AssociazioniCronacaIntervisteMaria Rosaria VocciaNewsPoliticaPrimo PianoPrimo PianoRegione CampaniaRubricheScuolaSocietàSpeciali

Salerno: Scuola, i genitori degli alunni dell’IC Fratte protestano contro gli accorpamenti

15 gennaio 2024

Salerno- Si registra la fortissima reazione dei genitori dell’IC Fratte di Salerno per la decisione regionale di smembrare, di fatto, l’Istituto Scolastico San Tommaso d’Aquino che consta di tre Plessi : la sede principale, sita in via Buonocore a Fratte si accorperà all’IC Calcedonia, i plessi di Calenda e Matierno all’IC di Ogliara.

M5S, Coordinatrice Provinciale Villani: “E’ necessario rivedere i tagli indiscriminati previsti dal piano di dimensionamento scolastico”

Anche se “solo” a livello burocratico, la decisione porterà inevitabilmente ad una lacerazione a livello territoriale, in quanto l’Istituto non sarà piu’ sotto la guida di un unico dirigente.

Intanto, domani martedì 16 gennaio, i genitori del plesso di Matierno si recheranno con i figli davanti alla scuola, ma non li faranno entrare: sono ancora in attesa di risposte certe da parte dell’amministrazione comunale.

Il Sindaco di Salerno Vincenzo Napoli, incontrato nel tardo pomeriggio di oggi da una rappresentanza genitoriale e dalla dirigente Chiumiento, non ha ancora sciolto i tanti dubbi e risposto alle tante domande che le famiglie pongono.

Ma dal Sindaco e dalla Giunta viene specificato:

“Salerno è vittima dei drastici tagli del Governo Meloni, contro i quali la Regione Campania aveva anche proposto un ricorso respinto dalla magistratura. Salerno, come tutti i comuni italiani, è vittima di una mannaia sociale contro la quale continueremo a batterci in ogni sede. Il Comune di Salerno è dunque costretto, dal Governo e dalle sentenze della magistratura, a metter in atto il piano di dimensionamento scolastico che, si capisce fin dalla premessa, comporta inesorabilmente problemi e difficoltà. L’impegno del Comune di Salerno, tuttavia, in costante ascolto e dialogo delle esigenze delle varie comunità scolastiche nei quartieri cittadini, ha ottenuto fino ad oggi risultati importanti: nessuna scuola sarà chiusa in tutto il territorio comunale, nessun alunno sarà trasferito perché i plessi scolastici resteranno pienamente operativi, nessun servizio ed attività curriculare/extracurriculare sarà interrotto ed il lavoro messo in atto dall’amministrazione consentirà altresì di tutelare massimamente dirigenti scolastici e personale docente e non docente.
Tutte le segreterie resteranno aperte ed operative. Peraltro la creazione di alcuni istituti con maggior numero di iscritti diventerà nei prossimi anni un elemento di forza per scongiurare ulteriori tagli.

Così facendo abbiamo ridotto al minimo i problemi rispetto ad una coperta che comunque resta cortissima. Comprendiamo che il dimensionamento Meloni determina qualche malumore, disagio e difficoltà. Ed il Comune di Salerno è pronto a continuare a fare la sua parte per tentare, con le proprie forze, di fronteggiare tali problematicità in spirito di condivisione e fattiva collaborazione con il personale docente e non docente, le famiglie e gli alunni che restano la nostra priorità. L’attuale piano di dimensionamento riteniamo sia il meno doloroso possibile. Resta aperto il dialogo ed il confronto per l’immediato e per il futuro anche in considerazione dell’evoluzione demografica della popolazione scolastica nei prossimi anni”.

Secondo il nuovo piano regionale, l’accorpamento, che coinvolge, a Salerno, anche la Scuola Barra ubicata di fronte alla Villa Comunale accorpata alla Scuola Matteo Mari nel quartiere Torrione, è visto come una minaccia dalle famiglie, e dall’intera comunità scolastica, composta oltre che da genitori, da insegnanti e personale, in quanto vedono messa in serio pericolo l’identità ed il ruolo formativo della scuola.

“La querelle e le fibrillazioni delle ultime settimane sul dimensionamento scolastico – dichiara Filomena D’Alto, coordinatrice del CPF di Matierno della Prometeo 82- evidenziano ancora una volta la distanza tra politica ed i bisogni reali delle comunità. Le scelte operate dal governo sembrano perseguire unicamente ragioni contabili e non di mera opportunità educativa e sociale. L’unico beneficio per il dimensionamento riguarderà infatti le casse dello Stato, mentre appaiono meno vantaggiose le ricadute per tutto il personale scolastico e, in una certa misura, per alunni, genitori e reti di prossimità.  Un governo che agita la bandiera della famiglia quale presidio di valori non negoziabili tanto da metterla al centro della propria agenda politica, stride con la scelta di ripensare fino a compromettere l’esistenza degli istituti scolastici, primi e insostituibili presidi di legalità e cultura, in aree del Paese esposte sempre più a fragilità e povertà educativa. Matierno, quartiere collinare di Salerno, dove la nostra azione sociale ed educante si realizza quotidianamente da 30 anni, diventa così uno di quei luoghi a rischio deprivazione di un riferimento pedagogico e sociale indispensabile che, unitamente alla rete del Terzo Settore, cura, sostiene e accompagna il riscatto socio culturale di un luogo e di una comunità da sempre collocato sul crinale delle fragilità economiche e sociali che ne compromettono la crescita educativa delle giovani generazioni, il loro rapporto intergenerazionale e peggio la espongono ai rischi della illegalità che proprio in assenza di valori e riferimenti culturali veicola con più facilità le sue ragioni. Confidiamo che nelle prossime ore l’attenzione delle istituzioni locali, da sempre attente e vicine alle periferie esistenziali della città, possano con ragionevolezza e lungimiranza ascoltare la voce dei territori, accoglierne le ragioni ed insieme individuare le soluzioni più opportune per salvaguardare  luoghi educanti che non rispondono alle sole esigenze formative ma realizzano quella prossimità umana che genera ancora fiducia e amicizia sociale costitutive di una comunità educante diffusa, stabile e credibile”.

Da sempre, ci raccontano le maestre, hanno lavorato sinergicamente con tutte le realtà territoriali, anche e soprattutto con le ASL, aumentando in questo modo l’offerta formativa e fortificando l’alleanza educativa, civile e sociale.
Smembrando gli istituti comprensivi, ed associando i plessi a caso, ad altre realtà di quartiere, complica il lavoro e rende vano il lavoro sinora svolto con costanza e pazienza. Gli alunni diversamente abili, gli alunni che sono a rischio dispersione scolastica e criminalità, secondo le docenti e i genitori, non avranno più l’opportunità di essere seguiti in maniera organica.

Maria Rosaria Voccia 

Maria Rosaria Voccia

Giornalista, editore e direttore responsabile di www.sevensalerno.it e di www.7network.it. Storico dell'Arte, sono cittadina del mondo, amo la vita, l'arte, il mare, i gatti... Esperta in giornalismo eco ambientale, tecnico di ingegneria naturalistica, autrice del Format Campania in Fiamme: Criticità & Proposte, mi impegno nelle e per le campagne eco ambientaliste perché desidero un mondo migliore, per noi e per i nostri figli. Sono progettista culturale, ideatrice di Format, organizzatrice e curatrice di eventi.

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio

Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.

Leggi di più