Officina Famiglia: Avere, essere o mostrare?
I consigli dello Psicologo
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Avere, essere o mostrare?
Erich Fromm, uno psicanalista tedesco, ha scritto un libro negli anni settanta, che consiglio di leggere, il cui titolo è “Avere o essere?”.
Fromm analizza con fine maestria il desiderio del possesso, della spinta a conquistare gli oggetti (spesso inutili) e a consumarli come fonte motivazionale primaria dell’uomo di fine secolo (scorso).
L’avere e il possesso da una parte e l’essere e il condividere dall’altra, come due poli estremi entro i quali l’uomo moderno cerca di orientarsi.
Senza buonismi, che non si addicono a menti profonde e illuminate, Fromm analizza lo stato delle cose (ai suoi tempi) rispetto all’identità del singolo, a quanto essa sia condizionata dal “consumismo” e come può modificarsi fino a poter, in alcuni casi, sostituire i parametri emotivi e i valori fondanti a cui ispirarsi nel suo sviluppo e nella sua manifestazione.
Oggi, bisognerebbe aggiungere un’altra dimensione, una terza variabile oltre all’essere e all’avere: il mostrare.
Il desiderio del possesso: nell’essere si orienta alle qualità personali, nell’avere a quelle materiali, nel mostrare a quelle presunte.
Non sono, non ho, ma mostro.
L’immagine ingloba e soffoca, sostituendola, l’espressione.
L’immagine diventa totalizzante e crea un mondo di avatar vaganti nell’iperuranio platonico delle “non idee”.
Un mondo virtuale, una Matrix, un “cartone” inanimato pronto a sciogliersi sotto la prima pioggia di Realismo.
L’espressione, in questo caso, si appiattisce sull’immagine e perde vitalità.
Esprimere non è un “mostrare” fine a se stesso, ma trasmettere qualcosa perché la si è, non la si possiede in senso materiale e ovviamente non la si ostenta come fatua illusione.
Psicoterapeuta Andrea De Simone
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