Crescent, Salerno
Italia Nostra e Comitato No Crescent ricorrono in appello al Consiglio di Stato e chiedono un risarcimento di 400 mln di euro per danni paesaggistici ed ambientali. Le associazioni ambientaliste chiedono alla Procura di Salerno una nuova inchiesta per fare luce in modo definitivo sulla problematica innescata dall’edificazione del Crescent sull’area prospiciente il mare, a Salerno. ” Per consentirne l’edificazione, – affermano- con finalità speculative, il Comune di Salerno ha dichiarato il torrente Fusandola ‘interferente’ con la manovra urbanistica e l’ha definito addirittura ‘collettore fognario’”.
Ricordiamo che il Torrente Fusandola ha causato la tragica alluvione di Salerno della notte del 25-26 ottobre 1954, con oltre 100 vittime ed è stato vincolato dallo sbocco alla foce con DM 5 agosto 1957.
La Procura ha accertato che il Comune di Salerno ha consentito l’irreversibile trasformazione dello stato dei luoghi, cementificando oltre 20 mila mq di area demaniale, comprensiva della spiaggia di S. Teresa e dell’alveo del torrente Fusandola, in spregio di tutti i vincoli assoluti di inedificabilità sui corsi d’acqua, nonché del Testo unico sulle acque pubbliche del 1939.
L’eventuale risarcimento sarà impiegato per mitigare il rischio idrogeologico e perrecuperarae il centro storico di Salerno.
Redazione