Comunicati StampaCronacaNews
Tendenza
Da Marsigli a Genova e a Salerno le proteste per bloccare la nave con armi diretta in Israele

8 giugno 2025
Salerno- DA MARSIGLIA, GENOVA FINO A SALERNO FERMIAMO LA NAVE DEL GENOCIDIO!
Basta complicità! – non dai nostri porti!

Nella notte tra domenica e lunedì la nave Contship Era della compagnia israeliana ZIM, partita da Marsiglia e diretta in Israele, sarebbe dovuto attraccare a Salerno. Grazie ai portuali di Fos Sur Mer, che sono riusciti a evitare il carico di nastri per mitragliatrici destinati al genocidio del popolo palestinese, la nave a Genova è arrivata senza i container previsti, confermato dai portuali genovesi in lotta, e attualmente è in direzione Reggio Calabria.
Nonostante il cambio di direzione della nave, che inizialmente era previsto per il porto di Salerno, non possiamo restare fermi! Sono mesi che i cittadini da Napoli, Salerno fino al resto del paese scendono nelle piazze per dire al governo basta con la complicità del nostro paese con il genocidio e con l’occupazione sionista della Palestina. E non possiamo accettare che i nostri porti siano un tramite che alimenti il genocidio: non vogliamo essere complici, non in nostro nome!
Per questo ci vediamo domenica 8 giugno alle ore 20 al Porto di Salerno per assicurarci che nessun carico di morte passi inosservato. Questo è il momento per agire e per manifestare il nostro sdegno nei confronti di chi collabora con l’entità sionista.
Non possiamo accettare che l’Europa continui a rendersi complice non solo col sostegno politico e diplomatico al progetto sionista, ma materialmente finanziando ed armando direttamente l’esercito israeliano.
Non possiamo accettare che il nostro Paese continui ad avere un ruolo in questo: sui nostri territori operano fabbriche di armamenti e morte come la Leonardo e aziende di logistica come la ZIM e la Maersk al diretto servizio dell’occupazione, e non è certo la prima volta che i nostri governi – non solo il governo Meloni, e da ben prima del 7 ottobre – permettono il transito e il carico nei nostri porti a navi piene di armamenti indirizzate direttamente ad Israele.
Ci aspettiamo, dalle istituzioni locali e dalla Regione Campania, il cui presidente De Luca si dice sensibile e attento al tema, una presa di posizione netta contro il traffico di armi nel porto di Salerno e la rottura di ogni legame con lo Stato d’Israele. Chiediamo a gran voce che l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale sospenda il traffico di armi diretti verso Israele.
Facciamo appello anche alla società civile, ai sindacati portuali, ai movimenti e alle organizzazioni sociali per una mobilitazione determinata: Salerno non può essere un ponte verso la guerra.



Comunicato Stampa