Grotte e Parchi della Campania
Grotta dello Smeraldo
Conca dei Marini
Lentamente scavata nella roccia, profonda fino alle viscere del costone della Conca dei Marini, a pochi km da Amalfi, si forma la Grotta dello Smeraldo, vero spettacolo naturale che illumina lo sguardo di chiunque la visiti. Scoperta nel 1932 da un pescatore locale, le è stato attribuito il nome della gemma preziosa per la caratteristica colorazione riflessa nelle acque che va dal blu cobalto al verde smeraldo proprio per effetto della luce solare che filtra da un ingresso sottomarino posto a quasi 12 metri di profondità. L’antro roccioso ampio e alto mostra una scenografia creata naturalmente dall’erosione delle acque con stalattiti e stalagmiti che donano alla caverna marina un aspetto ancor più suggestivo. Luminosa e iridescente nasconde un presepe sommerso raffigurante una Nativitàrealizzato con ceramica vietrese. Accessibile dall’esterno con scale o ascensore e dal mare mediante imbarcazioni, lo scenario che si mostra lascia attoniti per la sua naturale bellezza.
Slowly excavated in the rock, until the bowel of the Conca dei Marini, few kilometres far from Amalfi, is set the Grotta dello Smeraldo (Emerald Cave, natural show able to enchant any visitor’s glance. Discovered in 1932 by a local fisherman, it was named emerald, for its colour reflections ranging from cobalt blue to emerald green, provoked by the sun light seeping through the 12 meters deep water. The wide rocky cavern presents a scenery completely created by the sea erosion, with stalactites and stalagmites that bring a suggestive atmosphere to the cavern. Bright and iridescent, it hides a submerged pottery Christ’s nativity. The cavern is easy to reach by elevator or stairs, and by boat; the astonishing scenery represents an example of natural beauty.
Conca dei Marini (SA)
Grotte dell’Angelo di Pertosa
drappi, il gran salone, la sala del trono, la sala delle meraviglie, il belvedere… non gli spazi di un antico castello ma alcune delle tappe del magico viaggio nelleGrotte dell’Angelo di Pertosa. Il lavoro della natura qui ha raggiunto l’apoteosi della bellezza e l’arte non può che inchinarsi a omaggiare.
Il fiume Negro, proveniente dai meandri più bui della terra, placido accompagna i visitatori ad un approdo dal quale partono gli itinerari di visita. Cunicoli, gallerie, caverne, cascate e un gioco infinito di stalattiti e stalagmiti articolano i 3000 metri sui quali si sviluppano le grotte, uno scenario unico da scoprire avvolti da un silenzio mai ascoltato e giochi di luce in continua trasformazione. La temperatura costante di 16 gradi permette di visitare il luogo in tutte le stagioni. Durante l’anno le Grotte dell’Angelo diventano location di eventi culturali di grande suggestione comeL’inferno di Dante. Dario Argento le scelse per il suofantasma dell’Opera, il set ancora allestito è visibile nei pressi del braccio dei pipistrelli.
Drapes, the manor hall, the throne hall, the amazing hall and the panoramic viewpoint; it’s not an ancient castle, but some of the stops of the magic journey of the Angelo di Pertosa Caves. Here the nature reached its best artistic result. The Negro, coming from the darkness of the river bends, brings the visitors to a landing place where the guided tours get start. Tunnels, caves, falls, innumerable stalactites and stalagmites compose the 3000 meters scenery of the caves, where there are light effects and an unique silence. The temperature is around 16 degrees during all the year so it is always possible to visit the site. The caves are used as location for several cultural events such as The Inferno of Dante. Dario Argento also chose the caves for its work Il Fantasma dell’Opera; the set is still observable next to the Braccio dei Pipistrelli area.
