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Pagani: la Festa di San Giuseppe Lavoratore il primo Maggio alla Parrocchia di Santa Maria delle Grazie

Al Concorso "Il Pane di San Giuseppe" partecipano diversi panifici

Padre Giovanni Caruso  ci accoglie nella Parrocchia Santa Maria delle Grazie a Pagani, in Piazza Martiri d’Ungheria, dove il prossimo primo maggio in occasione della Festività di San Giuseppe Lavoratore si concluderà il Concorso “Il Pane di San Giuseppe”.

Spiega Padre Giovanni: ” Da un anno è nata l’associazione dedicata a San Giuseppe Lavoratore per condividere aspetti spirituali, come la NOVENA ed aspetti prettamente quotidiani, legati all’attività dei cittadini. Un segno per tutta la comunità, attraverso le nostre radici diventiamo consapevoli della propria identità. Il mestiere dei panificatori oltre che valorizzare l’antica arte del pane, ha un valore fortemente simbolico, perchè rimanda al Corpo di Cristo, l’Eucarestia. L’Associazione San Giuseppe è inserita nel percorso della Caritas Regionale, fornisce anche un supporto per le famiglie in difficoltà economiche, con disabili, con bambini che hanno necessità di essere seguiti, con ammalati. Inoltre, abbiamo in progetto un ambulatorio medico gratuito.

I panifici che partecipano al nostro Concorso provengono da diverse zone della regione, le forme di pane realizzate saranno donate alle famiglie bisognose. Colpisce la creatività oltre che la bravura dei maestri panificatori, osservando ad esempio l’Ostensorio, con riprodotte perfettamente le spighe, l’uva, le foglie”.

 

La Storia della Chiesa 

La chiesa dedicata a Santa Maria delle Grazie venne eretta verso la metà del 1500 durante il periodo della dominazione spagnola quale cappella per provvedere alle necessità religiose del governatore spagnolo che risiedeva in Pagani in un palazzo adiacente dal quale, in origine, attraverso una scala interna (messa in luce dai danni causati durante la seconda guerra mondiale) si accedeva alla cappella stessa. L´origine spagnola della chiesa è dimostrata dalla denominazione popolare della stessa che è comunemente denominata “Cappella del Maio” ovvero del maggior esponente spagnolo in Pagani. La chiesa unitamente all’attiguo palazzo residenziale costituisce l’iniziale nucleo abitato della contrada che si chiamò appunto Contrada cappella del Maio. Da tale nucleo in epoche successive si ramificarono le altre costruzioni. Divenuto popolato il rione circostante alla cappella, ne venne reso pubblico l’accesso ed il governatore riservò per sé ed i suoi legittimi successori il diritto di poter assistere alle funzioni liturgiche per il tramite della finestra aperta sul muro orientale della chiesa. Successivamente la chiesa assunse anche il nome di chiesa della Madonna delle Grazie come da un´icona, inserita sull´altare maggiore, delli Carrisi dove carrisi sta ad intendere gli artigiani costruttori di carri che proprio in quella contrada avevano le loro botteghe. Nella chiesa, oltre all’altare maggiore sul quale vi era l’immagine di Santa Maria delle Grazie, vi erano due altari dedicati rispettivamente al beato Gaetano, a Sant’Antonio e a San Leonardo. Nel 1713, come risulta dalla piccola colonna in piperno posta all’angolo della facciata a nord-est, la cappella venne allungata e fu dotata dell’attuale facciata barocca con la zoccolatura in piperno.

Nello stesso periodo la chiesa fu arricchita di numerose statue lignee: San Giuseppe, San Gioacchino, San Raffaele, una piccola Immacolata e Gesù Bambino. 

 La statua della Madonna delle Grazie, dalla quale la chiesa prende il nome, è antichissima del ‘700 così come il quadro innalzato sulle mura dell’altare. La chiesa non è grandissima ma vi sono  decorazioni in stile rococò e sul soffitto c’è un suggestivo cassettonato dalle grandi dimensioni rappresentante la Madonna delle Grazie con in braccio il Figlio Gesù. Vi sono diverse statue molto antiche e al contempo molto belle come la statua di San Francesco d’Assisi interamente in legno antichissimo, la statua della Vergine Maria Addolorata, San Luigi Gonzaga, San Giuseppe e la Statua di Padre Pio dove vi è conservata una reliquia del Santo.

Sull’altare e di fianco al tabernacolo vi sono due teste di angeli in marmo purissimo che erano inizialmente appoggiate all’Altare Maggiore che poi col tempo è stata rimossa per poter dare più spazio all’altare.

Nella sagrestia è conservata una suggestiva statua dalle medie grandezze della Madonna Immacolata. Ai piedi della statua vi è la testa del serpente schiacciato dai piedi di Maria che poi si innalza su una nuvola dove vi sono tre teste di angeli (oggi ne è soltanto una poichè due furono rubate).

CONTATTI

Piazza Martiri d’Ungheria 14, 84016 Pagani (SA) 

TEL. 081916423

Maria Rosaria Voccia

Maria Rosaria Voccia

Giornalista, editore e direttore responsabile di www.sevensalerno.it e di www.7network.it. Storico dell'Arte, sono cittadina del mondo, amo la vita, l'arte, il mare, i gatti... Esperta in giornalismo eco ambientale, tecnico di ingegneria naturalistica, autrice del Format Campania in Fiamme: Criticità & Proposte, mi impegno nelle e per le campagne eco ambientaliste perché desidero un mondo migliore, per noi e per i nostri figli. Sono progettista culturale, ideatrice di Format, organizzatrice e curatrice di eventi.

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