Parlami, per favore! Comunicare in famiglia
I consigli per migliorare l'armonia
Imparare a comunicare in maniera efficace con i nostri figli non è importante, è fondamentale. E lo è per:
– la normale gestione del rapporto nel quotidiano
– per la sua valenza educativa
– nell’ambito della risoluzione dei conflitti.
Carl Rogers affermava che “l’incapacità dell’uomo di comunicare è il risultato della sua incapacità di ascoltare davvero ciò che gli viene detto”.
Non comunicare è impossibile, per quanto ci sforziamo.
Saper comunicare vuol dire innanzitutto saper ascoltare. Alla base di un ascolto sincero vi è l’attenzione.
Ascoltare vuol dire rispettare e comprendere. Evitiamo di esprimere opinioni che possano offendere o ledere la sensibilità altrui. I figli imparano a comunicare dai genitori. Se i genitori adottano una comunicazione efficace, quindi aperta, i figli impareranno a fare allo stesso modo. In questo senso l’ascolto attivo è fondamentale perché dà ai nostri figli la misura dell’importanza che essi rivestono per i genitori. È importante cominciare a comunicare efficacemente fin da quando i figli sono piccoli
Invitare il figlio ad esprimere i propri pareri ed opinioni.
Se i genitori si confidano anche i figli impareranno a farlo. Ammettere i propri limiti senza imbarazzo
Risulta utile adottare uno stile comunicativo di facile comprensione, che metta a proprio agio e sia rassicurante. Bisogna sforzarsi di essere sintetici. Fare domande aperte ed evitare di scaricare domande a raffica che hanno il brutto effetto di confondere
Tutte le famiglie possono attraversare momenti difficili, conflittuali. In questi casi è fondamentale non accendere il tono della comunicazione, pena, la totale inefficacia della stessa. Da evitare nella maniera più assoluta i toni pesanti e lagnosi. Brontolare, accusare, criticare ed interrompere. Ma soprattutto ridicolizzare comportamenti e situazioni che hanno visto protagonisti i nostri figli. Infine parlarsi efficacemente vuol dire anche farlo con onestà e sincerità. Un genitore che mente non potrà mai rappresentare un modello positivo per i suoi figli né, tantomeno, educativo.
Sonia Sellitto, Pedagogista, Formatore, Councelor