Orari: dal 1° marzo al 31 ottobre 9 – 19 dal 1° novembre al 28 febbraio 10 – 16
Grotte di San Michele Arcangelo a Olevano sul Tusciano
Sulle pendici del Monte di S. Eremo, grazie ad un’attività millenaria delle acque, si sono formati lungo le pareti rocciose dei profondi antri di suggestiva bellezza. L’erosione ha scavato naturalmente la pietra dando vita alla grotta dedicata al culto di S. Michele Arcangelo, inserita dal Word Monument Funds in una classifica dei 100 siti più significativi al mondo da tutelare e salvaguardare. L’interno è lavorato proprio come se fosse una struttura architettonica con sei cappelle. Le pareti sono decorate con pitture murali dei monaci orientali in pellegrinaggio da Gerusalemme intorno al IX sec., realizzata da una raffinata tecnica di lavorazione bizantina, resa ancor più difficile per la ridotta luce, la superficie non omogenea e l’umidità. Nascosto tra i massi, un prolungamento della grotta conduce nell’antro di Nardantuono, chiamato ‘brigante’, perché luogo scelto dai briganti per le loro fughe durante il Risorgimento. Qui lo spazio si presenta ampio e in alcuni tratti angusto, con stalattiti e stalagmiti che riempiono l’ambiente. Debolmente si intravede una luce cerulea, che dirige attraverso tre archi su un ampia sala divisa in due da uno sperone roccioso. Ed è luce, all’orizzonte il panorama di Eboli abbraccia lo sguardo del visitatore.
“…..Sanctum Angelum, qui situm est in Monte qui Aureus dicitur…..”
On the top of the Sant’Eremo Mountain there are beautiful, deep and suggestive caverns forged by the thousand-year water activity. The erosion progressively has excavated the rock creating the cave dedicated toSan Michele Arcangelo.
According to the World Monument Funds, The cave is one of the 100 most significant sites in the world, and needs protection and safeguard. The interior is decorated as an architectonical structure with six chapels; the walls are tinted with mural painting dating back to IX century, made by oriental monks who came from Jerusalem. The Byzantine work was thwarted by the darkness, the irregular surface of the cave and the humidity. A prolongation of the cave brings to aNardantuono cavern, called Brigante, because during the Risorgimento, the bandits used to take refuge there.
The cave varies from wide space to narrow ones where the visitors can follow a brightness that brings them through three arches, to a wide room divided by a rocky spur. Finally, the light of the horizon and the Eboli landscape embrace the visitors’ overview.
“…..Sanctum Angelum, qui situm est in Monte qui Aureus dicitur…..”
Oasi delle Gole del Calore a Felitto
Felitto è un piccolo frammento di paradiso, cuore dell’Oasi WWF delle Gole del Calore e parte del Parco nazionale del Cilento. Passeggiando tra le stradine del borgo squisitamente medievale, la sensazione di camminare in un luogo senza una dimensione temporale definita è molto forte per il ricco patrimonio architettonico, quali il castello con le torri, le mura di cinta e i palazzi nobiliari. Basta poi distogliere lo sguardo da queste bellezze per essere rapiti da quelle naturali e selvagge del territorio caratterizzate dalle gole del fiume Calore. Cascate e rapide, ponti calcarei (Ponte di Pietra Tetta) e medievali (Ponte di Magliano), stretti sentieri e anse sinuose, grotte tra cui quella di Bernardo antico brigante lì probabilmente vissuto, sono i preziosi tesori dell’oasi. La vegetazione che avvolge lo scenario mostra l’aglio ursino, la valeriana e l’orchidea provincialis (una specie selvatica), felci e pungitopo,piante di cristo (bianco e rosso) e di laconito (dai fiori blu), mentre il sottobosco è ricco di bacche di mirto e bulbi di giglio selvatico.
Il territorio per le sue caratteristiche è meta di sportivi ed escursionisti che si cimentano in trekking, bird watching, ciclo tour, tuffi, percorsi in canoa e nuotate nelle acque fresche e limpide del fiume.
Felitto is a small fragment of paradise, heart of theWWF Oasis Gole del Calore and part of the Cilento National park. Walking through the medieval hamlet, you have the feeling of being in a place without a clear temporal dimension, surrounded by a rich architectural heritage like the castle and its towers, the walls and the aristocratic palaces. Plus, the natural and wild beauties of the land characterized by the gorges of the Calore river. Waterfalls and rapids, calcareous (Ponte di Pietra Tetta) and medieval (Ponte di Magliano) bridges, narrow paths and winding hooks, caves like that of Bernardo, an ancient brigand who probably lived there, are the precious treasures of the oasis. The surrounding vegetation is rich of wild garlic,valerian and the orchid provincialis, fern and ruscus, while the underwood is rich in myrtle and bulbs of wild lilies.
