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Regione Campania: Vaccini Covid-19, la nota inviata al Ministero della Salute

Dubbi in merito a potenziali rischi connessi all’uso dei vaccini da adenovirus virale in qualsiasi fascia di età

 

 

Attuali indicazioni inerenti alla campagna vaccinale COVID19 con Vaxzevria ed altri vaccini.

Considerazioni tecniche e richiesta di indicazioni.

Si fa riferimento alla circolare di Codesto Ministero prot. 0026246-11/06/2021-DGPRE-DGPRE-P, con la quale,

facendo seguito alle note circolari prot. n° 14358-07/04/2021-DGPRE, prot. n° 16722-21/04/2021- DGPRE e

prot. n°19748-05/05/2021-DGPRE, è stato inoltrato il parere del Comitato tecnico scientifico di cui

all’Ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione Civile n. 751 del 2021, acquisito con prot. n° 26245-

11/06/2021-DGPRE, relativo ai vaccini Vaxzevria e Janssen, reso all’esito e sulla base della rilevazione di

eventi avversi e si è disposto che “il vaccino Vaxzevria viene somministrato solo a persone di età uguale o

superiore ai 60 anni (ciclo completo). Per persone che hanno ricevuto la prima dose di tale vaccino e sono al

di sotto dei 60 anni di età, il ciclo deve essere completato con una seconda dose di vaccino a mRNA (Comirnaty

o Moderna), da somministrare ad una distanza di 8-12 settimane dalla prima dose”.

Al riguardo, all’esito di approfondimenti svolti nel corso di una riunione dell’Unità di crisi convocata in data

odierna sulla specifica tematica, e nel medesimo spirito di collaborazione già proficuamente sperimentato in

occasione degli approfondimenti svolti, a suo tempo, sul complesso tema della vaccinazione dei pregressi

contagiati COVID19, si ritiene doveroso sottoporre alla riflessione di Codesto Ministero le valutazioni

tecniche svolte dagli specialisti componenti dell’Unità di crisi sul tema oggetto della circolare e degli allegati

pareri, che involgono tematiche di evidente complessità, rilevanza ed urgenza, in ragione dei diritti ed

interessi coinvolti.

Invero, sussistono ancora dubbi in merito a potenziali rischi connessi all’uso dei vaccini da adenovirus virale

in qualsiasi fascia di età – peraltro già legittimi tenuto conto dell’oscillante orientamento registrato in ordine

ai casi di eventi avversi connessi alla indicata tipologia di vaccini – e si rafforza l’esigenza di maggiore

chiarezza dei pareri del CTS, nei quali, allo stato, si rinvengono mere “raccomandazioni” sull’uso dei vaccini.

Non sembra, inoltre, ancora sufficientemente chiaro, in termini di rispetto del principio di precauzione,

l’effettiva ricorribilità, in condizioni di sicurezza, alla cd. “vaccinazione combinata”, che pure viene

prospettata nella circolare in riscontro, la quale porrebbe comunque problemi di attuazione in sede di

somministrazione della terza dose, la cui necessità è oggi data come probabile dalle stesse case produttrici.

Sul tema dell’approccio “mixed-eterologo” dei vaccini contro SARS-COV-2, è stato rilevato, in particolare, che

l’attuale letteratura scientifica non appare aver ancora assunto una posizione univoca.

Nel dettaglio, sono attualmente disponibili 2 studi in termini di dati in tal senso:

1) lo studio spagnolo CombivacS trial, che ha arruolato 663 persone (18-59) che dopo una prima dose

di vaccino Oxford-Vaxzevria, hanno ricevuto una seconda dose a 8 settimane con il vaccino ad mRNA

di Pfizer-Biontech riscontrando buoni risultati in termini di efficacia e sicurezza con una tipologia di

eventi avversi di grado non severo e gestibili ambulatorialmente.

2) lo studio UK based Combi-CoV (Pfizer-Biontech boost dopo prima dose Vaxzevria), che ha dimostrato,

in un’analisi ad interim che su una popolazione over 50, un aumento della reattogenicità sistemica

dopo la dose boost riportata dai partecipanti ai programmi vaccinali eterologhi rispetto ai programmi

vaccinali omologhi, e questo è stato accompagnato da un aumento dell’uso di paracetamolo. Da

notare che questi dati sono stati ottenuti in partecipanti di età pari o superiore a 50 anni e che gli

autori affermano che la reattogenicità potrebbe essere maggiore nei gruppi di età più giovani

suggerendo di fatto cautela in tale categoria, per la quale viene raccomandato un programma di

vaccinazione misto in Germania, Francia, Svezia, Norvegia e Danimarca tra coloro che hanno ricevuto

una dose primaria di ChAd, alla luce delle preoccupazioni relative alla trombocitopenia trombotica

dopo la prima dose di ChAd (R Shaw et al. Lancet 2021 May 29;397(10289):2043-2046

https://doi.org/10.1016/S0140-6736(21)01115-6).

