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Il Presidente della Regione Campania chiede al Governo nazionale il lockdown totale

In Campania si chiude per un mese

Il Presidente della Regione Campania chiede al Governo nazionale il lockdown totale

“ In Campania si chiude per un mese. I dati attuali sul contagio rendono inefficace ogni tipo di provvedimento parziale. È necessario chiudere tutto, fatte salve le categorie che producono e movimentano beni essenziali (industria, agricoltura, edilizia, agro-alimentare, trasporti). E’ indispensabile bloccare la mobilità tra regioni e intercomunale. Non si vede francamente quale efficacia possano avere in questo contesto misure limitate. In ogni caso la Campania si muoverà in questa direzione a brevissimo. Un miracolo per la Campania quello di avere avuto una percentuale bassa di persone decedute ogni centomila abitanti, 9 su centomila, grazie alle manovre politiche regionali e alla professionalità del personale medico e sanitario e grazie alla responsabilità dei cittadini. L’obiettivo è difendere la vita umana. No allo sciacallaggio politico”.

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COLLOQUIO DE LUCA-SPERANZA
TAVOLO CON IL GOVERNO PER UN PIANO SOCIO ECONOMICO
Il Presidente della Regione Vincenzo De Luca ha avuto un colloquio con il ministro della Salute Roberto Speranza, al quale ha anticipato l’urgenza di istituire un tavolo congiunto Regione-Governo per la definizione di un Piano socio-economico a sostegno di tutte le categorie produttive (dell’industria, del commercio, dell’artigianato, del turismo, della cultura). Sarà chiesto, nel tavolo, anche l’allargamento dei congedi parentali per i genitori di minori e misure di sostegno alle strutture sanitarie private in caso di emergenza posti letto.
La Regione invierà a breve una lettera alle associazioni di categoria e alle stesse Camere di Commercio che potranno far pervenire le proprie proposte da sottoporre al Governo, già nella giornata di lunedì prossimo.
LA SCUOLA
Sul tema della scuola ho ascoltato in questi giorni alcune delle affermazioni più stupide e irresponsabili.
Cominciamo dalla prima: “Le scuole sono le ultime cose che dobbiamo chiudere”. È un’affermazione totalmente irresponsabile.
Le prime o le ultime attività da chiudere sono determinate dal livello di contagio, non dagli ideologismi. Non per ragionamenti astratti. E le ultime cose da chiudere sono certamente gli ospedali, che dobbiamo preservare a tutti i costi dai contagi.
I dati che ci vengono dall’Asl Napoli 2 ci dicono che, solo in quel territorio della provincia di Napoli, nell’ambito del programma “Scuola sicura”, sono risultati complessivamente 380 positivi tra casi diretti e casi correlati.
Di fronte a questi dati dei contagi qual è la risposta che la ragione ci consiglia di dare? Sicuramente non è quella irresponsabile che abbiamo sentito: “Le scuole sono le ultime cose che dobbiamo chiudere”.
Io credo che la risposta dettata dalla ragione sia un’altra: evitiamo che il contagio si diffonda in maniera incontrollata anche sulla popolazione studentesca e poi a cascata sulle famiglie, cercando di potenziare la didattica a distanza.
Se qualcuno ha altre risposte più sensate è pregato di suggerirle. Ad oggi ci sono state dette solo cose di una banalità assoluta.

Maria Rosaria Voccia

Maria Rosaria Voccia

Giornalista, editore e direttore responsabile di www.sevensalerno.it e di www.7network.it. Storico dell'Arte, sono cittadina del mondo, amo la vita, l'arte, il mare, i gatti... Esperta in giornalismo eco ambientale, tecnico di ingegneria naturalistica, autrice del Format Campania in Fiamme: Criticità & Proposte, mi impegno nelle e per le campagne eco ambientaliste perché desidero un mondo migliore, per noi e per i nostri figli. Sono progettista culturale, ideatrice di Format, organizzatrice e curatrice di eventi.

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