Due to such characteristics, the area is the favourite destination of sport lovers who come here for trekking, bird watching, cyclo tour, dives, canoeing and swim in the fresh and clear water of the river.
Oasi delle Grotte di Bussento di Morigerati
E’ Oasi del WWF dal 1985, riserva biologica per la tutela della biodiversità e la valorizzazione di un territorio di 670 ettari all’interno del quale si possono ammirare le risorgenze del Bussento. Il fiume, nel cuore del Parco del Cilento e Vallo di Diano, in prossimità di Caselle in Pittari viene inghiottito dalla terra per riemergere nell’area di Morigerati. Un’antica mulattiera scavata nella roccia conduce alla grotta della risorgenza dove si può ammirare il fiume di ritorno dal suo misterioso percorso sotterraneo. Canyon, cascate, gole, pozze cristalline alcune delle virtuosità che il fiume regala ai visitatori. Attraverso ponticelli, scale di legno e stradine scavate nella roccia il percorso offre una ricca visuale sui fenomeni carsici protagonisti di questo spettacolo naturale.
It is a WWF oasis since 1985 and a biological preserved area for the preservation of biodiversity and valorization of an area composed of 670 acres where you can admire the river Bussento’s rise. The river, in the heart of Parco del Cilento e Vallo di Diano, near Caselle in Pittari is swallowed from the earth and then rises again in the area near Morigerati. An ancient mule track, excavated in rock, leads to the cave where the river rises again after its mysterious underground journey. The river offers to visitors the sight of canyons, waterfalls and crystal blue water pools. With little bridges, wooden ladders and little ways cut into the rock the journey offers a view of the karstic phenomenon of the area.
Oasi del Fiume Alento a Prignano Cilento
Su una superficie di circa 3000 ettari, si estende l’Oasi dell’Alento, una riserva naturale che per le sue caratteristiche di biodiversità è stata riconosciuta nel 1992 dalla Comunità Europea, come SIC (Sito di Importanza Comunitaria). Cuore vitale dell’area è il fiume Alento che, con il suo corso, percorrendo l’intero paesaggio, incontra i diversi habitat e tipologie forestali tipici del territorio, quali macchia mediterranea, foresta a galleria e bosco misto di latifoglie. Abitato da specie di animali minacciate di estinzioni come la lontra, l’occhione e la ghiandaia marina l’oasi si presenta come un prezioso paradiso terrestre da proteggere e tutelare. Importante creazione umana, in questo contesto, è stata la realizzazione della Diga Alento, polo idrico realizzato per rappresentare il perfetto equilibrio tra ingegneria e ambiente. In questo specchio non è raro incontrare il piumaggio variopinto degli aironi cinerini e coturnici, merli acquaioli e piccoli trampolieri che attratti dall’azzurro dell’acqua vi soddisfano la propria sete.
Qui la natura è davvero invitante, è possibile fareescursioni, trekking, praticare il birdwatching, avere lezioni di equitazione, fare il tiro con l’arco, pescare nel lago e visitarlo con battello o pedalò. Infine un’area attrezzata con bar, ristorante, zona pic-nic e spazio giochi per bambini permette agli ospiti di rilassarsi e godersi la giornata pienamente.
The Oasis of Alento embraces a 7.400 acres surface, a natural reserve that was certificated as SIC (Communitarian Importance Site) by the European Community, in 1992, for its biodiversity peculiarities. The focal point of the area is the Alento river, that passes through the landscape crossing different habitats and forest reserves typical of Mediterranean maquis. The site hosts endangered species of animals such as otters and rare fishes. The most important human creation is the Alento Dam, a water pole that represents a perfect equilibrium between nature and architecture. In this setting it is possible to run into grey herons, blackbirds and wading birds who quench their thirst in the blue water. The nature is really appealing, it is possible to have excursions, trekking, and bird watching, class of horse-riding, to practice archery, to fish and sail through the lake by paddle boat. Eventually an equipped area with bar, restaurant and picnic area allows the visitors to enjoy the daily time and relax themselves.
