Il Comitato Salute e Vita replica con forza e determinazione alle affermazioni dell’AD delle Fonderie Pisano Giuido Pisano.
Lunedi 9 aprile a partire dalle ore 9, il sit in di protesta davanti al Tribunale, lato Corso Garibaldi.
Riteniamo offensive e provocatorie le affermazioni rilasciate ieri a mezzo stampa dall’amministratore Guido Pisano. Respingiamo al mittente il tentativo d’intimidazione e di manipolazione dell’opinione pubblica e difendiamo il diritto di protesta della popolazione, che da decenni subisce la violazione del Diritto Costituzionale alla Salute troppo spesso senza difesa alcuna da parte delle Istituzioni.
“Le offese aggravate e continuate” sono quelle che per decenni, e fino ai giorni scorsi, la popolazione ha subito a causa del continuo reiterarsi di gravi reati ambientali. Così come “l’allarme sociale” è quello provocato dal scellerata condotta imprenditoriale della Famiglia Pisano. Si è arrivati al paradosso per cui chi viola la legge recita il ruolo della vittima, negando le ormai accertate responsabilità.
A tali provocazioni rispondiamo citando solo alcuni dei riscontri oggettivi accertati nelle sedi giudiziarie, amministrative e recentemente anche sanitarie:
• sentenza N. 415/2007 del Tribunale di Salerno, in cui la proprietà ha patteggiato la pena per i seguenti reati: abbandono di rifiuti speciali pericolosi; scarico di acque industriali nel fiume Irno e senza essere in possesso dell’autorizzazione; superamento dei limiti soglia per piombo, rame e zinco; scarico sul suolo di acque meteoriche miste alle polveri derivanti dall’attività prodotta; realizzazione d’impianti produttori di fumi in atmosfera senza essere in possesso dell’autorizzazione prevista, emissioni di gas e polveri atti a molestare le persone presenti in zona.
• sentenza N. 314/2015 del Tribunale di Salerno che sancisce il patteggiamento per la mancata osservanza di norme per la sicurezza dei lavoratori ed, “anche per via di un vetusto ed inadeguato sistema di captazione dei fumi di produzione” l’emissione di fumi contenenti polveri di natura cancerogena (“materiale particellare a base di piombo e cadmio, composti organici volatili (COV) contenenti, tra l’altro, monossido di carbonio, anidride carbonica, solventi aromatici, anidride solforosa”) provenienti dall’impianto dichiarato “assolutamente incompatibile con il contesto urbano nel quale è inserito”.
• decreti di diffida e conseguente sospensione delle attività della Fonderia da parte della Regione Campania (Prot. 2016 119396 del 19/02/2016 e Prot. 2016 0288004 del 27/04/2016) poichè l’impresa ha lavorato senza rispettare tra le altre le norme in tema di smaltimento di rifiuti, produzione di fumi, sversamenti nel fiume Irno in totale dispregio delle regole del rispetto delle BAT (alcune delle violazioni riscontrate durante i sopralluoghi dell’ARPAC sono esattamente le stesse per cui i Pisano hanno patteggiato con una sorte di ammissione di colpa nei precedenti processi). Il dirigente delle Regione Campania, Dott. Barretta, parla di “situazioni connotate di immediato pericolo e danno per l’ambiente e la salute pubblica”.
• relazione finale dell’attività ispettiva ARPAC (Prot. 0066824 del 13/11/2017) che disegna per l’ennesima volta un quadro allarmante dell’impatto ambientale dell’impianto sulla salute pubblica e sull’ambiente. Tra le gravi difformità evidenziate nella relazione si citano: la mancata applicazione delle BAT riguardanti prevenzione della formazione di diossina, stoccaggio dei rottami e dei rifiuti prodotti, nonché la parziale applicazione delle BAT relative alla captazione delle emissioni prodotte in varie fasi del processo produttivo e alla separazione delle acque reflue.
• risultati preliminari dello studio SPES hanno messo in evidenza la presenza di dieci metalli potenzialmente tossici in una frazione rilevante del campione umano analizzato, nonché nel suolo circostante la Fonderia, dato che di fatto crea una correlazione tra la salute dei residenti della zona e l’attività scellerata dell’impianto.
La popolazione ha preso ormai coscienza di tutto ciò che si sta consumando e non si lascerà intimorire. Il nostro impegno è quello di andare avanti fino al raggiungimento di tutta la verità e all’accertamento di tutte le responsabilità.
Comunicato stampa
Redazone