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Arcidiocesi Salerno-Campagna: Indicazioni per le celebrazioni liturgiche con il popolo

Indicazioni per le celebrazioni liturgiche con il popolo
Per una corretta applicazione del Protocollo riguardante la graduale ripresa delle
celebrazioni liturgiche con il popolo, firmato dal Presidente della Conferenza Episcopale
Italiana, dal Presidente del Consiglio e dal Ministro dell’Interno il 7 maggio 2020,
concernente le necessarie misure di sicurezza cui ottemperare, nel rispetto della normativa e
delle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID 19, viste le numerose
richieste di delucidazioni di comportamento da osservare, vengono qui di seguito date alcune
indicazioni da tenere presenti:
PREPARAZIONE DELLA CELEBRAZIONE
1) il luogo della celebrazione va scelto, secondo questo ordine di preferenza, tenendo
presente la probabile affluenza di fedeli, anche differenziando a seconda dei giorni feriali
e festivi:
I. la chiesa parrocchiale o altra chiesa del territorio normalmente adibita per le
celebrazioni della comunità;
II. un ambiente parrocchiale, qualora di superficie maggiore (salone, teatro…);
III. uno spazio parrocchiale all’aperto;
IV. uno spazio all’aperto pubblico, per il cui uso occorrerà prendere accordi con
l’amministrazione pubblica competente;
qualora non si sia in grado di garantire, soprattutto nei giorni festivi, un adeguato ricambio
d’aria tra una celebrazione e l’altra all’interno di un luogo chiuso (chiesa, salone, teatro…),
si preferisca la scelta di uno spazio all’aperto;
si ricorda che, per la celebrazione in uno spazio all’aperto, occorre l’autorizzazione
dell’Ordinario e che per esso valgono le stesse disposizioni che il Protocollo e queste
Indicazioni prevedono per la chiesa, ossia:
– il mantenimento delle distanze di sicurezza per il posizionamento di ogni fedele (almeno
un metro laterale e frontale: si tenga presente che le distanze possono variare se non
tutti assumono contemporaneamente la stessa posizione, come lo stare in piedi, in
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ginocchio, seduti);
– la necessità di prevedere opportuni spazi da lasciare liberi (corridoi di almeno due metri)
per i movimenti come l’ingresso, l’uscita e l’eventuale processione per ricevere la
Comunione;
– realizzare la necessaria igienizzazione (non è necessaria una sanificazione certificata) degli
spazi e delle suppellettili al termine di ogni celebrazione;
– indicare precisamente il calcolo della capienza massima disponibile per garantire la
distanza di sicurezza (il luogo all’aperto deve essere ben delineato e circoscritto, con
la segnalazione dei varchi per l’entrata e per l’uscita che vanno gestiti come quelli
delle chiese); il numero massimo di presenze consentito è di 200 persone in luogo chiuso
e di 1000 persone in uno spazio aperto.
2) se si celebra in un luogo diverso dalla chiesa si ponga particolare attenzione ai luoghi liturgici
(altare, ambone, sede), affinché siano dignitosi e idonei, e all’amplificazione;
3) per determinare correttamente la capienza massima disponibile di ogni luogo della
celebrazione, chiuso o aperto, si calcoli la distanza minimale di un metro tra i fedeli (sia
lateralmente sia frontalmente) e la presenza di corridoi di scorrimento larghi almeno due metri
(vedi esempio in Appendice);
4) nel caso in cui la capienza massima del luogo della celebrazione risulti prevedibilmente
insufficiente, si può valutare la possibilità di aggiungere una celebrazione al numero
normalmente previsto, lasciando il tempo necessario, tra una e l’altra, per l’igienizzazione ed il
ricambio dell’aria; evitare però il moltiplicarsi delle celebrazioni;
5) anche in considerazione delle sollecitazioni che in questa emergenza ci vengono fatte,
affinché le persone più vulnerabili rimangano al sicuro a casa, si invitino anziani e malati a
restare nelle proprie abitazioni, seguendo la celebrazione eucaristica trasmessa dai canali
televisivi e da altri mezzi di comunicazione sociale. Si può eventualmente pensare a trasmettere
via streaming una Messa di orario;
6) al momento non si prenda in considerazione l’ipotesi di prenotazione dei posti nel luogo della
celebrazione, per possibili problematiche relative alla Privacy, in attesa di eventuali ulteriori
indicazioni;