Nell’Oasi si svologono attività didattiche ambientali per le scuole di ogni ordine e grado, con laboratori, aula didattica attrezzata, servizi igienici, sala mensa, area pic-nic, area svagoTel. +39 0974 837003
Oasi naturale Bosco Croce e Diecimare
La Costiera amalfitana, patrimonio mondiale UNESCO, incanta chiunque la visiti con il suo fascino avvolgente. I cinque sensi sono pienamente soddisfatti. Gusto appagato da leccornie enogastronomiche; vista rapita dal cielo terso di un azzurro infinito; tatto accarezzato dolcemente dal mare limpido; olfatto inebriato dai profumi di frutti e agrumi; udito sfiorato dai suoni armoniosi della natura. Fa parte di questo incanto, l’Oasi di Bosco Croce, ai piedi di Monte Falerio nella splendida località di Vietri sul Mare. Il Bosco proprietà di Silvia Croce, figlia del filosofo napoletano, è stato donato nel 2000 al WWF.
Terrazzi di vitigni e frutteti e macchia mediterranea disegnano con colori naturali il paesaggio del bosco, coperto da leccio, corbezzolo, ginestra, mirto, fillirea, alloro, erica arborea e timo, mentre negli angoli più nascosti vive ghiotta la pianta carnivora Pinguicola hirtiflora. La natura incontaminata dell’Oasi permette la sopravvivenza di diverse specie di animali. Si incontrano falchi pellegrini, corvi imperiali, poiane, sparvieri, passeri occhiocotti; ma anche volpi, cinghiali, tassi, cervoni e natrici e per finire lasalamandrina dagli occhiali. Basta una macchina fotografica al collo, borraccia d’acqua e binocolo in sacca e si è pronti per l’escursione naturalistica. l’Oasi WWF Bosco Croce fa parte del Parco naturale Diecimare.
The Amalfi Coast, UNESCO’s cultural heritage, enchants whoever visits it. All senses are fully satisfied. Taste is satisfied with enogastronomy specialties; sight is captured by the clear and infinite blue sky; touch is gently caressed from the limpid sea; hearing is lightly touched by nature’s harmonious sounds. The Oasis Bosco Croce, at the foot of Monte Falerio in Vietri sul Mare, is part of this charm. The woods were donated by Silvia Croce, daughter of the Neapolitan philosopher, to WWF in 2000. Grape vineyard terraces and orchards design with natural colors the wood’s landscape, that is covered by holm-oaks, strawberry trees, Spanish brooms, myrtle, bay-laurel, heatherand thym, while in the most hidden spots there is the carnivorous plant Pinguicola hirtiflora. The untamed nature of the Oasis makes the survival of different animal species possibile. One may encounter peregrine falcons, ravens, bozzards, sparrowhawks and tree sparrows; but also foxes, wild boars, badgers, four-lined snakes, and grass snakes as well as spectacled salamanders. You just need a camera, a water-flask and binoculars and you’re ready for this natural excursion. The WWF Oasis is part of the Parco naturale Diecimare.
Albori, Vietri sul Mare (SA) +39 089 562636 (Oasi WWF Parco Diecimare)
Il Parco Naturale Diecimare, Oasi WWF, si trova sui rilievi che separano i Monti Lattari dai Monti Picentini ed include parte dei rilievi di Montagnone, Monte Caruso, Forcella della Cava, Poggio e Monte Cuculo. L’alternanza di aree boscose, gariga e macchia bassa fa del parco un orto botanico naturale con una concentrazione, in pochi ettari, di habitat completamente diversi.
Il Parco a 618 m di altezza è situato tra i Comuni di Cava de’ Tirreni, Mercato S. Severino e Baronissi, in provincia di Salerno. Il Centro Visite, all’ingresso del Parco, ospita un piccolo museo naturalistico e un’esposizione di prodotti tipici dell’area. Suggestivi itinerari a tema permettono di esplorare e scoprire il parco: il sentiero natura, il sentiero del falco e il sentiero dei due golfi. Le aree didattiche, quella delBombo, ideale per studiare e osservare questo tipo di insetto, la Casa delle Api, dove è possibile ammirare le api al lavoro e l’Aula Verde, con il giardino delle orchidee, completano e arricchiscono la visita all’Oasi Diecimare.
