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Caserta: firmato in prefettura a Caserta il Protocollo d’Intesa sulla Terra dei Fuochi

E’ stato firmato in prefettura a Caserta il Protocollo d’Intesa sulla Terra dei Fuochi. L’intesa è stata sottoscritta anche dal governatore Vincenzo De Luca, cosa non scontata dal momento che giravano voci della mancata firma da parte del presidente della Campania. E giunge notizia del fatto che Matteo Salvini è andato via senza partecipare alla conferenza stampa, che si è svolta sempre in prefettura. Il premier Giuseppe Conte ha rivolto le scuse ai cronisti da parte del responsabile del Viminale, spiegando che ”è sopraggiunto un impegno al Quirinale”. Conte: firmato il protocollo di intesa “Terra dei cuori” “La Terra dei Fuochi ci piacerebbe chiamarla Terra dei Cuori. Oggi firmiamo un protocollo per contrastare il fenomeno delle discariche abusive, gli incendi dolosi e i traffici sui rifiuti”. Così il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa. Di Maio: “E’ solo l’inizio. La strada scelta non è quella degli slogan” “Sono orgoglioso per l’intesa” raggiunta perché daremo “il via a qualcosa che in passato è stato negato ed è solo l’inizio” ha detto poi il vicepremier Luigi Di Maio, sottolineando che è stata scelta “la strada più difficile” non quella degli “slogan”. ” “Ogni giorno dobbiamo controllare che i presidi sensibili siano sorvegliati, per ridare il diritto di respirare a questa terra, e abbiamo il bisogno della collaborazione di tutti. Questo governo – premette –  non è legato a chi fa business in questo territorio sui rifiuti”. Nel Protocollo, ha concluso Di Maio, “si coinvolgono anche i medici di base, per la prima volta, in modo da arricchire la mappatura dei tumori”. “I camorristi dovranno morire di fame” Di Maio, in serata, posta su Instagram. “Sembra incredibile, ma ci rimproverano di non stare facendo in 5 mesi quello che gli altri non hanno fatto in 20 anni. Ma nessun problema, accettiamo di buon grado la sfida di fare in pochi mesi quello che gli altri o non hanno fatto o hanno contribuito a peggiorare. Se il protocollo che abbiamo firmato oggi lo avessero firmato 10 anni fa, oggi staremmo tutti molto meglio. Quando nella Terra dei fuochi abbiamo iniziato a combattere combustione e interramento, si sono inventati la combustione degli impianti, e magari poi la camorra se ne inventerà un’altra ancora. Ma noi non dobbiamo darle respiro: i camorristi dovranno morire di fame”. “Ero certo- continua il vicepremier- che nominando Sergio Costa ministro dell’Ambiente avremmo avuto la sicurezza di sapere come affrontare la Terra dei Fuochi. Girando la faccia dall’altra parte l’abbiamo creata anche un po’ noi la Terra dei Fuochi, ma ora basta. Adesso dovete chiedere a tutti gli Enti pubblici di rispettare quello che c’è scritto nel Protocollo, da cittadini responsabili e informati”. Trenta: dalla Difesa militari, droni e satelliti contro i roghi “La Difesa non metterà a disposizione solo i militari per contrastare i roghi tossici, ma anche dei mezzi, fra cui droni e satelliti”. E’ quanto ha detto il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, in conferenza stampa a Caserta, al termine della firma del protocollo governativo sulla Terra dei fuochi. Costa: il termovalorizzatore ha senso se gli dai da mangiare Il termovalorizzatore “ha senso se gli dai da mangiare…Se gli dai rifiuti, si alimenta; diversamente no, se si va verso la differenziata, verso l’economia circolare” ha detto il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, durante la conferenza stampa.

