia al cinema, alla letteratura, alla poesia, alla fotografia, alla pittura ed all’arte in genere”. E non è un caso se, dal film, Procida “ha avuto una notorietà straordinaria facendo registrare una crescita esponenziale, in pochissimi anni, degli arrivi e delle presenze turistiche”. Senza dimenticare i servizi giornalistici e le produzioni cine-televisive.

Oltre alla giuria tecnica, prevista una popolare, cui può partecipare chiunque.

 Fabrizio Borgogna

Era stata da sempre un suo pallino, la stazione marittima al Porto di Marina Grande. L’aveva arredata per renderla quella HALL di accoglienza, che è presente in ogni località turistica. Ci vollero mesi e mesi di lavoro ma Fabrizio Borgogna ci riuscì. Dapprima come sede della Pro Loco e poi come punto di accoglienza e sede del cineforum. Da ieri la giunta municipale ha deciso  – a poco più di due mesi dalla morte  – di intitolare proprio all’ex assessore la struttura al porto. Ovviamente grande soddisfazione ha espresso l’amico e collega Vincenzo Capezzuto Jr che ha seguito e voluto fortemente questa cosa : “Come ricorderete è stata fin da subito una mia volontà. Fabrizio meritava ciò per tutto il lavoro profuso per l’immagine e la valorizzazione della nostra isola. Instancabile lavoratore ha dedicato gran parte della sua esistenza a Procida. Con questa decisione rendiamo omaggio ad un vero procidano”.

Procida: la stazione marittima intitolata a Fabrizio Borgogna

Il 28 maggio 2015, alle ore 11,00 presso la stazione marittima in via Roma, alla presenza del Sindaco Vincenzo Capezzuto, delle autorità civili, militari e religiose dell’isola, si è tenuta la manifestazione ufficiale per intitolare la stessa al compianto Fabrizio Borgogna scomparso lo scorso 14 febbraio. Giornalista e storico collaboratore del “Roma”, Fabrizio è stato anche assessore comunale e impegnato nella Pro Loco di Procida per la promozione turistica del suo territorio. Fino al 2013 è stato anche promotore del Procida Film Festival.

Procida, Stazione Marittima

Il Procida Film Festival, un progetto ideato e realizzato da Fabrizio Borgogna

“Ho conosciuto Fabrizio Borgogna 15 anni fa, aveva 22 anni ma una passione enorme per il cinema, ci eravamo incontrati a Procida sul set di un film dove io mi occupavo delle comparse, lui aiutava con quelle locali. Il mondo del cinema lo affascinava molto. C’incontrammo subito, con le stesse idee, con la stessa passione per il cinema e la promozione del territorio.

Qualche anno dopo istituimmo insieme la Ischia&Procida film commission, un’associazione che avrebbe dovuto promuovere Ischia e Procida per le location e diventare un punto di riferimento per le produzioni cine televisive che sceglievano le nostre isole per girare. All’epoca non avevamo neppure la film commission istituzionale della Regione Campania. La portammo avanti per qualche anno, poi, dopo nessun sostegno ufficiale da parte delle istituzioni locali decidemmo di abbandonare il progetto ma comunque di continuare privatamente con quel lavoro.

Quando gli parlai dell’idea di realizzare l’Ischia Film Festival, un festival sulle location, ne fu entusiasta, gli brillavano gli occhi. Mi è sempre stato vicino, anche quando ero molto rammaricato perché non riuscivo a fare installare il primo percorso cine turistico ad Ischia. Mi disse “non ti preoccupare, prima o poi lo faccio io a Procida”; e mantenne la sua promessa, appena divenne Assessore al comune di Procida fece istallare i primi pannelli per percorsi cine turistici in Italia, era orgogliosissimo, anche se mi aveva confidato che aveva avuto problemi con i commercianti, che non comprendevano l’opportunità turistica delle installazioni. Volle fortemente intitolare la piazzetta a Massimo Troisi, senza aspettare nessuna ricorrenza particolare, sapeva che quel film aveva trasformato quel luogo nell’isola del postino. La sua isola, la sua Procida. Fabrizio era sempre disponibile, con tutti, sopratutto per la sua isola e per la sua gente. Mai invidioso di Ischia e degli ischitani, anzi un promotore delle collaborazioni tra le due isole, dell’amicizia, un lungimirante. A volte ha ottenuto più lui che le istituzioni sotto l’aspetto aggregativo. Si era interessato del servizio civile, fu lui a farlo conoscere ai comuni isolani per la prima volta, dando così un opportunità di lavoro a tanti giovani, ancora oggi. Se la vedeva lui, dalle fasi progettuali alla rendicontazione, non lo fermava nessuno, era felice se gli davi una mano, ma non la chiedeva neppure, …un ragazzo incredibile. Un passionale, sarà stata la sua natura di isolano a farlo diventare così disponibile, un amore per la sua terra natale che ho riscontrato in pochi a Procida. Lui non aveva voglia di andare via, di fuggire come molti della sua età desideravano. Fabrizio invece faceva di tutto per farli restare e per valorizzare attraverso le sue iniziative la sua isola. Aveva tempo per tutti, trascurando se stesso, pensando di più a suoi progetti che al suo destino. Si angosciava spesso negli ultimi tempi, aveva paura che i suoi progetti non sarebbero stati portati avanti se lui se ne fosse disinteressato. Negli ultimi anni aveva ideato anche il suo festival del cinema, come sempre mi aveva coinvolto nelle sue iniziative, ma era stanco, a volte troppo solo. Il destino lo ha portato a finire i suoi giorni lontano dalla sua isola, domani ritornano le sue spoglie per l’ultimo saluto di chi lo ha conosciuto, apprezzato e amato. Probabilmente ci saranno anche quelli che non gli hanno dato troppo credito o che hanno criticato le sue iniziative, è un classico, ci sono sempre ai funerali. Io vorrei che invece da oggi Procida lo ricordasse non come un suo figlio scomparso, ma come un lungimirante che ha saputo seminare per i procidani e per il bene dell’isola portando avanti i progetti che aveva creato; quei progetti a cui ha dedicato la sua vita con un interesse a volte maggiore del suo stesso bene. Ciao Amico mio, che Procida ti sia grata.” ( Michelangelo Messina, fondatore dell’ Ischia Film Festival)

Maria Rosaria Voccia

Maria Rosaria Voccia

Giornalista, editore e direttore responsabile di www.sevensalerno.it e di www.7network.it. Storico dell'Arte, sono cittadina del mondo, amo la vita, l'arte, il mare, i gatti... Esperta in giornalismo eco ambientale, tecnico di ingegneria naturalistica, autrice del Format Campania in Fiamme: Criticità & Proposte, mi impegno nelle e per le campagne eco ambientaliste perché desidero un mondo migliore, per noi e per i nostri figli. Sono progettista culturale, ideatrice di Format, organizzatrice e curatrice di eventi.

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