” Sono costretto a ritornare sull’argomento dopo le dichiarazioni della consigliera comunale Paola De Roberto, che si scaglia contro coloro che avrebbero diffuso fake news e definito “clochard” il povero ragazzo morto venerdì a Salerno.
Essendo stato tra i primi a diffondere la notizia, ho precisato che non si conoscevano le cause della morte, in quanto il ragazzo era gravemente malato, ma ad una persona gravemente malata il freddo quasi a zero gradi non credo sia di giovamento.
L’ho definito clochard senza accezioni dispregiative, ma semplicemente perché è uno dei termini comunemente usati per indicare chi è senza fissa dimora.
Il fatto che dormisse presso un dormitorio missionario che ospita i senza fissa dimora, forse dimostra che ho ragione e purtroppo non ne modifica lo status. Ho detto che è morto per abbandono, perché, insieme ad altri organi istituzionali, stavamo cercando una sistemazione di accoglienza che gli permettesse di curarsi nell’arco delle 24 ore. Interpellata la Curia, ha risposto di non poter fare fronte alle spese per un’accoglienza in una comunità sempre gestita da una associazione di volontariato cattolico che richiedeva un contributo di 20 euro al giorno.
Mercoledì scorso ho contattato le assistenti sociali del Comune di Salerno come cittadino per chiedere quali misure stessero ipotizzando per le persone bisognose in strada. Le funzionarie, dopo aver chiamato la consigliera di cui sopra, mi hanno detto che l’unica misura messa in campo era il pagamento di qualche notte in B&B. Alla mia richiesta di quale fosse la procedura per ottenere questo beneficio, mi hanno risposto che non c’era niente di ufficiale ma bisognava contattare sempre la consigliera che attraverso una “rete di sue conoscenze” avrebbe valutato e provveduto. All’incontro eravamo almeno in 4, oltre me altre persone e funzionari dei quali spero non voglia mettere in dubbio la sincerità.
Dopo un lungo silenzio e dopo due morti, dall’inizio della stagione fredda, solo oggi si comunica che esiste un fantastico progetto insieme alla Curia per creare un luogo di accoglienza. Mercoledì, interpellata dalle sue assistenti sociali non ne aveva fatto il minimo accenno.
Stiamo ancora aspettando la realizzazione del “Polo della Solidarietà”, annunciato da più di un anno”.
Maria Rosaria Voccia