Crescent, il TAR stabilisce che dona valore aggiunto al paesaggio
Condannata Italia Nostra, pagherà 25mila euro
Il Crescent di Salerno dona valore aggiunto al paesaggio, a detta del TAR. Ragion per cui, i lavori di completamento possono continuare, in barba agli Ambientalisti di Italia Nostra, che si oppongono fin dal 2011 all’opera, e che sono stati condannati a pagare le spese legali, pari a 25mila euro.
Giudici e Soprintendenza
“La consistente riduzione in termini di volumetria del Crescent è valutabile all’incirca al 20% del totale e con essa si risolvono anche tutte le precedenti valutazioni di merito espresse in questi termini e riportate nel preavviso di provvedimento negativo di questa Soprintendenza. Inoltre, la riduzione delle volumetrie rispetto al progetto originario di circa il 20 per cento risponderebbe a pieno al parametro ii imposto dalla sentenza del Consiglio di Stato”.
Inoltre, “Come illustrato e fotograficamente documentato nella relazione paesaggistica alla proposta di Pua per il subcomparto 1 del CPS-1, la preesistente piazza S. Teresa – occupata da un ampio parcheggio scoperto, da padiglioni industriali ed altri edifici (tra cui l’ex Hotel Jolly) in via di demolizione – presentava i segni, se non proprio della dismissione e del degrado, certamente della trasandatezza estetico-manutentiva, della precarietà, del disordine funzionale e della disarmonia stilistica rispetto al circostante contesto urbano (rappresentato dalla combinazione tra il Lungomare Trieste prospiciente sul Golfo di Salerno, il retrostante centro storico, lo sfondo collinare e l’inizio della Costiera Amalfitana). Innegabile, in termini di riqualificazione, lo sviluppo del paesaggio circostante, e che il Crescent e l’antistante Piazza della Libertà, accrescono il patrimonio identitario della città di Salerno”.
Maria Rosaria Voccia