The natural park Diecimare, a WWF’s oasis, is situated in the area that separates Monti Lattari from Monti Picentini and includes part of the mountaqins of Monte Caruso, Forcella della Cava, Poggio e Monte Cuculo. The different areas of the park make it a natural botanic garden with a concentration, ina few acres, of different habitats.The park is located at a height of 618 meters
between the towns of Cava de’ Tirreni, Mercato S. Severino and Baronissi, near salerno. The visitor’s center, at the park’s entrance, hosts a small naturalistic museum and an exposition area with all the typical products of the area. Suggestive theme itineraries allow you to explor and discover the park, for example the nature itinerary, the hawk’s trail, and the two gulf’s itinerary. There are also didactic areas such as the Bumble-bee, perfect to study and observe the insect, the Bee’s house, where you can see the little insects at work, and the Green Room with an orchid’s garden to visit and complete the visit of the park. Tel. +39 089 562636
Oasi naturale di Bosco Camerine ad Albanella
Nel Comune di Albanella, tra le terre del Parco del Cilento e Vallo di Diano, si estende l’Oasi di Bosco Camerine per circa 100 ettari ad un’altitudine di 390 m. sul livello del mare. Il paesaggio naturale del bosco rispecchia fedelmente le caratteristiche della macchia mediterranea con il corbezzolo, la fillirea, il lentiscoe il mirto e piante rampicanti come salsapariglia, timoe clematidi. Il Parco riconosciuto dal WWF come oasi protetta per le sue qualità naturali, è luogo di ricovero e rifugio di moltissimi animali presso il quale si riparano scappando dai pericoli esterni. Nascosti tra i cespugli si intravedono volpi, donnole, faine e tassi. In prossimità di torrenti, pozze e rigagnoli saltellano rane e nuotanotritoni mediterranei che si allontanano dalle acque solo di notte, rischiando di incrociare nel proprio cammino la bocca affamata della biscia dal collare. Le ali delle farfalle ninfalide di corbezzolo, degli uccelli migratori gruccioni, della poiana e del cuculo colorano il cielo del parco. L’Oasi è dotata di un centro visite che accoglie il visitatore all’ingresso del parco e che lo guida nella sua avventurosa escursione naturalistica.
400 yards above the sea level, in the Albanella Municipality, among the park of Cilento and the Vallo di Diano, the Bosco Camerine Oasis stretches for about 250 acres. The natural woody landscape reflects faithfully the Mediterranean maquis characteristics with the Corbezzolo, the Filiera, the Lentisco andMirto, and climbing plants such as Salsapariglia, Timoand Clematide.
The park, recognized by WWF as a protected area, for its natural peculiarities, constitutes a safe area for many animals that break away from the external dangers. Hidden through bushes, the visitors can see foxes, weasels, stone martens and badgers. Next to mountain streams and rivulets, there are frogs jigging and Mediterranean newts swim during the night threatened by the grass snakes. Colourful Butterflies, migratory birds and buzzards fly through the blue sky of the park. The oasis is equipped of welcoming structures and touristic guides that bring the visitors through the natural area.
Aperta tutto l’anno, visite solo su prenotazione. Gruppi e scolaresche tutti i giorni, su prenotazione
Tel. + 39 0828 781713
Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano
si estende a macchia di leopardo su una superficie di 181.048 ettari. Costeggia il Mar Tirreno, si innalza su morbide colline, scorre per vivaci torrenti, riprende fiato nelle grotte e nelle cavità rocciose per inerpicarsi, attraverso paesaggi lunari, sui suoi monti.
Un ricchissimo territorio naturale e umano che comprende 80 comuni e 8 comunità montane.
Una duplice natura geologica caratterizza il parco: roccia sedimentaria e roccia calcarea.
La vegetazione è costituita da circa 1800 specie di piante autoctone spontanee: la primula di Palinuro, il giglio marino, la ginestra del cilento e il garofano delle rupi alcuni esempi. La macchia mediterranea e i boschi sempre verdi differenziano le aree del parco.