7) fuori dalla chiesa sia esposto permanentemente un avviso, con le informazioni più importanti
circa la partecipazione alle celebrazioni (vedi bozza in Appendice);
8) le acquasantiere devono rimanere vuote;
9) non vanno lasciati nel luogo della celebrazione foglietti, libretti dei canti, libri di preghiere
e/o altro materiale, cartaceo e non, che può essere veicolo di contagio;
10) è richiesta la igienizzazione e non la sanificazione periodica dell’ambiente delle
celebrazioni; per l’igienizzazione previa del luogo della celebrazione e della sacrestia si
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ricorda che essa deve interessare le superfici, cioè le cose che le persone presumibilmente
andranno a toccare (maniglie delle porte, panche, sedie…); la pulizia dei pavimenti può essere
fatta come di consueto nei tempi e nei modi più opportuni;
11) per le modalità dell’igienizzazione: su tutte le superfici di panche, porte, ecc. che sono state
censite come beni culturali, siano utilizzate solo soluzioni alcoliche al 70% (ad esempio: 400
cl alcool denaturato a 90 gradi, diluito con 100 cl d’acqua); non si usino prodotti a base
di candeggina e, chiaramente, sulle opere d’arte – quadri, statue, stucchi, ecc. ecc. – non
si utilizzi alcun prodotto; in Appendice si riportano le indicazioni del Ministero della Salute;
12) per l’igienizzazione dei vasi sacri, delle ampolline e di tutta la suppellettile necessaria si
consiglia di utilizzare acqua e sapone – ad esempio, quello di Marsiglia – evitando il
contatto con prodotti potenzialmente nocivi; per i microfoni si può applicarvi sopra una
protezione o detergerli con un panno leggermente inumidato con soluzione alcolica;
13) nella preparazione di quanto occorre per la celebrazione è necessario igienizzarsi le mani
ed indossare la mascherina;

L’ACCESSO AL LUOGO DELLA CELEBRAZIONE
14) per l’accesso al luogo della celebrazione, in chiesa o all’esterno, è necessario evitare
assembramenti ed occorre mantenere sempre la distanza di sicurezza, che in questo
momento, come pure all’uscita, deve essere di un metro e mezzo; se disponibili, usare più porte
per differenziare percorsi di ingresso e di uscita;
15) in prossimità dell’accesso occorre che ci siano dei volontari – maggiorenni, muniti dei
dispositivi di protezione e di un segno di riconoscimento (pettorina, badge…) – per favorire
un ingresso ordinato, controllare che tutti abbiano la mascherina e vigilare sul numero delle
presenze consentite in base alla capienza del luogo; uguale azione di controllo sarà
necessaria per l’uscita dalla celebrazione; per questo servizio, oltre ai collaboratori
parrocchiali, si invita a sondare la disponibilità di persone addette al volontariato;
16) Durante l’entrata e l’uscita dei fedeli le porte rimangano aperte per favorire un flusso più sicuro
ed evitare che porte e maniglie siano toccate;
17) si favorisca l’accesso delle persone diversamente abili, prevedendo per loro un luogo apposito
per la partecipazione alla celebrazione;
18) in prossimità dell’accesso sia disponibile il liquido igienizzante, di cui i fedeli potranno
servirsi se lo riterranno opportuno;
19) I bambini sotto i 10 anni, qualora presenti in chiesa, possono sedere accanto ad uno dei genitori
e non vanno ad alterare il numero della capienza possibile. Gli adulti e i ragazzi sopra i 10 anni,
anche se appartenenti allo stesso nucleo familiare, sono invitati a mantenere la distanza stabilita
di un metro, per motivi di ordine e di aiuto al rispetto delle norme da parte di tutta l’assemblea;
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DURANTE LA CELEBRAZIONE
20) entrando nel luogo della celebrazione i fedeli prendano posto nei luoghi indicati, a cominciare
da quelli più vicini al presbiterio, ed evitino spostamenti non strettamente necessari;
21) il numero di eventuali concelebranti e diaconi va commisurato allo spazio disponibile
nel presbiterio, in modo da consentire il distanziamento di almeno un metro, tenendo presente
i movimenti previsti dal rito; la presenza di accoliti, ministri, lettori, cantori e organista deve
essere ridotta al minimo indispensabile per una celebrazione che risplenda per nobile semplicità
(a titolo di esempio: in questo periodo è bene evitare la presenza di più lettori); non è
ammessa la presenza del coro nella forma di gruppo unito, ma solo di eventuali singoli
