
Dichiarazioni di don Gennaro Pagano, direttore del Centro Educativo Diocesano Regina Pacis della Diocesi di Pozzuoli in merito al Decreto Sicurezza Bis voluto dal Ministro dell’Interno
La nostra Fondazione è intitolata alla Regina Pacis, a Maria, Regina della Pace.
Nel suo logo vi è l’immagine di una mano grande che dona un ramo d’ulivo – simbolo della Pace messianica e dell’Amore liberatore – ad una mano più piccola, giovane, fragile e indifesa.
La mano grande, colorata di blu come il cielo, è la mano di Maria.
La mano piccola, colorata di marrone come la terra e di verde come un germoglio delicato, è la mano dell’umanità fragile e indifesa.
La mano di Maria è simbolo anche della mano della Chiesa che nel nome del Vangelo si adopera per donare pace ai piccoli, ai bambini, ai giovani più fragili e alle loro famiglie, agli indifesi e ai poveri di ogni tempo e di ogni luogo.
Quando sette anni fa i grafici mi presentarono le bozze di questo logo a me bastava questa simbologia. Ma loro, non convinti, vollero inserire nel manto mariano da cui fuoriesce la mano della Vergine una stella: Maria Stella del Mare indica la rotta, orienta, educa, aiuta e soccorre.
Come napoletano, figlio di una città accogliente e solidale, come cittadino italiano, prete e direttore di questa Fondazione sento il dovere di esprimere pubblicamente lo sconcerto e l’indignazione verso chi, come il Ministro dell’Interno, ringrazia Maria di Nazareth per l’approvazione di leggi che non incentivano il soccorso e l’aiuto ai deboli ma lo limitano, lo sanzionano, lo criminalizzano.
La Donna del Magnificat – che ci ricorda che il nostro Dio, Padre amorevole e Liberatore degli oppressi, “rovescia i potenti dai troni, innalza gli umili; ricolma di beni gli affamati, e rimanda a mani vuote i ricchi” (La 1, 52-53) – ci orienti tutti su una via di giustizia, solidarietà e pace,
illumini la stoltezza dei governanti fautori di una cultura di morte e di violenza,
faccia sorgere numerose vocazioni di resistenza civile e non violenta e ispiri tanti cristiani a riprendere in mano il Vangelo del Signore che più e meglio di ogni altro scritto o messaggio ci rivela il significato autentico dell’essere discepoli di Gesù di Nazareth.
Redazione