Il Piemonte brucia fino al confine con la Valle D’Aosta. Le fiamme continuano ad avvolgere le montagne fino alle valli, agevolate anche dal forte vento delle ultime ore che per ora ha detto una tregua ma che dovrebbe tornare a soffiare in serata. Sono 2000 gli ettari di terreno già distrutti dagli incendi e decine gli sfollati. I roghi provocano livelli altissimi di fumi tossici.
“La situazione, al momento, sembra sotto controllo. Anche se un cambiamento di clima repentino può riaccendere i focolai, quindi non si può mollare l’attenzione e l’allerta” ha detto il governatore Champarino, che ha formalmente chiesto lo stato di emergenza. Di 25 incendi ancora non domati una decina sono quelli di maggiore gravità.
Oltre ai vigili del fuoco anche molti volontari sono al lavoro senza sosta per non far arrivare la fiamme sotto le abitazioni.
Non si potrà nemmeno sperare nella pioggia che secondo le previsioni sarà assente almeno per una settimana. Tra le conseguenze degli incendi, polveri sottili sui livelli di guardia a Torino.
Nelle Valli del Cuneese la situazione più criticao; nel Pinerolese alcune frazioni della zona di Cantalupa, come Mompantero, sono state abbandonate dai residenti. Situazione simile anche a Locana (Valli Orco e Soana) e nella valle Sangone, sono stati trovati degli inneschi incendiari. Le indagini sono state affidate al nucleo investigativo dei carabinieri forestali. Le fiamme hanno colpito anche il bosco dell’Alevè, la foresta di pini cembri più grande d’Europa.
Redazione