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Fonderie Pisano, Salerno: il Tribunale condanna il CDA, risarcimento a Ministero Ambiente ed associazioni

Legambiente: "Una sentenza che non ci soddisfa"

Fonderie Pisano, Salerno: il Tribunale condanna il CDA, risarcimento a Ministero Ambiente ed associazioni

Le dichiarazioni del presidente dellìassociazione Salute e Vita, Lorenzo Forte:

“Al termine di un giudizio penale lungo e complesso, il Tribunale di Salerno, nella persona del Giudice Dottoressa Zambrano, ha emesso la sentenza, condannando il Consiglio di Amministrazione della Società Fonderie Pisano, per un’unica ipotesi accusatoria, al pagamento di una consistente ammenda. Il Tribunale di Salerno ha riconosciuto il risarcimento del danno in favore del Ministero dell’Ambiente e delle Associazioni ambientaliste costituite ed anche il diritto al pagamento di una provvisionale, nonché al risarcimento delle spese legali di giustizia sostenute. È una sentenza di cui abbiamo avuto solo il dispositivo, le motivazioni si conosceranno entro novanta giorni e vedremo se la Procura valuterà di proporre appello avverso la decisione”, afferma il legale dell’Associazione Salute e Vita, l’avvocato Fabio Torluccio. Nello specifico, la condanna riguarda il reato p.p. dall’art. 110 c.p., 81 c.p. e art. 256 d.lgs 152/06, perché Pisano Guido, Pisano Renato, Pisano Ciro, Pisano Ugo “agendo nelle qualità sopraindicate ed in concorso fra loro, gestivano e smaltivano illecitamente rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, non risultando tracciabili smaltimenti di emulsioni oleose prodotte dal trattamento di dilavamento dei piazzali, dischi abrasivi, polveri e particolato, limatura e trucioli di materiali ferrosi derivanti dalla sbavatura dei getti, soluzioni esauste degli impianto scrubber, fanghi da trattamento da acque reflue, inoltre gestivano e smaltivano illecitamente rifiuti costituiti da terre e anime di fonderia usate, utilizzandole, quale materiale di riempimento, ai fini della realizzazione di un basamento in calcestruzzo armato delle dimensioni di circa 80 mq ed ancora gestivano illecitamente i rifiuti prodotti in violazione dei requisiti prescritti per il deposito temporaneo, omettendo di indicare il codice CER, lo stato fisico e le caratteristiche di pericolosità”. “La condanna, oggi, nei confronti dei Pisano per reati ambientali comunque molto gravi, come quello dello smaltimento di rifiuti speciali, non fa altro che confermare la condotta scellerata tenuta negli anni da questa fabbrica, a danno della popolazione della Valle dell’Irno e non solo. Non siamo pienamente soddisfatti perché, per alcuni reati, sono stati assolti ed invece ci aspettavamo che venissero condannati per tutti i capi di imputazione, ma comunque lo smaltimento illecito di rifiuti non è certo un reato di poco conto e, soprattutto, è già rintracciabile in altre precedenti condanne a loro carico. Aspettiamo di leggere le motivazioni sia sulla condanna che sull’assoluzione, ma sottolineiamo il fatto che, questa di oggi, è l’ennesima conferma che le fonderie Pisano inquinano ed avvelenano l’ambiente e rendono infernale la vita dei cittadini. Auspichiamo che, alla lettura delle motivazioni, la Procura faccia ricorso in appello, affinché il diritto alla salute, sancito dall’articolo 32 della Costituzione, venga rispettato anche nella Valle dell’Irno. Ringraziamo profondamente, dal cuore, a nome dell’Associazione e di tutti i cittadini che quotidianamente ci segnalano l’odore nausabondo e le polveri sottili provenienti dalla fonderia, il nostro avvocato Fabio Torluccio, che ha seguito i Comuni e le Associazioni. Non è un giorno di giustizia per la popolazione perché non è giustizia piena, ma è la conferma di quanto, l’Associazione ed il Comitato Salute e Vita, denunciano da decenni. Non ci fermiamo, andremo avanti per ottenere giustizia piena e per far emergere tutta la verità. Questa è solo una tappa, una piccola vittoria di una lunga battaglia che terminerà solo quando verrà fuori tutta la verità su ciò che hanno compiuto i Pisano”.

Le dichiarazioni di Legambiente

“Una sentenza che non ci soddisfa .Un verdetto che non rende giustizia e che non assicura il diritto alla salute dei tanti cittadini. Una comunità che da decenni segnala gli effetti di un’azienda che non ha avuto la lungimiranza di investire in ricerca e innovazione per mettere al sicuro contemporaneamente cittadini, lavoratori e produzioni. La sentenza ha riconosciuto la colpevolezza per i Proprietari delle Fonderie Pisano solo per un capo di imputazione riguardante l’attività di gestione i gestione di rifiuti non autorizzata mentre sono stati prosciolti per i restanti reati di matrice ambientale. Aspettiamo di conoscere le motivazioni”.

Maria Rosaria Voccia

Maria Rosaria Voccia

Giornalista, editore e direttore responsabile di www.sevensalerno.it e di www.7network.it. Storico dell'Arte, sono cittadina del mondo, amo la vita, l'arte, il mare, i gatti... Esperta in giornalismo eco ambientale, tecnico di ingegneria naturalistica, autrice del Format Campania in Fiamme: Criticità & Proposte, mi impegno nelle e per le campagne eco ambientaliste perché desidero un mondo migliore, per noi e per i nostri figli. Sono progettista culturale, ideatrice di Format, organizzatrice e curatrice di eventi.

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