Per il cilo “visioni d’autore”, lunedi 23 ottobre sarà proiettato “Quel che resta del giorno” (The Remains of the Day), film del 1993 diretto da James Ivory, tratto dal romanzo omonimo di Kazuo Ishiguro, Premio Nobel 2017.
Stevens (Antonhy Hopkins) è stato per trent’anni il maggiordomo di Lord Darlington (Fox), gentiluomo formale e ingenuo e molto influente, che prima della guerra stava dalla parte dei nazisti. Quando Darlington muore la tenuta viene acquistata da certo Lewis (Christopher Reeve), americano pragmatico, ma con un suo stile. Stevens si mette così in viaggio per riassumere l’antica governante Sara Kenton (Emma Thompson), che se n’era andata vent’anni prima, per (infelicemente) sposarsi. La ritrova, ma le cose rimangono come sono. Nel frattempo Stevens è stato maggiordomo impeccabile, mancando persino di assistere il padre morente per non compromettere il perfetto servizio di una cena, e ignorando tutto il resto della vita, sentimenti compresi, incapace di giudicare gli errori enormi del suo padrone che, come tale, era sempre dalla parte del giusto. Il maggiordomo sembra vacillare solo quando la governante gli dichiara il suo amore, anche se subito torna formale e non riesce a liberarsi dei lacci. Tratto dal romanzo di Kazuo Ishiguro, il film è indubbiamente seducente. Ambiente, interpretazione, storia, dialogo, tutto perfetto. Del resto il nostro tempo sembra fatto apposta per farsi incantare dall’eleganza, dall’onore, dal senso del dovere, dalla limpidezza dei sentimenti, dalla forma quando aderisce alla sostanza.
Efficaci anche le istantanee storiche che mostrano una società inglese snob, distaccata e ingenua e “politicamente dilettante”, capace di credere a un ministro tedesco che definisce Hitler un “uomo di pace”.
Anthony Hopkins realizza una delle sue interpretazioni più intense.
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Casa della poesia, Via Convento 21/a
Baronissi(SA)
Comunicato Stampa