cantori tra loro debitamente distanziati; la processione offertoriale va omessa;
22) anche ai ministri, laici e presbiteri concelebranti, è richiesto di rispettare sempre la distanza di
sicurezza di almeno un metro e di portare la mascherina; il lettore, il diacono o il presbitero
che si appresta alla proclamazione, può abbassare la mascherina;
23) appare opportuno omettere il bacio all’altare e all’evangeliario/lezionario sostituendolo con un
inchino profondo, come pure il segno di croce sul libro all’inizio della proclamazione del
Vangelo;
24) anche per uscire dal luogo della celebrazione occorre evitare assembramenti, mantenendo
la distanza di sicurezza di un metro e mezzo; conviene che i primi ad uscire siano i più vicini
agli accessi;
25) dopo la celebrazione è necessario favorire l’opportuno ricambio dell’aria;
LA CELEBRAZIONE EUCARISTICA
26) è necessario coprire il calice, la patena e la pisside ciascuna con una palla, che va mantenuta
per tutta la durata del rito – incluso consacrazione, elevazione dopo la consacrazione e
dossologia – fino al momento della Comunione;
27) per la raccolta delle offerte si esclude la modalità consueta durante la celebrazione, ma si
dispongano cestini o contenitori appositi in prossimità dell’ingresso e dell’uscita, con la
presenza di alcuni volontari a presidiare; si informino i fedeli, prima della presentazione
dei doni, spiegando l’importanza di un sostegno economico, soprattutto in questo momento
di emergenza sanitaria, sia per le esigenze della parrocchia che per le famiglie più bisognose
e i poveri in genere;
28) nella celebrazione eucaristica si omette il gesto dello scambio della pace e la Comunione
può essere distribuita unicamente sulla mano, anche a coloro che eventualmente indossano
guanti protettivi;
29) la Comunione di chi presiede, dei concelebranti e del diacono avverrà per intinzione;
al termine, il celebrante principale assumerà il sangue di Cristo e procederà alla
purificazione;
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30) E’ consigliabile che il ministro, prima di distribuire la Comunione, proclami ad alta voce:
“Corpo di Cristo” e i fedeli rispondano insieme “Amen”, senza ripeterlo nel momento della
singola distribuzione; altrimenti, nella forma consueta, dopo che il ministro proclama “Corpo
di Cristo”, il fedele risponde avendo ancora la mascherina sul volto; dopo che si è spostato,
il fedele abbassa la mascherina con una mano, con la stessa assume il corpo di Cristo e
dopo rialza la mascherina;
31) per la Comunione dei fedeli, il sacerdote che presiede, dopo essersi comunicato, indossa
la mascherina, igienizza le mani ed indossa i guanti protettivi; anche gli altri ministri che
distribuiranno la Comunione, dopo aver ricevuto l’Eucaristia, igienizzano le mani ed
indossano i guanti protettivi; se non ci fosse la disponibilità dei guanti, è bene accentuare
l’igienizzazioni delle mani; ricordiamo però che il Protocollo richiede anche l’uso dei guanti;
32) chi distribuisce l’Eucaristia, con una delle due mani prende la pisside/patena con le
particole e con l’altra tocca esclusivamente il corpo di Cristo stando attento a deporlo
nella mano del fedele senza alcun contatto fisico con essa; è bene invitare i fedeli a tenere
il palmo della mano ben aperto; è assolutamente vietato l’uso di pinzette;
33) circa la modalità della distribuzione della Comunione, se la disposizione del luogo lo
consente e ci sono corridoi per raggiungere tutti, potrà essere il ministro a recarsi presso
ciascun fedele; diversamente, i fedeli formino la processione per ricevere la Comunione
stando attenti ad utilizzare alcuni corridoi per accedere al presbiterio, ed altri per ritornare
al proprio posto; in entrambi i casi si ricordi di rispettare sempre la distanza di almeno un
metro e mezzo;
34) dopo aver distribuito la Comunione, i guanti utilizzati per toccare l’Eucaristia vengano lasciati
all’interno di un apposito contenitore con dell’acqua per dissolvere eventuali frammenti del
Corpo di Cristo; tale contenitore, chiuso, sia portato in un luogo riservato, e dopo qualche
ora l’acqua sia dispersa nel sacrario o in una pianta nei pressi del tabernacolo o dell’altare
o di un altro luogo adatto;solo a questo punto i guanti potranno essere gettati, meglio bruciati;
35) conclusa l’orazione dopo la Comunione, si avvertano i fedeli circa le modalità di uscita dal
luogo della celebrazione.
