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Il ponte tra Salerno e la Capitale della Cultura 2022 è Giovanni Da Procida

17 maggio 2022

Procida Capitale della Cultura 2022 potrebbe essere l’occasione per restituire l’identità perdita della nostra città nel segno del suo più illustre cittadino: Giovanni Da Procida.

La storia di Salerno in età sveva e angioina è significativamente legata al nome di Giovanni Da Procida, e alla sua lunga attività di medico, diplomatico e politico di spessore addirittura nazionale in quanto assurto a simbolo eroico nel periodo risorgimentale. Il Nostro nacque a Salerno nel 1210 e fu storicamente legato a quella famiglia, fedele alla corona imperiale, che dal feudo dall’isola flegrea prese il cognome.

Fu Magister della Schola Medica, Consigliere imperiale e autentico “reggente” del Regno di Sicilia fomentando, per la sua incondizionata fedeltà alla casa di Svevia, la Guerra del Vespro contro il regno angioino.
Al lungimirante uomo politico salernitano sono legati l’istituzione, nel 1259, di una fiera mercantile di rilevanza mediterranea che attirava mercanti catalani, provenzali, fiamminghi, fiorentini, genovesi, greci, maghrebini e levantini.
La Fiera di San Matteo (come fu chiamata poiché voluta fortemente anche dal Clero) si svolgeva a settembre e dal 1308 per volere di Carlo I D’Angio’, anche a maggio.

La Fiera era “franca” ossia libera da imposizioni daziarie e permetteva ai mercanti di smerciare i loro prodotti senza gabelle di alcun tipo.

Soppressa nel 1806 da Gioacchino Murat riprese ad intermittenza senza mai consolidarsi come evento identitario collegato alla vocazione commerciale della città.
Negli anni 30 fu indetto un concorso di idee per realizzare una statua a lui dedicata da inserire davanti alla Prefettura ma non solo il tentativo naufragò ma si perse nelle nebbie del tempo.

Nel 1959 il Comune di Salerno tento’ di ripristinare un evento rievocativo in suo onore costituendo l’Ente Fiera ma da allora non è mai stato attuato un progetto di grande respiro per rievocare tale evento identitario, ricordare la figura del nostro illustre concittadino e farne un Expo’ per dare spazio a temi di cultura ed economia marittima, quest’ultima vocazione primaria del territorio con un porto che è collocato strategicamente nel Corridoio Scandinavia -Malta delle Reti Transeuropee TEN-T e che è collocato tra gli scali presso i quali sorgono aree defiscalizzate (ZES) come ai tempi della Fiera.

Infatti, per potenziare i flussi via mare nel 1260 Giovanni Da Procida intercede presso Re Manfredi per ampliare il porto con la costruzione del molo che dal sovrano svevo prende il nome con cui ancora oggi è conosciuto.

A testimonianza di tale opera strategica vi è una lapide conservata nella Sala delle Crociate del Duomo di Salerno, ritrovata tra i flutti nel 1545 e recentemente (2018) riprodotta in uno degli ingressi della Stazione Marittima di Zaha Hadid grazie alla sinergia tra Autorità di Sistema del Mar Tirreno Centrale, Salerno Stazione Marittima spa, Rotary Club Salerno a.f. 1949 e The International Propeller Club Port of Salerno.

Procida 2022 è un’occasione da non perdere per recuperare un pezzo fondamentale della nostra memoria.

Alfonso Mignone

Maria Rosaria Voccia

Giornalista, editore e direttore responsabile di www.sevensalerno.it e di www.7network.it. Storico dell'Arte, sono cittadina del mondo, amo la vita, l'arte, il mare, i gatti... Esperta in giornalismo eco ambientale, tecnico di ingegneria naturalistica, autrice del Format Campania in Fiamme: Criticità & Proposte, mi impegno nelle e per le campagne eco ambientaliste perché desidero un mondo migliore, per noi e per i nostri figli. Sono progettista culturale, ideatrice di Format, organizzatrice e curatrice di eventi.

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