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Napoli: Vittoria del Movimento per la Palestina, il Comune rescinde i rapporti con Israele

3 Luglio 2025
Napoli- VITTORIA DEL MOVIMENTO PER LA PALESTINA: IL COMUNE DI NAPOLI RESCINDE I RAPPORTI CON ISRAELE!
Oggi il Consiglio Comunale della città di Napoli si è riunito nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino per una seduta monotematica sul tema del genocidio in atto in Palestina, la cui convocazione era stata conquistata con mesi di lotta portata avanti come Rete Napoli per la Palestina in città per denunciare la postura indifferente e complice che il Sindaco e la Giunta hanno tenuto dall’inizio del genocidio. L’assetto della giornata, che doveva essere un consiglio monotematico per discutere di azioni concrete di contrasto al genocidio in atto e di sanzione allo stato di Israele e agli enti e alle aziende ad esso complici, è stato presto travisato dall’amministrazione, che ha impostato una giornata di confronto su una generica “Crisi umanitaria a Gaza”, a cui sono state invitate ad intervenire personalità della politica istituzionale parlamentare: a queste chiediamo di intraprendere, in tutte le sedi, azioni immediate concrete rigettando ogni compartecipazione al progetto coloniale sionista.
La seduta doveva essere aperta alla cittadinanza, ma dinnanzi al presidio che vedeva la convergenza di solidali con la Palestina e del movimento dei disoccupati organizzati, la polizia ha schierato un robusto cordone di polizia e ha caricato i disoccupati, permettendo dopo momenti di tensione l’accesso alla seduta solo di una ristretta delegazione della Rete Napoli per la Palestina.
Nel nostro intervento, abbiamo denunciato come la città di Napoli non sia una terra neutrale rispetto a quanto avviene dall’altra parte del Mediterraneo, ma un territorio attivamente coinvolto, a partire dagli accordi che legano la nostra città ad Israele e agli enti ad esso connessi fino alle navi che spostano armamenti e transitano per i nostri porti. Di conseguenza le amministrazioni locali possono e devono avere un ruolo attivo nel boicottaggio del progetto di apartheid, pulizia etnica e genocidio sionista prendendo posizione non più solo a parole, ma impegnandosi nei fatti a rescindere gli accordi con Israele e gli enti pubblici e privati ad esso legati su tutti i fronti, effettuando in tutte le sedi istituzionali la deliberazione di rescissione di contratti e rapporti con enti, servizi, ditte e brand implicati come corresponsabili del sistema israeliano di apartheid occupazione e genocidio. Abbiamo inoltre ribadito al sindaco, in quanto responsabile della salute pubblica, di impedire l’attracco di navi che trasportano materiale bellico, a tutela della salute delle lavoratrici e dei lavoratori del porto e della cittadinanza tutta.
“La resistenza del popolo palestinese è amore per la vita, e il contrario di amore non è solo odio, è anche indifferenza”: pertanto, qualsiasi decisione non vada nella direzione del boicottaggio attivo del progetto d’occupazione non è solo indifferente, il silenzio è complice attivo della violenza sionista.
In conclusione della seduta, è stata messa ai voti una mozione che, a partire dalla lettera che come Rete Napoli per la Palestina e sottoscritta da varie realtà solidali con la lotta del popolo palestinese abbiamo presentato al Comune di Napoli durante l’ultimo momento di mobilitazione, chiedeva al Consiglio Comunale di rescindere ogni forma di accordo politico, economico e diplomatico con Israele e con gli enti ad esso legati ad ogni livello. La mozione prevede inoltre che il Comune si impegni a fare pressione sugli Atenei di Napoli verso la restrizione dei rapporti accademici con le Università israeliane e le aziende partecipi del genocidio in corso in Palestina, e che il Sindaco, in quanto presidente di ANCI, si impegni a fare pressione in quel contesto affinché altri comuni ed enti regionali si schierino sulle medesime posizioni.

La sessione monotematica e la mozione approvata sono la vittoria possibile fino ad oggi, dati i limiti di conoscenza della problematica, l’ancoraggio ad impostazioni pregiudiziali ed alle impostazioni politiche di appartenenza del Consiglio Comunale.
La mozione è stata approvata all’unanimità, passaggio che rappresenta una vittoria su cui occorre continuare a vigilare, ma anche solo un passo nel percorso di lotta che abbiamo intrapreso e continueremo a percorrere affinché gli impegni assunti oggi si concretizzino in azioni tangibili, affinché i nostri territori non siano più transito di armi dirette alla pulizia etnica del popolo palestinese, affinché le nostre istituzioni locali, a partire dalla Regione Campania, e nazionali e i nostri enti di ricerca non siano più supporto economico e logistico del genocidio e dell’occupazione in Palestina.
Non un passo indietro ma un continuo e incessante percorso di lotta verso la liberazione della Palestina, dal fiume al mare.
Comunicato Stampa Napoli per la Palestina