
Il caso delle Fonderie Pisano a Salerno, che sono considerate “la Piccola ILVA” non smette di sorprendere. Dopo il rinvio a giudizio di otto tra dirigenti e funzionari ARPAC, accusati di presunte irregolarità nelle certificazioni durante le ispezioni alle Fonderie Pisano, chiamati a comparire dinanzi ai giudici della Seconda Sezione del Tribunale di Salerno il prossimo 1°ottobre, l’avvocato del Comitato Salute e Vita, Franco Massimo Lanocita, ha presentato i risultati dello studio Spes a cui si sono sottoposti circa 400 cittadini residenti della Valle dell’Irno. Dall’indagine è risultato che i metalli pesanti, quali zinco e selenio, presenti nell’organismo, superavano il livello “sopportato” dall’essere umano. I metalli pesanti sono stati rinvenuti anche nel suolo e nelle acque del fiume Irno.
Nei prossimi giorni dovrebbero essere resi noti anche i risultati dell’indagine effettuata dal magistrato Roberto Penna sulla correlazione tra neoplasie che hanno colpito alcuni pazienti e la presenza delle fonderie sul territorio di Fratte.
Redazione