“Doppio Verso” è la bipersonale che il Museo città creativa proporrà dall’8 giugno con vernissage alle ore 19.00 fino all’8 luglio 2019. L’esposizione vedrà la partecipazione della critica d’arte Antonella Nigro con un testo specifico su Giorgio Galli uno dei due pittori in fruizione.” Due linguaggi pittorici in simmetria, a confronto nella loro ass- dissonanza. Fil rouge : una consolidata amicizia e collaborazione , il retroterra artistico e l’amore sviscerato per la campagna romana, per gli splendidi dintorni della capitale. Tale attaccamento alla propria terra appare in maniera più manifesta in Giorgio Galli romano di nascita , con la serie dei suoi silvestri paesaggi luminescenti ma rimane in sottofondo per Elio Rumma. Due volti per una stessa passione. Artista accorato e tormentato Galli vive ed opera a Genzano di Roma. Accanto ad un particolare paesaggismo ha sperimentato anche i materiali poveri del mondo quotidiano con cui l’artista sottolinea il logorio che il tempo opera sull’intero esistente mentre il tempo storico intriso di passioni , di idee e di impegno civile non invecchia. Per Elio Rumma che attualmente vive a Velletri si tratta di un ritorno nella sua città d’origine da cui manca da molto tempo. pur avendo sempre dato un suo sguardo alla pittura ha anche scelto nel suo passato il ruolo di gallerista in simbiosi con suo fratello Marcello, ha praticato per un prolungato periodo l’arte visiva in movimento, dando spazio alle sue sequenze filmiche . “Nelle sue opere Rumma- come afferma la curatrice Gabriella Taddeo- esprime tutta la sua insofferenza per i limiti del proprio orizzonte, l’insufficienza della sua cultura religiosa di provenienza. Ed è partendo da questa inquietudine che volge lo sguardo all’”altrove”, ai Sud dell’Africa e del Brasile, a queste terre remote che si amalgamano insieme nella ritualità secolare del Candomblè. Ma il suo non è certamente un semplice esotismo di maniera o una moda effimera e per questo solo momentanea. Il rituale afro- brasiliano ha acceso in lui una luce creativa inesauribile che si sta snodando lungo la sua recente esperienza visiva dove segni, forme e colori seguono una tecnica di sovrapposizione particolarissima che utilizza l’elasticità, la morbida cedevolezza del Balsa su compensato ed una spazialità che privilegia più piani sovrapposti o affiancati: non frammenti di un collage, piuttosto puro amalgama, compenetrazione armonica di reminiscenze, ricordi , tradizioni sia del qui che dell’altrove. “
Redazione