La comunità faunistica è ricca e diversificata: dall’aquila reale al gatto selvatico, dalla coturnice al topo dal collo giallo, loro rispettive prede. Dal biancone che si nutre di vipere e cervoni al raro astore.
Il Parco per le sue caratteristiche biologiche e culturali fa parte dal 1997 della Rete Mondiale di riserve di Biosfera, programma Man and Biosphere dell’Unesco – servizio Citysightseeing nel parco del Cilento numero verde 800 600 601; da cellulari e dall’estero +39 06 39967650.
The National Park of Cilento and Vallo of Dianoextends non-homogeneously on an area of 181.048 acres. It runs along the Tirrenian Sea, on gentle hills, near raging torrents, then through caves and rocky cavities, and finally flow towards the mountains. A rich territory from a natural and human point of view that includes 80 towns and 8 mountain comunities.The park is characterized by a double geological nature: sedimentary rock and calcareous rock. The vegetation is composed of 1800 species of spontaneous plants: Palinuro’s primulas, water lilies, Cilento’s brooms and mountain’s carnations are just some examples. The emditerranean vegetation and the evergreen woods characterize the park’s areas. Also many animal species such as: golden eagles, wildcats, short-toed eagle, and goshawk, just to mention a few. Due to its biological and cultural characteristics the park is member of the World Biosphere’s Reserve, Unesco’s Man and Biosphere program.
- Vallo della Lucania (SA), Piazza S. Caterina, 8, Tel. +39 0974 719911
Parco Regionale dei Monti Lattari
Il complesso montuoso che cavalca la penisola sorrentina e quella amalfitana prende il nome dal latte delle pecore che vi pascolano, responsabile di quei prodotti unici e prelibati che si producono da queste parti: provolone del monaco, fiordilatte, burrino, caciocavallo e tanti altri.
Il Parco si estende in un’area di 160 kmq tra la provincia di Napoli e quella di Salerno e comprende 27 comuni della penisola sorrentina e di quella amalfitana in prossimità o a valle della catena montuosa. Le sue vette più alte il complesso di Monte Sant’Angelo a Tre Pizzi e il Monte Faito, seguono il Monte Finestra e il Monte dell’Avvocata che chiude ad oriente la catena dei Lattari. Il territorio è ricco di centri storici, località di pregio come Positano, Ravello e Vico Equense e luoghi naturali di grande interesse come la Valle delle Ferriere. L’intimo dialogo tra mare e monti, che la fitta rete di sentieri permette di toccare con mano, caratterizza il parco regionale.
Tra i più frequentati il sentiero degli dei che da Bomerano porta a Positano attraversando le antiche vie di comunicazione in una alternanza di pareti e grotte, ruderi di antiche abitazioni, boschi e terrazze a picco sul mare.
The mountainous area that rides over the Sorrento and the Amalfi peninsula ows its name to the sheeps that pasture there, and from which unique delicacies are produced, such as: provolone del monaco, fiordilatte, burrino, caciocavallo and many more cheeses. The park extends for 160 square km, between Naples and Salerno, and includes 27 towns of the Sorrento and Amalfi
Peninsula. Monte Sant’Angelo a Tre Pizzi and Monte Faito are the highest peaks, then Monte Finestra and Monte dell’Avvocata that ends the southern Lattari mountain chain. The area is full of historical centers, prestigious locations like Positano, Ravello and Vico Equense. The intimate dialogue between sea and mountains, that can be felt by walking the many paths, is a
characteristic of the regional park. The most famous one is the Path of the Gods that from Bomerano leads to Positano through ancient paths that alternate caves, ruins of ancient houses, woods and natural bluff terraces over the sea.
Corbara, Salerno, Piazza Diaz, 1, tel. +39 081 930247
Parco regionale del Sarno
La linea che disegna i confini del parco comprende le aree solcate dal fiume Sarno, dalle sorgenti fino alla foce, abbracciando dieci importanti comuni tra la provincia di Napoli e Salerno, tra cui Pompei, Castellammare di Stabia e Torre Annunziata. Mitigazione del rischio idrogeologico, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio ambientale e ricostruzione dell’identità culturale della valle del Sarno sono gli obiettivi delle attività che animano il parco, nato nel 2003. Una comunità fluviale legata da tre grandi temi Ambiente, Sapori e Cultura sui quali si articolano gli itinerari di visita delle aree del parco.
