Il Pesce Pettine, la proiezione del film di Maria Pia Cerulo a Salerno
Nell'ambito del Festival Internazionale del Cinema
L’idea originale di un pescatore che fonda una band con un pesce Pettine. L’ambientazione è il Cilento
Il lungometraggio “Il Pesce Pettine” della regista napoletana Maria Pia Cerulo, è stato proiettato ieri, giovedi 14 novembre, nelle sale del Teatro Cinema Augusteo a Salerno, nell’ambito del Festival Internazionale del Cinema.
Il Pesce Pettine è un film “sentimentale”
La Cerulo, che ne è autrice e sceneggiatrice insieme a Elena De Santis, produttrice del film, ha scelto di girare la pellicola nel Cilento, coinvolgendo attori di grande calibro: Amanda e Stefania Sandrelli, Stefano Masciarelli, Adelmo Togliani, Dario Tindaro Veca, Stefano Masciarelli, Valerio Di Nardo.
Il film è un progetto di una produzione indipendente di Castellabate, la Edesantis Production, supportato dalle amministrazioni comunali, dal Parco del Cilento e da contributi privati.
Le Locations
Sono stati coinvolti numerosi paesi del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano: Castellabate, Cuccaro Vetere, Ceraso (Location unica: agriturismo La Petrosa), San Giovanni a Piro, Casal Velino (Location unica: Hotel Stella Maris), Agropoli, Montecorice, Magliano Vetere, Ascea, Stio e Felitto
Previsto nelle sale ad ottobre 2018, il primo ciak risale a gennaio 2012, quando le troupe guidate da Maria Pia Cerulo, che ne è autrice, regista e sceneggiatrice, arriva in Cilento.
“Protagonisti, spiega la regista – una band di pettini. Un personaggio che era sfondo, poi è diventato figura. E’, questo, uno degli ultim film a cui hanno collaborato due dei più grandi sceneggiatori italiani e del mondo Ennio De Concini e Suso Cecchi D’Amico”.
Come nasce il film
“L’incoraggiamento di Ennio è stato grande ed io senza alcuna produzione all’orizzonte, a mie spese, son partita per il Cilento, dove volevo fortemente ambientare il film. Il Cilento è un territorio in cui la difesa delle tradizioni, forse anche per eccesso, è molto forte, e questo in un’era di globalizzazione, è importante. Ho soggiornato per sei mesi ad Acciaroli. I miei maestri di cinema mi hanno insegnato che quando racconti un film devi conoscere i luoghi in cui lo ambienti come le tue tasche. Quel soggiorno è stato caratterizzato dalla speranza”.
Trama
Il protagonista è Giuseppe D’Andrea, interpretato dall’attore Adelmo Togliani. Un trentaquattrenne direttore d’orchestra, figlio di un pescatore di Castellabate. Con un flash back lo ritroviamo ragazzo. Suo padre, abilissimo pescatore, sa suonare un unico strumento, il “pettine” e con esso riesce a realizzare pezzi musicali davvero coinvolgenti, che esegue con la sua band di “suonatori di pettine”. Il gruppo deciderà di partecipare alle selezioni di un importante festival di musica classica, il quale è sponsorizzato dall’imprenditrice Giulia Torchiara, interpretato dall’affascinante Stefania Sandrelli, icona del Cinema italiano, che spesso si scontrerà per divergenze di vedute con Alfredo, il direttore artistico, ruolo interpretato da Stefano Masciarelli. Giuseppe solo in età adulta, grazie alla maturità, riuscirà ad apprezzare il valore dell’eredità culturale lasciatagli da suo padre, attraverso questo piccolo, arcaico strumento, un tempo sottovalutato.
“La storia di questo film rappresenta un’importante opportunità per il territorio, – spiega la regista – finalizzata anche alla valorizzazione delle splendide bellezze naturali del Parco Nazionale del Cilento, in un’ottica di conoscenza e tutela del prezioso patrimonio afferente alla sua cultura e all’ambiente, che affonda le radici in una civiltà millenaria”.
Il Racconto
Il libro che la cineasta campana Maria Pia Cerulo, già assistente di Lina Wertmüller, ha tratto dal suo lungometraggio con Stefania e Amanda Sandrelli. Il volume (D’Ettoris editore) è stato presentato a Salerno, a Palazzo di Provincia.
Maria Rosaria Voccia