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Salerno: Fonderie Pisano, il doppio presidio ai lati del Tribunale a Salerno

Lorenzo Forte: “Si è arrivati al paradosso per cui chi viola la legge recita il ruolo della vittima, negando le ormai accertate responsabilità”

Si dovranno aspettare altri dieci giorni per sapere la decisione della giustizia penale riguardo il sequestro preventivo del le Fonderie Pisano, ubicate nel popoloso quartiere Fratte.

Stamattina, davanti a Tribunale, c è stato il doppio sit-in: i lavoratori della fonderia da un lato, dall’altro i rappresentanti del Comitato Salute e Vita con il presidente Lorenzo Forte, che da anni si batte per la chiusura della fonderie.

Presidio lavoratori Fonderie Pisano, Salerno

Chiuse e riaperte in base ad altalene della Regione e del TAR, i residenti hanno avviato una nuova raccolta firme per tutelare la salute dei cittadini, auspicando la delocalizzazione della azienda.

Presidio Cittadini Comitato Salute e Vita

Come ci fa sapere Lorenzo FORTE,  “già nel 2006 furono fatte pervenire all’Amministrazione Comunale di Salerno le carte geochimiche ambientali redatte dal professor Benedetto de Vivo, le stesse utilizzate per lo studio epidemiologico fatto dallo SPES, avviato solo di recente, con un inspiegabile e gravissimo ritardo! E nel 2006 la concentrazione di piombo nel suolo era già inequivocabilmente ALTISSIMA e totalmente fuori norma .Nonostante ciò, nessun provvedimento a tutela della salute è stato preso e per ben dodici anni non è stata condotta alcuna indagine epidemiologica”!

Oltre 300 tumori censiti dal comitato Salute e Vita, tutti concentrati nel perimetro abitativo intorno alle Fonderie Pisano,  l’Arpac e i tecnici di parte rivelano sforamenti di CO2 e la presenza di metalli pesanti nel vicino bacino idrico del fiume Irno e nel sangue dei cittadini.

“Le offese aggravate e continuate” sono quelle che per decenni, e fino ai giorni scorsi, la popolazione ha subito a causa del continuo reiterarsi di gravi reati ambientali- ha detto Forte- Così come “l’allarme sociale” è quello provocato dal scellerata condotta imprenditoriale della Famiglia Pisano.

Si è arrivati al paradosso per cui chi viola la legge recita il ruolo della vittima, negando le ormai accertate responsabilità. A tali provocazioni rispondiamo citando solo alcuni dei riscontri oggettivi accertati nelle sedi giudiziarie, amministrative e recentemente anche sanitarie:

  • sentenza N. 415/2007 del Tribunale di Salerno, in cui la proprietà ha patteggiato la pena per i seguenti reati: abbandono di rifiuti speciali pericolosi; scarico di acque industriali nel fiume Irno e senza essere in possesso dell’autorizzazione; superamento dei limiti soglia per piombo, rame e zinco; scarico sul suolo di acque meteoriche miste alle polveri derivanti dall’attività prodotta; realizzazione d’impianti produttori di fumi in atmosfera senza essere in possesso dell’autorizzazione prevista, emissioni di gas e polveri atti a molestare le persone presenti in zona.
  • sentenza N. 314/2015 del Tribunale di Salerno che sancisce il patteggiamento per la mancata osservanza di norme per la sicurezza dei lavoratori ed, “anche per via di un vetusto ed inadeguato sistema di captazione dei fumi di produzione” l’emissione di fumi contenenti polveri di natura cancerogena (“materiale particellare a base di piombo e cadmio, composti organici volatili (COV) contenenti, tra l’altro, monossido di carbonio, anidride carbonica, solventi aromatici, anidride solforosa”) provenienti dall’impianto dichiarato “assolutamente incompatibile con il contesto urbano nel quale è inserito”.
  • decreti di diffida e conseguente sospensione delle attività della Fonderia da parte della Regione Campania (Prot. 2016 119396 del 19/02/2016 e Prot. 2016 0288004 del 27/04/2016) poichè l’impresa ha lavorato senza rispettare tra le altre le norme in tema di smaltimento di rifiuti, produzione di fumi, sversamenti nel fiume Irno in totale dispregio delle regole del rispetto delle BAT (alcune delle violazioni riscontrate durante i sopralluoghi dell’ARPAC sono esattamente le stesse per cui i Pisano hanno patteggiato con una sorte di ammissione di colpa nei precedenti processi). Il dirigente delle Regione Campania, Dott. Barretta, parla di “situazioni connotate di immediato pericolo e danno per l’ambiente e la salute pubblica”.
  • relazione finale dell’attività ispettiva ARPAC (Prot. 0066824 del 13/11/2017) che disegna per l’ennesima volta un quadro allarmante dell’impatto ambientale dell’impianto sulla salute pubblica e sull’ambiente. Tra le gravi difformità evidenziate nella relazione si citano: la mancata applicazione delle BAT riguardanti prevenzione della formazione di diossina, stoccaggio dei rottami e dei rifiuti prodotti, nonché la parziale applicazione delle BAT relative alla captazione delle emissioni prodotte in varie fasi del processo produttivo e alla separazione delle acque reflue.
  • risultati preliminari dello studio SPES hanno messo in evidenza la presenza di dieci metalli potenzialmente tossici in una frazione rilevante del campione umano analizzato, nonché nel suolo circostante la Fonderia, dato che di fatto crea una correlazione tra la salute dei residenti della zona e l’attività scellerata dell’impianto.

“La popolazione ha preso ormai coscienza di tutto ciò che si sta consumando e non si lascerà intimorire. Il nostro impegno è quello di andare avanti fino al raggiungimento di tutta la verità e all’accertamento di tutte le responsabilità”.

 

Maria Rosaria Voccia

Maria Rosaria Voccia

Giornalista, editore e direttore responsabile di www.sevensalerno.it e di www.7network.it. Storico dell'Arte, sono cittadina del mondo, amo la vita, l'arte, il mare, i gatti... Esperta in giornalismo eco ambientale, tecnico di ingegneria naturalistica, autrice del Format Campania in Fiamme: Criticità & Proposte, mi impegno nelle e per le campagne eco ambientaliste perché desidero un mondo migliore, per noi e per i nostri figli. Sono progettista culturale, ideatrice di Format, organizzatrice e curatrice di eventi.

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