Lungo il corso del fiume si concentra una rigogliosa flora dove primeggiano i filari dei canneti. Ai suoi lati terreni dedicati ai frutteti e alla coltivazione dei prodotti tipici come il famoso e unico pomodoro San Marzano. I tipici pali di legno lungo il fiume testimoniano l’antica navigabilità del Sarno teatro di intensi scambi commerciali. Le memorie fluviali legano i paesi dell’agro nocerino-sarnese e ne testimoniano il naturale legame culturale. I prodotti della terra: pomodori, peperoni, carciofi, melanzane, olive, alimentati dal fiume e dai terreni vulcanici, sono le ricchezze dell’area, diversi invece i metodi per prepararli, ogni paese ha le sue ricette tipiche, un itinerario enogastronomico tutto da scoprire.
Il parco si estende nella provincia di Napoli e in quella di Salerno. la sede dell’ente Parco è a Sarno.
The park is delimited by the river Sarno. It includes ten important towns of Naples and Salerno, among which Pompei, Castellammare di Stabia and Torre Annunziata. Hydrogeological risk mitigation, preservation of the natural heritage and reconstruction of the cultural identity of the Sarno valley are the objectives of the many activities of the park, founded in 2003. A
fluvial comunity based on environment, culture and gastronomy, around which the visiting itineraries are planned. A similiar natural profile can be found throughout the Sarno valley. Long the river’s course there is a lush vegetation, full of cane-fields. Along the river sides you can find cultivations of fruit and of the famous tomatoes San Marzano. The typical wooden poles long
the river testimony the fact that once the river was navigable. Land’s products: tomatoes, peppers, eggplant, olives, nourished from the river and the volcanic earth, are the area’s richness. There ae different ways of preparing them, different area by area, since every town has their method of preparation, their recipes, a gastronomic itinerary to discover.
Sarno (SA), Via Lanzara, 27, tel. +39 081 966649
Riserva Naturale delle Ferrerie
Alle falde dei Monti Lattari, nel cuore della costiera amalfitana, si nasconde un tesoro: la Valle delle Ferriere. Un’area di circa 500 mq disegnata dal corso del Canneto, un vivace torrente che si lancia in salti e cascate dando vita a un paesaggio di rara bellezza. La vegetazione tropicale tipica delle Azzorre o dell’India si intreccia con la macchia mediterranea nostrana. Esemplari unici come la Woodwardia radicans, unafelce gigante e la Pinguicola hirtiflora, una pianta carnivora dai fiori rosa, arricchiscono la riserva.
Ampi boschi di castagno circondano l’area e si alternano alla gariga. Ad Acqualta le cascate più alte raggiungono i 20 metri, mentre a Palara il fiume forma un imponente canyon. Due percorsi permettono di scoprire le meraviglie del luogo compresi i resti delle antiche cartiere e della fabbrica dell’ opificio in cui si estraeva il ferro e da cui prende il nome la valle. Con un po’ di fortuna lungo i sentieri è possibile incontrare le salamandrine dagli occhiali e le lontre intente a pescare nel fiume.
At the foot of the Monti Latatri, in the heart of the Amalfi coast, a treasure hides: the Valle delle Ferriere. An area of 500 mq long Canneto’s course, a vivacious torrent that launches itself in jumps and cascades creating a scenery of rare beauty. The typical tropical vegetation of the Azores or of India mixes with the Mediterranean one. Unique exemplaires such as theWoodwardia radicans, a gigantic fern and thePinguicola hirtiflora, a carnivorous plant with pink flowers, enrich the natural reserve.
Vast chestnut woods surround the area and alternate with garigue. In Acqualta the highest cascades reach 20 meters in height, while in parlara the river creates a canyon. Two paths make the discovery of the area’s beauties possible including the remains of the ancient paper-mills and the factory where iron was extracted and that gave the area its name. If you are lucky you might meet long your way spectacled salamander and otters in the act of fishing.
Pontone, Scala (SA), Centro Visite – Via Noce 2, tel. +39 089 873043
Maria Rosaria Voccia