Legambiente: ancora non ci siamo. Per l’associazione ambientalista si devono “intensificare le attività di intelligence e controllo nelle zone dove il fenomeno degli incendi è ancora presente e accelerare la bonifica dei siti inquinati a oggi in fortissimo ritardo”. Inoltre, Legambiente chiede alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo illegale dei rifiuti, di riaprire l’indagine sui roghi sospetti negli impianti di gestione e stoccaggio. “Se si vuole davvero aiutare la Campania è ora di passare dalle parole ai fatti attraverso uno sforzo straordinario e comune, smettendola con i teatrini politici”, avverte Legambiente, che giudica le azioni previste dal protocollo firmato oggi a Caserta, come ad esempio la militarizzazione dei siti di stoccaggio o l’utilizzo dei droni, “non sufficienti” e “per altro si tratta di misure non nuove, già adottate in precedenza”. “Chiediamo – sottolinea Legambiente – che nella Terra dei fuochi venga fatta davvero ecogiustizia e che vengano adottate soluzioni serie e concrete, a partire da maggiori controlli su tutto il territorio e non solo nelle aree degli impianti, per contrastare il fenomeno degli incendi di rifiuti produttivi all’aria aperta che, nella provincia di Napoli e Caserta, provocano danni all’ambiente e alla salute dei cittadini come denunciammo la prima volta nel rapporto Ecomafia 2003. Senza dimenticare che i cittadini stanno ancora aspettando le bonifiche dei territori, a oggi in fortissimo ritardo, e stanno pagando l’assenza di una politica trasversale”. Legambiente ricorda i numeri che raccontano “l’ecocidio in atto nella Terra dei fuochi”: dal 1991 al 2013 l’associazione ha censito 82 inchieste per traffico di rifiuti, “che hanno incanalato veleni da ogni parte d’Italia per seppellirli direttamente nelle discariche legali e illegali della Terra dei fuochi, gestite della criminalità organizzata casertana e napoletana”; inchieste concluse con 915 ordinanze di custodia cautelare, 1.806 denunce, coinvolte 443 aziende, “la stragrande maggioranza di queste ultime con sede sociale al centro e al nord Italia”. Quindi, “una vera invasione di veleni dal centro-nord alla Terra dei Fuochi, assegnando alla Campania , un tempo Felix, il ruolo, certo non voluto, di ‘pattumiera d’Italia’”. I punti chiave del piano Tra i punti chiave del piano, una sorta di cabina di regia istituita a Palazzo Chigi per coordinare gli interventi delle varie amministrazioni e verranno studiati appositi ‘piani di controllo’ del territorio che potranno essere attuati utilizzando delle task force composte da appartenenti alle forze di polizia, Esercito e polizia locale. “Noi vogliamo che la Campania sia il primo laboratorio di tutela ambientale del Paese. Sappiamo che il Paese ha un problema grosso, ma sappiamo che la Campania ha dato troppo in questi anni. E’ qua che vogliamo andare a sperimentare in termini concreti”, ha aggiunto il ministro dell’ambiente Costa. In mattinata la nota congiunta Una nota congiunta del premier Giuseppe Conte e dei vice Luigi Di Maio e Matteo Salvini annuncia la tregua: “Il governo lavora a una soluzione condivisa e senza polemiche. L’obiettivo è sempre la tutela della salute e del territorio. Il contratto di governo sul tema generale dei rifiuti  esprime un chiaro indirizzo politico-amministrativo: dobbiamo lavorare per realizzare quanto prima una completa economia circolare e rendere “verde” il nostro sistema economico”. Così l’ipotesi di nuovi termovalorizzatori, avanzata da Salvini, sembra sfumare almeno per il momento a favore del “contratto di governo”, ricordato da Di Maio. Si troveranno altre soluzioni? Secondo la nota: il governo si impegna a “lavorare a difendere la cultura del “riciclo” e rendere i rifiuti “prodotti”, puntando alla capillare diffusione della raccolta differenziata.   (fonte rainews.it)

Redazione

Maria Rosaria Voccia

Giornalista, editore e direttore responsabile di www.sevensalerno.it e di www.7network.it. Storico dell'Arte, sono cittadina del mondo, amo la vita, l'arte, il mare, i gatti... Esperta in giornalismo eco ambientale, tecnico di ingegneria naturalistica, autrice del Format Campania in Fiamme: Criticità & Proposte, mi impegno nelle e per le campagne eco ambientaliste perché desidero un mondo migliore, per noi e per i nostri figli. Sono progettista culturale, ideatrice di Format, organizzatrice e curatrice di eventi.

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