Salvador Dalì, un genio del Surrealismo
Oggi, 11 Maggio 2020 ricorre il 116° anniversario della nascita di un genio del Surrealismo e di una tra le più grandi personalità del Novecento.
Salvador Domènec Felip Jacint Dalí i Domènech, marchese di Púbol nasce a Figueres l’11 maggio del 1904 e morirà nella stessa città il 23 gennaio del 1989, è stato un pittore, scultore, scrittore, fotografo, cineasta, designer e sceneggiatore spagnolo.
Il talento artistico di Dalí trovò espressione in svariati ambiti, tra cui il cinema, la scultura e la fotografia, portandolo a collaborare con artisti di ogni settore. Dalí, dotato di una grande immaginazione e con il vezzo di assumere atteggiamenti stravaganti, irritò coloro che hanno amato la sua arte e infastidì i suoi detrattori, in quanto i suoi modi eccentrici hanno in alcuni casi catturato l’attenzione più delle sue opere.
La bizzarria e la stravanga furono caratteristiche comuni anche con i suoi genitori, suo fratello maggiore, anch’egli di nome Salvador, era morto di meningite poco tempo prima, a cinque anni Salvador fu condotto sulla tomba del fratello dai genitori, i quali gli fecero credere di esserne la reincarnazione, delirio del quale si convinse. Dalì era talmente afflitto dalla morte di suo fratello che alcune notti andava alla tomba a pregare per ore.
Nel 1926 Dalí fu espulso dall’Accademia poco prima di sostenere gli esami finali, poiché aveva affermato che nessuno nell’istituto era abbastanza competente da esaminare uno come lui. A Barcellona le esposizioni delle sue opere attrassero attenzione, e i critici si divisero tra entusiasti e parecchio perplessi. L’artista si fece crescere vistosi baffi, ispirati a quelli del grande maestro del Seicento spagnolo Diego Velázquez e finirono per diventare un tratto inconfondibile e caratteristico del suo aspetto per il resto della vita.
Da ricordare anche la paura di Salvador per le formiche, da piccolo le vide mentre si avventavano su un coleottero morto e lo divorarono. Da quel momento sviluppò una fobia per le formiche, portandolo anche ad avere come animale di compagnia, un formichiere
Salvador Dalì porta a spasso il suo formichiere. Parigi, 1969
Gli amori di Dalì
L’artista sposò Gala nel 1934, l’unione non fu approvata dal padre di Salvador, il quale non gradiva che una divorziata russa fosse la spasimante di suo figlio. Gala fu la musa di Dalí, il quale coltivava un’ossessione per lei, e rappresentava in molte delle sue opere.
Gala è un personaggio storicamente affascinante, che raggiunse fama e fortuna grazie a Salvador Dalí. Si impose rapidamente sulla scena surrealista diventando modella e manager del marito.
Il 1965 è l’anno dell’incontro tra Amanda Lear e Salvador Dalì, tra di loro ci fu una storia d’amore durata più di sedici anni; 40 anni di differenza, ma un’incredibile affinità. La Lear colpì Dalì grazie al suo fisico androgino, inusuale rispetto al modello di bellezza in voga all’epoca. Il surrealista la volle assolutamente come modella, e così Amanda divenne la sua musa. Fra loro si creò una stupefacente affinità spirituale. Nelle numerose interviste rilasciate dopo la fine della loro storia Amanda rivelò quanto fosse stretto il loro rapporto. Un ménage assolutamente non convenzionale ma una sorta di “matrimonio spirituale”, come Amanda stessa lo definì.
Di recente Amanda Lear è tornata a parlare della sua relazione con Dalì e con il cantante David Bowie, per la prima volta, ha raccontato anche il particolare rapporto che aveva con le loro rispettive mogli. Amanda sostiene che Gala non fosse per niente gelosa del suo rapporto con il marito e la descrive come una “donna eccezionale”, una volta le disse: “Se mio marito ha bisogno della tua presenza per creare e per dipingere, a me sta bene, ti faccio vedere la tua stanza”.
Salvador Dalì e Gala
Salvador Dalí, anche a 31 anni dalla sua morte, continua a stupire, ispirare ed affascinare chiunque si soffermi ad osservare le sue opere, conosciute in tutto il mondo.
Di seguito una breve video descrizione sull’artista e di sue alcune creazioni
Raffaele Cimino