Più di 600 i Forestali impegnati all’Aquila durante l’emergenza. E in quel frangente perse la vita il forestale Luigi Giugno.
La Riforma Madia
In seguito alla Riforma Madia, che ha visto l’accorpamento dei Corpi Forestali nell’Arma dei Carabinieri, è diventata ancora più evidente l’assenza di figure preposte alla salvaguardia ed alla tutela delle montagne. Il compito oramai risiede nelle sole mani di chi quei territori li conosce perché li ama e li vive quotidianamente.
I proclami politici servono a poco. Serve che le istituzioni utilizzino le armi a loro disposizione per affrontare il problema seriamente, così come decine di uomini e donne hanno dimostrato di saper fare con il solo ausilio di pale, zappe, braccia e amore per la propria terra.
Il pagamento a privati di diverse migliaia di euro per ora per l’utilizzo di elicotteri per l’intervento è un’altra inconcepibile trovata del “sistema di soccorso”. La prevenzione e il soccorso possono essere solo pubblici e dobbiamo muoverci affinché tornino ad essere tali.
Alessandro Cerofolini, ex dirigente del Corpo Forestale dello Stato: ” Da quando non c’è più la Forestale in Italia ogni piccolo incendio è diventato devastante. La riforma Madia ha spezzettato e scollegato tra loro le funzioni indispensabili ai Forestali”.
Qualcosa si sta muovendo.
Ieri, durante il secondo ciclo di audizioni alla Camera, FERFA (Federazione per la rinascita forestale e ambientale) e ANFOR (Associazione Nazionale Forestali), hanno ribadito la necessità della riattivazione del Corpo Forestale Nazionale.
“E’ alquanto curioso – ha ribadito Alessandro Cerofolini – che di boschi e foreste si parli in commissione difesa dove di norma si discute di armamenti e missili anziché, ad esempio, in commissione agricoltura. Questo è solo uno dei tanti effetti però della riforma Madia, scritta male ed attuata peggio. Ancora, il servizio Cites che si occupava di tutela delle specie a rischio di estinzione, era svolto esclusivamente dalla Forestale. Ora è frammentato tra Guardia di Finanza, Carabinieri e Direzione Generale delle Foreste, tre corpi che non dialogano tra loro e ancora non hanno una convenzione tra loro, con evidente nocumento e aumento dei costi. Le Regioni poi, stanno di fatto smantellando i propri servizi forestali. Senza l’inventario forestale, per lo Stato è impossibile programmare qualsiasi intervento. Va ripristinata la forestale – specifica Cerofolini – in chiave moderna e altamente specializzata ed in linea con gli altri paesi europei”.
Maria Rosaria Voccia