ALTRE CELEBRAZIONI
36) ESEQUIE: da lunedì 18 maggio non è più vincolante il numero dei 15 congiunti; valgono
tuttavia le prescrizioni richieste per le normali celebrazioni (anche riguardo il numero dei
presenti in chiesa);
37) se opportuno, suggerire ai familiari del defunto la celebrazione del rito delle esequie nella
sola liturgia della Parola (cfr. Rito delle Esequie, Premesse generali, n° 6);
38) è inoltre necessario evitare che la bara venga toccata dai presenti – tipico gesto di affetto
verso il defunto – per impedire che si sovrappongano sul feretro contatti di mani non
igienizzate;
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39) Si può optare – qualora vi siano le condizioni e rispettando sempre le norme sopra ricordate –
per la celebrazione delle esequie presso il Cimitero.
40) INIZIAZIONI CRISTIANE: si possono eccezionalmente celebrare, evitando di riunire più
catecumeni insieme. Per quelle da celebrarsi in Cattedrale, ci si rivolga all’Ordinario.
41) BATTESIMI: se non si possono differire in data successiva alla cessazione dell’emergenza
sanitaria, si possono celebrare, evitando il contesto della Messa domenicale e di riunire più
battezzandi insieme;
42) per il segno di croce sulla fronte del bambino nei riti di accoglienza e per le unzioni con l’olio
dei catecumeni ed il sacro crisma il ministro indossi guanti protettivi; al momento di togliere
i guanti, faccia attenzione a non toccare con le dita scoperte la superficie esterna dei guanti;
al termine della celebrazione, se possibile, tali guanti vengano bruciati. Si ometta il rito
dell’Effetà nei riti esplicativi.
43) UNZIONE DEGLI INFERMI: non è permessa la celebrazione comunitaria, ma solo al
singolo fedele;
44) prima di iniziare il rito, il ministro indossi i guanti protettivi; attinga l’olio con il pollice;
successivamente, al momento di togliere i guanti, faccia attenzione a non toccare con le dita
scoperte la superficie esterna dei guanti; al termine della celebrazione, se possibile, tali guanti
vengano bruciati.
45) Per quanto riguarda le celebrazioni comunitarie delle CRESIME e delle PRIME
COMUNIONI, così come per la celebrazione delle FESTE PATRONALI uscirà nei prossimi
giorni una Nota della Conferenza Episcopale Campana, con indicazioni comuni cui attenersi.
Si ricorda, infine, che le processioni, le visite per la benedizione delle famiglie, gli incontri
e tutte le attività che prevedono assembramento di persone sono ancora sospese, fino a nuova
indicazione.
Nel caso in cui non sia possibile ottemperare a tutte le prescrizioni (igienizzazione del
luogo della celebrazione e della suppellettile, personale per regolare l’accesso, ecc.) si suggerisce
di prendere contatto con il Vicario foraneo per valutare insieme la possibilità di celebrare nelle
parrocchie vicine che possono farlo.
Comprendendo bene le difficoltà cui ciascuno di voi sta andando incontro in questo periodo e
ringraziandovi per l’attenzione che saprete riservare a queste indicazioni, anche tenendo conto della
situazione particolare di ogni comunità, Vi saluto e benedico di cuore.
Comunicato Stampa + Andrea Bellandi
Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno

Redazione

Maria Rosaria Voccia

Giornalista, editore e direttore responsabile di www.sevensalerno.it e di www.7network.it. Storico dell'Arte, sono cittadina del mondo, amo la vita, l'arte, il mare, i gatti... Esperta in giornalismo eco ambientale, tecnico di ingegneria naturalistica, autrice del Format Campania in Fiamme: Criticità & Proposte, mi impegno nelle e per le campagne eco ambientaliste perché desidero un mondo migliore, per noi e per i nostri figli. Sono progettista culturale, ideatrice di Format, organizzatrice e curatrice di eventi.

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