Tragedia alla Solfatara di Pozzuoli. Tre turisti – padre, madre e il loro figlio di 11 anni – sono morti all’interno dell’area vulcanica dei Campi Flegrei, in salvo il fratellino di 7 anni, che è scappato via in lacrime per chiedere aiuto. Le vittime sono Massimo Carrer (45 anni, nato a San Donà di Piave), la torinese Tiziana Zaramella (42 anni) e Lorenzo (11), che vivevano a Meolo, in Veneto, con il piccolo Alessio.
Non è ancora chiaro quello che è successo nell’oasi naturale a Ovest di Napoli, affollata meta turistica sin dal Settecento e area normalmente ben organizzata e sicura. Secondo una prima ricostruzione, il bambino avrebbe oltrepassato le transenne di una zona vietata e sarebbe prima svenuto per le esalazioni di gas e poi caduto nel fango, nel tentativo di raggiungerlo e portarlo in salvo il papà e la mamma sono stati risucchiati dentro un terreno friabile (vere e proprie sabbie mobili ad alte temperature), subendo la stessa terribile sorte. Immediato ma purtroppo inutile l’intervento delle squadre di emergenza allertate dalla direzione alle 12:07. Vigili del fuoco, sanitari del 118 e forze dell’ordine hanno potuto solo far allontanare gli altri turisti che affollavano il sito. L’oasi della Solfatara – che è proprietà di privati – si estende su un’area di due chilometri ed è un vulcano attivo ma in stato quiescente che si caratterizza per la presenza di molte fumarole, mofete, getti di fango bollente e microcavità sotterranee, tutte aree che sono delimitate da barriere.
La Solfatara di Pozzuoli è uno dei quaranta vulcani che costituiscono i Campi Flegrei, a circa tre chilometri dal centro della città di Pozzuoli (Napoli). Si tratta di un antico cratere vulcanico ancora attivo ma in stato quiescente che da circa due millenni conserva un’attività di fumarole d’anidride solforosa, getti di fango bollente ed elevata temperatura del suolo.
È un’oasi naturalistica di 33 ettari di estensione da sempre meta di turisti, era tappa obbligata del “Grand tour”. Conta la presenza, oltre che dei noti fenomeni vulcanici, quali le fumarole, le mofete ed i vulcanetti di fango, anche di zone boschive e di zone di macchia mediterranea nonché di alcune singolarità naturali, geologiche, botaniche e faunistiche.
Uno dei fenomeni della Solfatara più appariscenti, come si legge sul sito stesso della Solfatara, è quello della condensazione del vapore acqueo che si determina avvicinando a una fumarola una piccola fiamma: i vapori appaiono progressivamente più intensi poiché sia le minute particelle solide prodotte dalla combustione sia gli ioni dei gas atmosferici prossimi alla fiamma agiscono da nuclei di condensazione del vapore stesso.
Le principali attrazioni turistiche sono: la Fangaia, la Bocca Grande (ovvero la fumarola principale), il Pozzo dell’acqua minerale e le vecchie Stufe (saune naturali).
DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE DE LUCA
“La tragedia che si è verificata alla Solfatara di Pozzuoli – dichiara il Presidente Vincenzo De Luca – ci ha profondamente colpiti. Una famiglia distrutta in maniera terribile, siamo sbigottiti. Sentiamo anche per questo il dovere, con sentimenti di grande vicinanza al bambino superstite, di impegnarci per garantirgli tutta l’assistenza necessaria e per accompagnarlo nel suo percorso di vita. Così come appare necessario che tutti facciano la propria parte per cercare di evitare tragedie come queste. Come Regione Campania istituiremo una commissione d’indagine che possa ispezionare e verificare le condizioni di sicurezza nei luoghi anche privati che sono aperti al pubblico”.
Comunicato Stampa Regione Campania
Redazione