I dati riferiti, oggettivamente discordanti in merito alla reattogenicità di un tale strategia combinata, in un

contesto in cui appare sempre più probabile una terza dose di vaccino (Moderna Boost Trial Fase 2

https://www.clinicaltrialsarena.com/news/moderna-vaccine-booster-antibody/) sembrano deporre per una

certa cautela nell’approcciarsi troppo velocemente ad una strategia di vaccinazione eterologa.

In particolare, somministrare alle persone la prima e la seconda dose di vaccini diversi probabilmente

potrebbe avere un senso, ma sulla base dei dati ad oggi disponibili non sembrano sussistere margini idonei

di affidabilità e sicurezza per la cittadinanza.

Per scongiurare nuove imprudenze – come nel caso degli eventi avversi rilevati in post-marketing con i vaccini

Vaxzevria e Johnson&Johnson – sembra inoltre necessario interrogarsi su che cosa accadrà se le persone

dovessero aver bisogno di una terza dose per prolungare l’immunità o proteggersi contro le varianti

emergenti del coronavirus. E’ noto, infatti, che dosi ripetute di vaccini a base di virus come l’Oxford-Vaxzevria

tendono ad essere sempre meno efficaci, perché il sistema immunitario aumenta la risposta contro

l’adenovirus; e che i vaccini a RNA, al contrario, tendono a innescare effetti collaterali più forti con dosi

aggiunte (Nature 593, 491 (2021) doi: https://doi.org/10.1038/d41586-021-01359-3).

E’ stato, altresì, rilevato che recentemente in Gran Bretagna sono stati presentati interessanti dati su una

casistica piuttosto significativa di soggetti in sorveglianza post vaccinale. In particolare, l’Università di Oxford,

in collaborazione con l’Office for National Statistics e il Department of Health and Social Care for England, ha

finalizzato uno studio in cui aveva incluso i dati di 1,7 milioni di risultati di tamponi auto-riferiti prelevati da

370.000 adulti britannici tra il 1 dicembre 2020 e il 3 aprile 2021

(https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2021.04.22.21255913v1 e

https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2021.04.22.21255911v1 ).

In aggiunta a queste evidenze sono stati inoltre presentati anche i dati di uno studio di Merryn Voyssey et

  1. (Lancet 2021 Mar 6;397(10277):881-891. doi: 10.1016/S0140-6736(21)00432-3.).

I dati di cui sopra, provenienti da queste coorti in Gran Bretagna, hanno rilevato in particolare che 21 giorni

dopo una singola dose del vaccino Vaxzevria o Pfizer i tassi di tutte le nuove infezioni da SARS-CoV-2 erano

diminuiti del 65% (intervallo di confidenza 95% dal 60% al 70%), le infezioni sintomatiche del 72 % (dal 69%

al 74%) e le infezioni asintomatiche del 57% (dal 64% al 47%) (P<0,001 per tutti). In particolare, quindi, una

dose di vaccino Vaxzevria determinava protettività ulteriormente corroborata e potenziata dalla seconda

dose.

Nel descritto contesto, nell’interesse sanitario della cittadinanza campana, alla luce anche dei dati scientifici

sulla protezione fornita anche da una sola dose di Vaxzevria, in attesa di chiarimenti scientificamente più

corposi in termini di numerosità e di validazione scientifica, si è ritenuto doveroso mettere in campo

temporaneamente le seguenti azioni precauzionali:

– sospendere la somministrazione di prime dosi di vaccino a vettori virali, per tutte e fasce di età;

– proseguire la vaccinazione di massa con vaccini Pfizer e Moderna;

– consentire a chi abbia già ricevuto la prima dose di Vaxzevria di completare il ciclo con una seconda

dose di Vaxzevria, esclusivamente ove di età superiore ai 60 anni;

– per i soggetti di età inferiore ai 60 anni che abbiano ricevuto la prima dose di Vaxzevria, attendere

l’acquisizione di ulteriori indicazioni di Codesto Ministero, rese anche sulla base delle valutazioni

sopra riportate e, nelle more, non procedere alla somministrazione di vaccini diversi, in coerenza con

le preoccupazioni scientifiche espresse, con eccezione dei soli soggetti per i quali risulti in scadenza

la dodicesima settimana dalla prima dose e che ne facciano espressa richiesta.

Redazione

Maria Rosaria Voccia

Giornalista, editore e direttore responsabile di www.sevensalerno.it e di www.7network.it. Storico dell'Arte, sono cittadina del mondo, amo la vita, l'arte, il mare, i gatti... Esperta in giornalismo eco ambientale, tecnico di ingegneria naturalistica, autrice del Format Campania in Fiamme: Criticità & Proposte, mi impegno nelle e per le campagne eco ambientaliste perché desidero un mondo migliore, per noi e per i nostri figli. Sono progettista culturale, ideatrice di Format, organizzatrice e curatrice di eventi.

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