Collettiva d’arte LEI a Mercato San Severino: successo di pubblico
Il resoconto di Antonino Ianniello
Nonostante una giornata davvero fredda e che avrebbe consigliato di restare al caldo, il vernissage della mostra d’arte ‘Lei’, ovvero una collettiva d’arte, tenutasi nel palazzo vanvitelliano di Mercato San Severino ha fatto registrare una massiccia e stupefacente affluenza di pubblico e di artisti. Mercato San Severino è diventata meta di centinaia di visitatori e … quando l’arte chiama non vi è meteo che tenga.
E diciamo che questo è un dato. Il pienone, forse anche inaspettato, registratosi nell’antico e stupendo palazzo di città – ex complesso monastico e sede dell’ordine dei Domenicani – ha regalato a tutti gli artisti presenti una immensa soddisfazione. Compiacimento misto a stupore, invece, per il primo cittadino della città ospitante, Antonio Somma, che ha elargito fiumi di parole per la stupenda organizzazione e per la maestria nell’allestimento dell’evento artistico dei curatori della Biennale d’Arte Contemporanea di Salerno, rivolgendosi agli artisti Olga Marciano e Giuseppe Gorga.
Tra le altre cose, dopo aver ringraziato la dottoressa Imma Battista, direttore del Conservatorio di Musica Martucci di Salerno per la sua presenza ed il dott. Michele Citro, presidente della Paguro Edizioni, oltre ad essere stato il trait d’union tra il Comune di Mercato e la Biennale d’Arte Contemporanea di Salerno per la realizzazione dell’evento artistico il sindaco della città ospitante ha detto:
«Spero tanto che quello di stasera possa essere lo start necessario per un percorso che definirei ‘di indirizzo politico’ dove l’arte possa avere una chiara via preferenziale tesa a sollecitare la vita quotidiana. Mi auguro, come spero sia, che possa essere trampolino di lancio per rafforzare la cultura locale, dare rilievo alle strutture presenti in questo territorio oltre che a ritenere fermamente che possa finalmente diventare elemento fondante per un importante elemento di sviluppo della comunità. Penso con determinazione ad un avvio di un percorso culturale, che ritengo necessario, che possa avere enormi possibilità di ricezione anche potendo avviare un processo economico per la nostra città.»
La dottoressa Battista, nel corso del suo intervento, ha avuto parole d’elogio per coloro i quali si sono prodigati per l’organizzazione della collettiva d’arte a Palazzo Vanvitelli.
«Sono davvero entusiasta per la presenza di tantissimi artisti e di tanto pubblico … persone che hanno davvero mostrato interesse verso il mondo dell’arte nonostante il tempo proibitivo e freddissimo. Mi sia consentito fare un particolare apprezzamento al primo cittadino di questa comunità. Un amministratore, un sindaco che decide di tenere aperto, dal ventidue di dicembre sino al trenta, le porte del suo Municipio per una rappresentazione d’arte non può che avere la mia particolare ammirazione questo perché evidentemente e sicuramente sa investire su qualcosa che apparentemente è astratto ma che in realtà ritorna indietro con un enorme carico di bellezze. Signori, qui parliamo di un amministratore che sa dare alla propria comunità qualcosa di impagabile. L’identità, l’appartenenza … qualcosa di non commestibile ma che nutre davvero il nostro corpo e la nostra mente ed il sindaco Somma, a dispetto della sua giovanissima età, ha compreso tutto perfettamente. Ciò grazie alla sua velocità di pensiero e per la precocità nell’offrire qualcosa di unico alla comunità di Mercato San Severino. Detto questo mi sono soffermata a pensare a questo titolo che è stato dato da Olga Marciano alla collettiva, ho pensato al nome ‘Lei’ e c’è una data nel mondo cattolico che è quella dell’Avvento e quando appare questo ‘Lei’? Quando l’Arcangelo Gabriele (secondo il testo) … L’Arcangelo si presentò da Maria e parlò a Lei … in questo Lei è sintetizzato il nome di questa mostra.»
Olga Marciano, dopo aver palesato la propria soddisfazione per l’adesione alla chiamata alle arti, dà una spinta importante e vitale al mondo dell’arte e degli artisti sottolineando anche la stima che vi è tra gli artisti, auspicando quel senso di solidarietà ed una sorta di unione tra gli stessi colleghi presenti, compresi quelli che troveranno posto nelle edizioni successive. In effetti la macchina organizzativa, a detta della Marciano, ha dovuto accontentarsi di tempi strettissimi.
«Avrei voluto fossero stati qui molti più artisti ma in alcune occasioni il tempo diventa tiranno. Inizialmente era passata l’idea di una personale, ho poi immaginato una collettiva anche per cercare di stare insieme e scambiarci gli auguri di Natale più da vicino. Credo che da questa nascente sinergia con il Comune di Mercato San Severino si possa portare il nostro contributo per qualcosa di più importante. Il significato del nome dato alla collettiva è la donna che resta tale, una donna che sogna e che ha attraversato mille difficoltà nella propria vita ma che continua a rialzarsi pronta a combattere con le esigenze del quotidiano. Vorrei dire, poi, che credo nell’associazionismo. Sono convinta che l’arte sia di tutti, è libera e credo che tutti coloro che si sentano artisti debbano riunirsi piuttosto che dividersi. Ritengo, inoltre che occorra evitare le tantissime associazioni che tendono solamente a separare invece che ad unire. Occorre trovare il modo di mettere insieme tutti quanti perché è in questo modo che riusciremmo ad essere ascoltati dalle istituzioni, farci conoscere attraverso un unico portavoce che possa raccogliere le richieste comprendendo le necessità di tutti.»
Hanno poi preso la parola tutti gli artisti che hanno avuto la possibilità, nel corso della presentazione, di spiegare al pubblico l’opera presentata.
Purtroppo, rispetto a quanto auspicato da Olga Marciano, dobbiamo osservare che non è affatto vero che il concetto di un’arte che unisca. La speranza di Olga Marciano nel mettere insieme e le forze dell’arte sarebbe tuttavia la soluzione ideale .. Siamo esseri umani ed oggi l’attacco mirato e gratuito è quello che fa trend. Porre fine a concorrenze spesso sleali potrebbe essere un’ utopistica soluzione, ma sappiamo che non è così o che non la si vuole mettere in pratica per uno strano tornaconto che spesso nutre male l’animo. Lavorare per la nobile causa dell’arte, è sentimento signorile che appartiene a pochissimi. Il resto tende a dividere. La collettiva, alla fine ha accontentato tutti e durerà a Palazzo Vanvitelli, sede municipale di Mercato San Severino, fino al trenta dicembre.
Antonino Ianniello