Il Cavaliere De Rosa (Smet): “I dazi verdi il vero pericolo, così l’Europa che si auto-distrugge in nome di un’illusione”
La Lettera Appello a Mattarella

28 febbraio 2025
Roma- Negli ultimi giorni, la decisione degli Stati Uniti di imporre nuovi dazi sui prodotti europei ha riacceso il dibattito sulle politiche commerciali globali e sulle ripercussioni per l’economia del nostro continente. Mentre a Bruxelles si levano voci di indignazione contro la misura voluta da Washington, molti esperti sottolineano come il vero problema dell’Europa sia da ricercare all’interno delle sue stesse politiche economiche e industriali.
Per approfondire la questione, abbiamo intervistato il Cavaliere Domenico De Rosa, CEO del Gruppo Smet, leader nel settore della logistica e dei trasporti, che ci offre la sua visione sulle sfide che attendono l’industria europea.
La recente imposizione di dazi da parte degli Stati Uniti sui prodotti europei ha scatenato una forte reazione a Bruxelles. Qual è la sua opinione su questa situazione?
La reazione europea agli ultimi dazi americani è comprensibile ma non del tutto sorprendente. È importante comprendere che i dazi non sono una novità nel panorama economico globale. Ogni grande potenza utilizza tali strumenti per proteggere i propri interessi strategici, e l’Europa stessa non è estranea a queste pratiche quando ritenuto necessario, come dimostrato dai suoi dazi sull’acciaio e altre materie prime.
Lei menziona l’ipocrisia della Commissione Europea nel criticare i dazi americani. Può espandere su questo punto?
Certamente. È evidente che i problemi economici dell’Europa vanno ben oltre le decisioni esterne come i dazi. La recessione produttiva che affligge il continente da anni non può essere interamente attribuita a fattori esterni. Le politiche interne, come il rigido quadro regolatorio e il Green Deal, hanno contribuito a una deindustrializzazione accelerata e alla perdita di competitività.
Secondo lei, i dazi rappresentano solo un’aggravante di una situazione già critica?
Esattamente. Se l’Europa fosse in una posizione di forza economica, i dazi sarebbero certamente una sfida gestibile anziché una minaccia esistenziale. Il problema sta nella fragilità strutturale della nostra economia, accentuata da politiche monetarie discutibili e una visione ideologica della regolamentazione economica.
Qual è il percorso da seguire per invertire questa tendenza?
È imperativo che l’Europa adotti politiche più pragmatiche e incentivi alla crescita industriale. Dobbiamo smettere di penalizzare la nostra stessa industria con regolamentazioni e tassi d’interesse non adeguati alla situazione economica attuale.
Come vede il futuro dell’Europa di fronte a queste sfide?
Il tempo è essenziale. Se non cambiamo rotta rapidamente, rischiamo di accelerare il nostro declino economico. È cruciale agire con determinazione per ristabilire la competitività dell’Europa e attrarre nuovi investimenti, altrimenti ci troveremo sempre più marginalizzati rispetto agli altri attori globali.
Di seguito, proponiamo ai nostri Lettori la sua Lettera appello al Capo dello Stato Mattarella
Lettera al Presidente Mattarella: un appello per la pace e l’indipendenza dell’Italia
Nei giorni scorsi, lei ha inviato una lettera aperta al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sollevando preoccupazioni sulla politica estera italiana ed europea. Il documento, improntato al massimo rispetto istituzionale, si fa portavoce di un sentimento diffuso tra molti cittadini: la paura che l’attuale instabilità internazionale possa degenerare in un conflitto globale e che l’Italia stia perdendo la propria autonomia strategica.
Le preoccupazioni espresse nella lettera
Lei, Cavaliere De Rosa, critica la linea adottata dall’Unione Europea, accusandola di aver smarrito prudenza e visione autonoma nelle relazioni internazionali. Secondo lui, l’Europa appare spesso divisa tra un’eccessiva rigidità ideologica e una sudditanza verso gli alleati d’oltreoceano, senza una strategia chiara per la tutela degli interessi nazionali. Particolare attenzione è rivolta alle tensioni con la Federazione Russa e al rapporto ambiguo con gli Stati Uniti, due dinamiche che, secondo De Rosa, rendono l’Italia vulnerabile. Il timore è che la crescente instabilità possa sfociare in una crisi irreversibile, alimentata anche da governi privi del consenso popolare che potrebbero vedere nella guerra un mezzo per rafforzare la propria posizione.
L’appello al Capo dello Stato
Nel suo messaggio, il Cavaliere richiama il Presidente Mattarella al ruolo di garante della Costituzione, sottolineando l’importanza dell’articolo 11, che sancisce il ripudio della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali. Il richiamo non è casuale: l’autore teme che le recenti scelte della politica italiana possano allontanarsi da questo principio cardine della Repubblica.
L’appello, chiede un impegno concreto affinché l’Italia non diventi un mero esecutore di decisioni prese altrove, ma si faccia promotrice di una politica di equilibrio e dialogo. In un momento in cui la scena internazionale appare caratterizzata da incertezze e da leadership instabili, Lei invita il nostro Paese a svolgere un ruolo di mediazione e a difendere la propria indipendenza strategica.
Una riflessione necessaria
La lettera aperta solleva interrogativi cruciali sul posizionamento dell’Italia nel contesto globale. Al di là delle opinioni personali, il dibattito su una politica estera più autonoma e sulla necessità di evitare derive belliciste è oggi più attuale che mai.
Il Presidente Mattarella, nel corso del suo mandato, ha sempre ribadito l’importanza del rispetto della Costituzione e della pace come valore fondamentale. Resta ora da vedere se e come la sua voce potrà incidere sulle scelte politiche del Paese in questo delicato scenario internazionale.
Maria Rosaria Voccia