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FERFA (Federazione per la rinascita forestale e ambientale) e ANFOR (Associazione Nazionale Forestali): necessità della riattivazione del Corpo Forestale Nazionale

8 aprile 2021 – Ieri, durante il secondo ciclo di audizioni alla Camera, FERFA (Federazione per la rinascita forestale e ambientale) e ANFOR (Associazione Nazionale Forestali), hanno ribadito la necessità della riattivazione del Corpo Forestale Nazionale.
Un terremoto, quello che alle 03:30 della notte del 24 agosto 2016 ha colpito il Centro Italia, con una forte scossa di terremoto di magnitudo 6 con epicentro ad Accumoli, in provincia di Rieti, a pochi chilometri da Norcia e Amatrice, è rimasto indelebilmente impresso nella memoria di tutti.
Un rincorrersi di domande, dubbi, dolore. Si mobilita anche l’intervento a quattro zampe per dare una mano nell’emergenza.
Coordinati dalla Protezione Civile, le squadre di soccorso raggiungono le zone epicentro del sisma in Umbria, Marche e Lazio: Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Soccorso Alpino, Corpo Forestale dello Stato, CRI, Polizia di Stato e Polizie Locali, Enti Protezione Animali.

 

Più di 600 i Forestali impegnati all’Aquila durante l’emergenza. E in quel frangente perse la vita il forestale Luigi Giugno.

La Riforma Madia

In seguito alla Riforma Madia, che ha visto l’accorpamento dei Corpi Forestali nell’Arma dei Carabinieri, è diventata ancora più evidente l’assenza di figure preposte alla salvaguardia ed alla tutela delle montagne. Il compito oramai risiede nelle sole mani di chi quei territori li conosce perché li ama e li vive quotidianamente.

I proclami politici servono a poco. Serve che le istituzioni utilizzino le armi a loro disposizione per affrontare il problema seriamente, così come decine di uomini e donne hanno dimostrato di saper fare con il solo ausilio di pale, zappe, braccia e amore per la propria terra.

Il pagamento a privati di diverse migliaia di euro per ora per l’utilizzo di elicotteri per l’intervento è un’altra inconcepibile trovata del “sistema di soccorso”. La prevenzione e il soccorso possono essere solo pubblici e dobbiamo muoverci affinché tornino ad essere tali.

Alessandro Cerofolini, ex dirigente del Corpo Forestale dello Stato: ” Da quando non c’è più la Forestale in Italia ogni piccolo incendio è diventato devastante. La riforma Madia ha spezzettato e scollegato tra loro le funzioni indispensabili ai Forestali”.

SCOMPARSI I FONDI PER LE FORESTE ITALIANE DAL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA NEXT GENERATION EU
Come e’ noto, il 12 gennaio 2021 il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza Next Generation EU (PNRR)”, con investimenti per 223 miliardi di euro.
Uno strumento epocale per il nostro Paese i cui lavori sono iniziati a luglio 2020 con un susseguirsi di bozze, proposte e revisioni.
L’ultima bozza presentata la sera del 12 gennaio, per le foreste vede la proposta del Mipaaf contenuta nella Missione 2. RIVOLUZIONE VERDE E TRANSIZIONE ECOLOGICA, Linea progettuale 2.4 TUTELA DEL TERRITORIO E DELLA RISORSA IDRICA, con un intervento specifico denominato “Forestazione e tutela dei boschi”, dedicato a mitigare i rischi legati al dissesto idrogeologico, fenomeno purtroppo costante per il territorio nazionale, acuito all’attualità dagli impatti del clima sul ciclo idrologico e su tutte le fenomenologie ad esso collegate.
Gli interventi previsti sono volti a ridurre il rischio idrogeologico delle aree forestali e delle aree soggette a rischio idraulico.

Qualcosa si sta muovendo.

Ieri, durante il secondo ciclo di audizioni alla Camera, FERFA (Federazione per la rinascita forestale e ambientale) e ANFOR (Associazione Nazionale Forestali), hanno ribadito la necessità della riattivazione del Corpo Forestale Nazionale.

“E’ alquanto curioso – ha ribadito Alessandro Cerofolini – che di boschi e foreste si parli in commissione difesa dove di norma si discute di armamenti e missili anziché, ad esempio, in commissione agricoltura. Questo è solo uno dei tanti effetti però della riforma Madia, scritta male ed attuata peggio. Ancora, il servizio Cites che si occupava di tutela delle specie a rischio di estinzione, era svolto esclusivamente dalla Forestale. Ora è frammentato tra Guardia di Finanza, Carabinieri e Direzione Generale delle Foreste, tre corpi che non dialogano tra loro e ancora non hanno una convenzione tra loro, con evidente nocumento e aumento dei costi. Le Regioni poi, stanno di fatto smantellando i propri servizi forestali. Senza l’inventario forestale, per lo Stato è impossibile programmare qualsiasi intervento. Va ripristinata la forestale – specifica Cerofolini – in chiave moderna e altamente specializzata ed in linea con gli altri paesi europei”.

Maria Rosaria Voccia

Maria Rosaria Voccia

Giornalista, editore e direttore responsabile di www.sevensalerno.it e di www.7network.it. Storico dell'Arte, sono cittadina del mondo, amo la vita, l'arte, il mare, i gatti... Esperta in giornalismo eco ambientale, tecnico di ingegneria naturalistica, autrice del Format Campania in Fiamme: Criticità & Proposte, mi impegno nelle e per le campagne eco ambientaliste perché desidero un mondo migliore, per noi e per i nostri figli. Sono progettista culturale, ideatrice di Format, organizzatrice e curatrice di eventi.

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