
24 marzo 2025
Napoli- Nella serata di sabato 22 marzo l’amico, il fratello e il compagno Omar, attore,
regista, cuoco, Ë stato aggredito alla stazione di Montesanto. Alcuni di noi conoscono
Omar e la Comunità Palestinese Campania da oltre 40 anni (invasione israeliana del
Libano e le stragi di Sabra e Chatila).
Non c’è settimana che il territorio salernitano non veda la presenza e la partecipazione
di Omar e/o della Comunità Palestinese Campana nelle varie iniziative organizzate da
vari gruppi, associazioni e forze politiche e sindacali.
Sappiamo già che tale ulteriore aggressione islamofobica Ë anche contro il
sacrosanto diritto alla vita, alla terra e alla libertà del popolo Palestinese. Ma
questa aggressione non fermeranno la loro lotta nè il movimento internazionale di
solidarietà con la Palestina. Malgrado che tutte le potenze e gli stati occidentali,
compreso il nostro, sono complici del genocidio del popolo Palestinese che si sta
perpetrando anche in questi minuti NON CI FERMERANNO. Da sabato scorso
l’associazione Memoria in Movimento ha un motivo in più per le nostre future iniziative
del 18 aprile (concerto per raccogliere fondi a favore della popolazione di Gaza) e
del 29 aprile su “antisionismo e decolonizzazione”.
Sappiamo già che anche in queste due future occasioni la Comunità Palestinese Campania sarà presente con più
convinzione e insieme continueremo il nostro percorso di solidarietà “militante” per la Palestina e per il suo popolo.
Di seguito la denuncia pubblicata dalla Comunità Palestinese della Campania e da Omar
“Aggressione a sfondo razziale perchè indossavamo, io ed un compagno della
comunità palestinese della Campania, le nostre Kufie avvenuta alle 16.30 di sabato 22 marzo nella Cumana di Napoli da parte di un soggetto che dopo averci ripetutamente provocato IN DIVERSI MODI, banali
(mettendo ripetutamente l’inno israeliano) e più seri anche cercando il contatto fisico
in attesa di una nostra reazione che non Ë avvenuta, ci ha atteso ed aggredito
fisicamente alle spalle alla stazione di Montesanto.
Questo episodio reputo sia molto grave, la denuncia Ë stata fatta e le conseguenze
LEGALI sono certo non tarderanno, ma penso che questo fatto vada denunciato anche
pubblicamente soprattutto perchË avviene in un contesto politico internazionale e
nazionale dove c’è molta indifferenza dell’opinione pubblica, dei media, dei Governi e
dei partiti politici a condannare i reali responsabili in Palestina.
Denunciamo tutto questo anche perché l’indifferenza mentre accadeva l’aggressione è
stata grande, con persone che hanno liquidato il tutto con “Ah vabbè, sono fatti di
religione”, empatia selettiva.
Maria Rosaria Voccia