Regione Campania: Covid-19, Si ritorna tra i banchi il 24 settembre
Le linee guida del Governo
In Campania la scuola riprende il 24 settembre.
Una scelta anticipata da tempo dall’assessore regionale all’Istruzione, Politiche Sociali e Giovanili Lucia Fortini, ma fatta ieri dopo il tavolo con i sindacati e le associazioni di genitori.
“Una decisione – dichiara l’assessore- presa con rabbia ed amarezza ma non c’era altra possibilità. Aprire il 14, come ha suggerito la Ministra, e poi chiudere per la preparazione dei seggi elettorali in vista del voto del 20 e 21 settembre, avrebbe significato mandare i ragazzi a scuola per non più di tre giorni, considerato che in tutti gli istituti l’inizio delle lezioni è sempre scaglionato tra le diverse classi. E questo non è serio, per i docenti, per gli studenti, per le famiglie. Mai come quest’anno, che ha così profondamente ferito il mondo della scuola, il ritorno tra i banchi deve essere un momento solenne. L’istruzione è un diritto e dunque lo Stato ha il dovere di tutelarlo e di garantirne sempre l’esercizio. Anche prima delle elezioni”.
Le linee guida del Governo
Il Governo ha diramato le linee guida per il prossimo anno scolastico: dal 14 settembre si ritorna tra i banchi, e dal primo del mese sarà possibile il recupero degli apprendimenti per gli studenti che non hanno ottenuto la sufficienza nell’anno scolastico 2019-20.
La conferma ufficiale del calendario di apertura della scuola è avvenuta nella conferenza stampa del 26 giugno con la quale il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina hanno presentato le Linee Guida per la ripresa della scuola dopo la sospensione delle lezioni in presenza dovuta al diffondersi dell’epidemia di Coronavirus: documento approvato da parte della Conferenza Stato-Regioni.
“A settembre si torna a scuola in presenza e in sicurezza”, ha dichiarato in proposito il Ministro Azzolina e ha aggiunto:
“Le Linee guida sono il frutto di un lungo confronto e di una condivisione con gli attori del mondo della scuola, comprese famiglie e studenti, con le Regioni, gli Enti locali, e ci consentono di fare un lavoro che non guarda solo alla riapertura, ma anche al futuro della scuola. Abbiamo le risorse economiche, gli strumenti, possiamo far sì che la ripartenza sia anche volano di innovazione”.
A supporto delle sue dichiarazioni il ministro dell’Istruzione ha anche specificato che la scuola avrà per la ripartenza un miliardo di euro in più a disposizione che consentirà di dotarsi di 50.000 persone in più tra ATA e docenti per poter risolvere il problema delle classi cosiddette “pollaio”, non più tollerabili come ha commentato il presidente Conte.
Le modalità
Ma oltre all’ufficializzazione delle date del ritorno a scuola, quali sono i contenuti delle nuove Linee guida?
Vediamoli per punti:
pulizia dei locali: 331 milioni di euro sono già stati erogati alle istituzioni scolastiche per l’acquisto di prodotti igienizzanti, interventi di manutenzione e arredi di tipo innovativo come i banchi singoli di nuova generazione;
sulla base delle indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico alla data di riapertura bisognerà assicurare un metro di distanziamento tra gli alunni e tra questi e i docenti. Un obiettivo difficile da conseguire, ma per il quale il ministero ha messo a punto un “cruscotto informatico” con i dati degli studenti di tutti i locali a disposizione (aule, laboratori e palestre).
Lo strumento in questione dovrebbe consentire di intervenire rapidamente nelle situazioni più compromesse in collaborazione con gli enti locali per offrire soluzioni alternative. Peraltro, secondo l’Anagrafe dell’Edilizia scolastica ci sarebbero 3.000 edifici dismessi da recuperare per attività didattiche. Le lezioni, inoltre, si potranno tenere presso sedi quali musei, archivi, teatri, ecc.;
in prossimità della data di apertura delle scuole il Comitato Tecnico Scientifico potrebbe rivedere le indicazioni sull’obbligo di uso della mascherina sulla base dei dei dati della diffusione del COVID-19;
impiego della didattica di laboratorio: il distanziamento dovrà essere facilitato da lezioni meno “frontali”, in piccoli gruppi, integrando la didattica digitale con quella in presenza (solo in modo complementare nella scuola secondaria di II grado);
gli alunni più piccoli e i disabili saranno considerati prioritari per gli interventi delle istituzioni scolastiche;
prevista la formazione del personale sulla sicurezza e sull’uso delle tecnologie innovative. Verrà messa in piedi anche una campagna informativa sui comportamenti responsabili con il coinvolgimento di genitori e studenti.
Sindacati
La presentazione delle Linee guida per rientro a scuola a settembre non sono state comunque sufficienti a calmare tutte le preoccupazioni dei sindacati di categoria del personale della scuola.
Per la Flc Cgil si riscontrano nel documento presentato da Conte e dalla Azzolina una mancanza di indicazioni precise per la ripartenza della scuola a settembre, con la grave carenza di una cabina di regia nazionale che dia garanzia dell’effettivo diritto all’istruzione di tutti gli alunni e inoltre si aggiunge che è:
“positivo il fatto che nel Piano ci siano, anche se non ben definite, aperture a possibili risorse per il rafforzamento degli organici. Ma, nonostante le dichiarazioni stampa, mancano gli impegni concreti a incrementare le risorse finanziare necessarie”.
Considerazioni simili provengono dalla Cisl Scuola che nelle sue osservazioni sulle Linee Guida scrive:
“La dimensione di aiuto e supporto alle scuole da parte dell’Amministrazione e degli Enti locali è nel Documento ancora debole e indefinita, mentre risulta fortemente accentuata la responsabilità delle istituzioni scolastiche nella piena realizzazione del diritto all’istruzione”.
Redazione