RigenerActions, il workshop del collettivo Blam che valorizza la Chiesa dei Morticelli, a Salerno
Coinvolti gli allievi del Liceo Artistico Sabatini Menna di Salerno
Assemblea pubblica giovedì 14 marzo, ore 15, all’interno dei Morticelli.
Con i Saluti della Preside del Liceo Artistico di Salerno, dr.ssa Ester Andreola.
RigenerActions è il nome del workshop intrapreso con la IV A del Liceo Artistico Sabatini Menna di Salerno, che si inserisce nel progetto SSMOLL, per un riuso adattivo della chiesa di San Sebastiano del Monte dei Morti, detta Morticelli, guidato dal collettivo Blam in collaborazione con il DiARC (Dipartimento di Architettura dell’Università Federico II di Napoli) e il Comune di Salerno.
Il workshop si articola in tre gruppi tematici, suddividendo i ragazzi, attraverso un gioco di ruolo, in urbanisti, progettisti, e tecnologi.
Gli studenti sono così chiamati a: ragionare, ad una scala territoriale più ampia, sulla possibile formazione di una rete di chiese in disuso nel centro storico di Salerno; riflettere sui valori esistenti che caratterizzano la chiesa di San Sebastiano del Monte dei Morti, definita “dei Morticelli”, provando a tradurli in visioni future di riuso dello spazio; auto-costruire un elemento temporaneo per utilizzare lo spazio pubblico antistante la chiesa per eventi artistici e culturali.
“La classe coinvolta- ha spiegato il docente di Architettura Vincenzo Criscuolo– ha costruito una struttura esterna alla Chiesetta dei Morticelli, un totem con sgabelli per permettere a chi vuole di sedersi per ascoltare e per partecipare agli happening. L’ex chiesa diventerà contenitore culturale, e attraverso interviste ed indagini fatte dagli allievi, si capirà appunto che connotazione dare a questo spazio”.
Ludovica La Rocca: “Il collettivo Blam è eterogeneo, nasce un anno fa, e questo dei Morticelli è un progetto pilota, fatto di concerto con il Comune, di restauro e resa fruibile del sito. Crediamo che i cittadini abbiano bisogno di spazi in cui coltivare nuovi modelli di pensiero per definire soluzioni alternative e innovative ai problemi della città, e che ri-generare sia una necessità prima delle comunità, che dei luoghi. Ci auguriamo di continuare questa strada intrapresa, rigenererando altri siti cittadini, e ricordiamo che al momento questo progetto è privo di finanziamenti pubblici e privati”.
Attraverso passeggiate urbane, video-interviste, questionari, lavoro in aula, gli studenti sono parte integrante del processo di rigenerazione urbana che il progetto SSMOLL sta portando avanti a Salerno.
Limiti e potenzialità della moderna figura di architetto
In tal modo, gli studenti sono portati a conoscere limiti e potenzialità della moderna figura di architetto, colui cioè che non può fare a meno dei differenti saperi e che deve essere in grado, in una logica di squadra, di saperli utilizzare e guidare complessivamente.
In dettaglio
I progettisti affrontano per la prima volta la necessità di dover rispondere ad un concorso di idee per loro costruito “ad hoc”. Il concorso “Se non Chiesa, Cosa?” richiede di elaborare un prodotto finale capace di contenere, attraverso forme e parole, l’idea di un possibile riuso dell’ex-chiesa in disuso da oltre trent’anni.
Per fare sintesi delle informazioni, hanno analizzato debolezze e potenzialità dell’ex-chiesa e del quartiere, al fine di far emergere alcune questioni principali capaci di scaturire possibili funzioni. L’elaborato finale sarà oggetto di mostra in una grande festa finale.
Gli urbanisti affrontano una scala territoriale più ampia, che racchiude un pezzo del centro storico di Salerno, in cui hanno l’obiettivo di identificare il percorso che collega luoghi ecclesiastici, su di esso presenti, in disuso, sotto-utilizzati o convertiti, al fine di produrre un elaborato finale che sia una mappa sensoriale di questo asse “di resilienza”, caratterizzato cioè da questioni fisiche, architettoniche, ma anche sensoriali (immagini, percezioni, suoni, profumi, sensazioni). Per fare questo, allo studio della cartografia di base hanno alternato passeggiate urbane, video-interviste ai gestori di questi spazi ecclesiastici, ad associazioni, tecnici comunali, commercianti, cittadini.
I tecnologi sono esposti alle questioni relative all’auto-costruzione, e dunque all’architettura temporanea, versatile, flessibile, in materiali poveri, da progettare e costruire insieme, con l’obiettivo di apprendere anche la tecnologia dei materiali e le modalità costruttive in una scala reale. Per fare questo, sono stati introdotti anche alle logiche del cantiere temporaneo. Dopo aver progettato possibili sgabelli in legno, hanno iniziato la costruzione di una struttura temporanea da installare all’esterno dei Morticelli, nell’area di pertinenza. Il “totem” in legno, conterrà sgabelli utili alla comunità per poterli utilizzare in Largo Plebiscito in occasione di eventi artistici e culturali.
Maria Rosaria Voccia