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#MifacciodiGranata:Un po’ di sole dopo la tempesta

Salernitana-Avellino 2-0

Il termine ‘’gnummazzo’’  nel dialetto Avellinese indica una sensazione di vuoto allo stomaco, provocata dall’incontro emozionante con un’altra persona o da una delusione cocente difficile da digerire, altresì un pensiero fisso che tormenta la mente e lascia, appunto, un vuoto nello stomaco.

Direi che con questa singola parola si possa sintetizzare a pieno lo stato d’animo vissuto, per l’ennesima volta, dalla tifoseria Avellinese, vittima insieme alla squadra, di un vero e proprio ‘’incubo Granata’’ che ormai le tormenta, e che – mi sia concesso – un po’ forse è stato anche “cercato”.

Non ha mai sortito effetti positivi per la tifoseria e la squadra irpina la ‘’tattica’’ di surriscaldare il clima già nei giorni precedenti il derby, con dichiarazioni provocatorie  esternate puntualmente dall’ambiente bianco-verde.

Un vecchio detto dice ‘’ride bene chi ride ultimo ’’… e in effetti i detti antichi non sbagliano mai

A tal proposito colgo l’occasione per ricordare che nel calcio come nella vita, si può perdere e si può vincere. E’ una ruota che gira. Alle volte puoi uscire a testa alta, nonostante una sconfitta. La sottile differenza sta nel SAPER PERDERE. E a tal riguardo, credo che qualcuno abbia ancora molto da imparare.

Gentili lettori, ben ritrovati in questo nuovo appuntamento con la rubrica  #MiFaccioDiGranata . Chiusa la parentesi iniziale, mi immergo nuovamente tra queste righe a distanza di un paio di settimane di assenza, nelle quali abbiamo ritrovato un flebile sorriso, granatamente parlando.  Le vittorie contro Ascoli ed Avellino hanno regalato una rinnovata tranquillità all’ambiente, parso sull’orlo di una crisi di nervi, dopo le debacle che hanno contraddistinto quest’ultimo mese e mezzo . Alla squadra granata va dato atto di aver ritrovato la quadratura del cerchio, seppur gli avversari in queste due uscite sono parsi entrambi in grossa difficoltà tecnico tattica. Se, per quanto riguarda l’Ascoli, è la classifica a parlare, chi ha deluso particolarmente è proprio l’Avellino. La squadra di Novellino pare abbia subito un crollo psicologico, dovuto anche alla sconfitta dell’andata, che anche a detta dell’allenatore, ha condizionato il cammino dell’intero campionato della sua squadra. Di contro, una Salernitana finalmente tosta, testarda, ordinata e volenterosa. Qualità che parevano dissolte come tenacia, spirito di gruppo e caparbietà sono state ritrovate finalmente nella partita più significativa.  L’Arechi ha offerto un colpo d’occhio stupendo con circa 16mila spettatori, di cui duemila provenienti dal capoluogo irpino. Soliti sfottò tra le due tifoserie, conditi da qualche lancio di fumogeni e petardi. Sotto un sole quasi estivo, la truppa di Colantuono ha letteralmente annichilito l’avversario, con un uno-due inziale  nel giro di un quarto d’ora, che è bastato per distruggere qualsiasi sogno di gloria fosse riposto nelle speranze degli Irpini. Difficile trovare un granata al di sotto della sufficienza nel derby, sontuosi Kiyne – che ha timbrato anche il cartellino con un gol fortuito su deviazione –  Tuia e Bocalon; ottime prove per Minala (assist) e Sprocati (gol). Unica nota negativa, se vogliamo, l’errore di Zito dal dischetto, il quale subentrato si è prima procurato il penalty, per poi fallirlo, sparandolo sull’estremo difensore biancoverde.

Non è bastato però a rovinare il pomeriggio di gioia allo Stadio Arechi, che è tornato oggi, finalmente – e meno male direi – fortino per i colori granata. Festa grande nel post partita, con la squadra sotto la Sud a festeggiare con la tifoseria, dopo aver assistito ad una nuova sceneggiata ignobile da parte di qualcuno a cui evidentemente la sconfitta, LE SCONFITTE, proprio non sono andate giù.

Luciano Di Gianni

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