22 settembre 2019
Salerno- Dopo un mese esatto dall’Alzata del Panno, lo scorso 21 agosto, e le peregrinatio nei quartieri cittadini, finalmente ieri, 21 settembre, Salerno ha festeggiato l’amato Patrono, San Matteo Evangelista.
La Storia
Matteo apostolo ed evangelista (Cafarnao, 4/2 a. C. – Etiopia, 24 gennaio 70) fu, secondo i Vangeli, uno dei dodici apostoli di Gesù e, secondo la tradizione, l’autore del Vangelo secondo Matteo. In questo stesso vangelo viene chiamato “il pubblicano” e descritto come esattore delle tasse prima della chiamata di Gesù; in Marco e Luca lo stesso pubblicano viene chiamato Levi, anche se non viene esplicitamente identificato con l’apostolo Matteo. Matteo non va confuso con l’apostolo quasi omonimo Mattia.
A Matteo sono anche tradizionalmente riferiti dei testi apocrifi: il Vangelo dello pseudo-Matteo, che parla dell’infanzia di Cristo, gli Atti di Matteo e il Martirio di Matteo che ne descrivono la predicazione.
Secondo la tradizione della Chiesa, Matteo viene raffigurato insieme ad un uomo alato che lo ispira o gli guida la mano mentre scrive il Vangelo; l’uomo alato è uno dei quattro esseri viventi presenti nel libro di Ezechiele e nel libro dell’Apocalisse e ciò perché il Vangelo di Matteo esordisce con la genealogia terrena e l’infanzia di Gesù Figlio dell’uomo, sottolineandone quindi la sua umanità.
Matteo nasce a Cafarnao, nel 4 o 2 a. C. e muore a Hierapolis il 24 gennaio 70 d.C.
La ricorrenza cade il 21 settembre (Chiesa Occidentale) ed il 16 novembre (Chiesa Orientale)
Patrono di banchieri, contabili, doganieri, ragionieri, Guardia di Finanza.
Il Programma Religioso
La “prima volta” dell’Arcivescovo Andrea Bellandi a Salerno è stata ammirata da tutti i fedeli ed i curiosi accorsi nella Cattedrale per la Messa Pontificale delle 10.30.
Una celebrazione intensa, che è arrivata al cuore ed alla mente di chi ha ascoltato, ed ha ammirato le architetture, i dipinti, gli affreschi, le sculture, la Cripta della Cattedrale di Salerno, tra le più belle d’Italia, ricca di cultura.
Durante la liturgia, l’arcivescovo Emil Paul Tscherrig, nunzio apostolico in Italia e nella Repubblica di San Marino, ha imposto all’Arcivescovo Bellandi il Pallio del Metropolita, in quanto guida di una provincia ecclesiastica che comprende le Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, Amalfi-Cava de’ Tirreni, Vallo della Lucania, Teggiano-Policastro e la Badia della Santissima Trinità di Cava de’Tirreni.
La Processione
Partita alle 18.30 dalla cattedrale, la Processione , guidata dall’Arcivescovo Bellandi, ha percorso l’intero tratto che va dal Duomo a Via Roma, facendo poi ritorno dopo circa due ore in Cattedrale.
Accanto a San Matteo Patrono, la tradizione affianca San Giuseppe, San Gregorio VII e i Santi Martiri Salernitani Caio, Ante e Fortunato.
Le Soste
Come da tradizione, la Processione sosta a Piazza Cavour, per invocare la protezione di San Matteo per i fedeli, i pescatori , i marinai e per la Marina Militare, davanti alla sede del Comune e davanti alla chiesa dell’Annunziata dove il Priore, monsignor Claudio Raimondo, ha benedetto la Processione.
Al ritorno, verso il Duomo, dove ll’Arcivescovo ha impartito la benedizione alla Città di Salerno e ai Salernitani.
Infine, la Messa di Ringraziamento, celebrata nella Cripta della Cattedrale.
Maria Rosaria Voccia
Fotoreporter Guglielmo Gambardella per Sevensalerno