Domenica 24 febbraio alle ore 19:00, a Salerno, presso il Palazzo Innovazione (ex Convento Santa Sofia, Largo Abate Conforti snc), imperdibile reading del poeta americano Paul Polansky, la “voce dei senza voce”.
Prosegue la bella collaborazione tra Casa della Poesia di Baronissi, l’Assessorato alle politiche giovanili e all’innovazione del Comune di Salerno e Palazzo Innovazione.
Note
Paul Polansky è nato a Mason City (USA) nel 1942, ma ha passato gran
parte della sua vita a Madrid, dove si è trasferito negli anni Sessanta,
per evitare l’arruolamento forzato per il Vietnam. In Spagna si è
occupato di giornalismo ed è stato curatore di tre riviste. Dal 1999 è
impegnato in Kosovo come attivista e difensore dei diritti delle
popolazioni Rom che, dalla fine della guerra tra serbi e albanesi, sono
soggette ad un vero e proprio genocidio. Nonostante egli debba la sua
fama mondiale alle sue battaglie a tutela dei Rom kosovari, Polansky è
anche un prolifico ed apprezzato romanziere e poeta, che riesce a
fondere, nei suoi scritti, l’esperienza di sessantasette anni vissuti
intensamente e l’impegno a salvaguardia di una cultura gitana che lo ha
toccato nel profondo e che la civiltà occidentale tende a sopprimere.
Nel 2004 Polansky è stato insignito del prestigioso Human Rights Award
della città di Weimar, in Germania.
“Le poesie di Polansky, siano esse personali o impegnate o “arrabbiate”,
colpiscono subito come un pugno allo stomaco. Ampia è la varietà di
esperienze umane descritte, vissute in prima persona o viste dagli occhi
di chi si muove con la passione nel corpo e nello spirito, e si batte
contro ogni ipocrisia. La parola può cambiare il mondo, specie quando
essa è il riflesso scritto di un’azione compiuta o di una voce urlata
contro le ingiustizie del mondo. Questa è la poesia di Polansky: lo
specchio di un uomo che non ha mai permesso che gli eventi gli
scorressero addosso, ma che al contrario si è lasciato toccare e ferire
dalla vita propria ed altrui. Da vecchio pugile imbattuto, Polansky ora
sferra colpi di poesia, per la gente da lui sostenuta e difesa”.
“La parola può cambiare il mondo, specie quando essa è il riflesso
scritto di un’azione compiuta o di una voce urlata contro le ingiustizie
del mondo. Questa è la poesia di Polansky: lo specchio di un uomo che
non ha mai permesso che gli eventi gli scorressero addosso, ma al
contrario si è lasciato toccare e ferire dalla vita propria ed altrui”.
Il suo viaggio di studio, di conoscenza e d’impegno, inizia indagando
sullo sterminio nascosto delle popolazioni zigane trucidate nei campi di
concentramento nazisti. Un vero olocausto nascosto. Da allora pian piano
entrando sempre più in contatto con le popolazioni rom diventa una sorta
di “la voce dei senza voce” per eccellenza. Alla fine ha deciso di
vivere nei campi rom del Kosovo e di denunciare con ogni mezzo il
genocidio che si sta consumando tra l’indifferenza del mondo
occidentale.
La testimonianza e l’impegno di Polansky, il suo lavoro, la sua
scrittura, meritano certamente la nostra attenzione, soprattutto alla
luce di quanto sta accadendo in Europa e anche nel nostro paese.
Casa della poesia e la Multimedia Edizioni di Salerno hanno pubblicato
qualche anno fa una vasta antologia poetica di Paul Polansky dal titolo
“Undefeated / Imbattuto” con la traduzione di Valentina Confido.
PALAZZO INNOVAZIONE
Piazza Abate Conforti
Salerno
INGRESSO LIBERO, Info: 3476275911
Redazione