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Dossier Campania in fiamme: Criticità & Proposte, la quarta tappa a Salerno, negli spazi dell’Arco Catalano di Palazzo Pinto

Le immagini spettrali del Vesuvio bruciato si intrecciano all’inchiesta giornalistica

La quarta tappa del Convegno Itinerante Campania in Fiamme: Criticità & Proposte è stata ospitata a Salerno, negli spazi dell’Arco Catalano di Palazzo Pinto , giovedi 4 ottobre 2018

Il flagello dei roghi, gli Esperti spiegano e propongono soluzioni.

Con i saluti istituzionali di Mariarosaria Vitiello, Consigliere alle Politiche culturali della Provincia si sono aperti i lavori della quarta tappa del Convegno Itinerante Campania in Fiamme: Criticità & Proposte, inserito nella Rassegna Fotografica Scatti d’Autore 2018, curata da Pasquale Cicalese e da Maria Rosaria Voccia, che in questa edizione vede coinvolti gli allievi del Liceo Artistico Sabatini Menna.

Il Convegno è stato arricchito dalle fotografie sul Vesuvio bruciato dai roghi del Maestro Ciro Ciliberti e dal video “Vesuvius in Flammis” del gruppo artistico Futuroplastico.

Alla luce dei roghi che hanno flagellato per tutta la scorsa estate la Regione Campania, e per rispondere concretamente alle richieste legittime da parte dei residenti di capire e chiedere soluzioni, il Convegno di inchiesta “Campania in Fiamme: Criticità & Proposte”, ideato dalla Giornalista Maria Rosaria Voccia, direttore di Sevensalerno, è portato all’attenzione di residenti, Enti e Istituzioni  in tutta la Regione Campania dal sito di informazione Sevensalerno. Realizzato nella sua prima tappa il 1°settembre 2017 presso il Museo Diocesano San Matteo a Salerno, è stato ospitato successivamente dal Comune di Cava de’Tirreni il 26 ottobre 2017 e dal Comune di Minori il 18 gennaio 2018.

Le immagini spettrali del Vesuvio bruciato si intrecciano all’inchiesta giornalistica

Ciro Ciliberti -Sevensalerno Locandina

Ciro Ciliberti, classe 1968, lavora come designer in Italia ed all’estero e gira il mondo come reporter. Coinvolgerlo nella Rassegna Fotografica Scatti d’Autore è stato immediato e naturale, perché Ciro, durante i roghi in Campania dello scorso anno, è andato a verificare de visus, con la sua macchina fotografica, il disastro ambientale provocato dalle fiamme.

Ha sentito l’urgenza di documentare, da fotoreporter, la disperazione che emanava da quella terra martoriata, la terra del Vesuvio, bruciata e violentata fin dentro le sue viscere dalle fiamme, altissime, che hanno distrutto tutto: vegetazione, coltivazioni tipiche, fauna e flora. Lo ha fatto anche per i residenti  della Campania, di cui ha toccato la disperazione, e per  le future generazioni.

Sappiamo che i roghi hanno già distrutto gran parte del patrimonio boschivo e della macchia mediterranea, nonché specie animali, compromettendo anche la tenuta della fascia costiera, per cui si rende necessario sollecitare l’opinione pubblica regionale e nazionale analizzando le cause e valutando proposte per arginare tale disastroso fenomeno. E la pubblica opinione si sollecita attraverso le inchieste, le fotografie ed i video di giornalisti e fotografi, nonché fotoreporters che lavorano “sul campo”.

 

Il Percorso del Convegno Itinerante Campania in Fiamme: Criticità & Proposte

Il Convegno itinerante Campania in fiamme :Criticità & Proposte si fregia di Esperti e Partner di prestigio: Protezione Civile Regionale, Associazioni ambientaliste tra cui Legambiente, la Sigea Campania e Molise, l’Associazione Nazionale Forestali, l’AIB della Regione Campania, Comitati Cittadini, il Centro di Cultura e Storia Amalfitana, Uila UIL Salerno, Comunità Montane. Tutti con un comun denominatore: l’amore e l ‘impegno per il territorio.

I residenti dell’intera Regione Campania,  coinvolti e disperati, hanno chiesto a gran voce e da ogni dove spiegazioni a quanto hanno visto accadere quasi quotidianamente durante l’estate 2017, e che si trovasse una rapida e fattiva soluzione.

Al Convegno Itinerante, che già ha riscosso notevole successo di pubblico –oltre diecimila contatti e il dato è in crescita-, partecipano Esperti ed Operatori nei diversi settori della Statistica e della Prevenzione Idro Geologica Territoriale. E’ portato anche anche negli Istituti Superiori.

Il  Parterre della Quarta Tappa:

Claudia Campobasso – Dirigente Regionale Protezione Civile Emergenza e Post Emergenza

Ciro Marino- Segretario Generale UILA – UIL Salerno

Donato Bella Comitato Basta Incendi Cava-Costiera

Danilo Sorrentino- Maresciallo Ordinario Carabinieri Forestali –Consigliere Provinciale Associazione Nazionale Forestale

Giovanni Vitolo- Dipendente Comunità Montana Irno-Solofrana

Le amministrazioni locali hanno mostrato moltissimo interesse al Convegno, comprendono bene che questo convegno è un momento di inchiesta territoriale, danno tutto il loro supporto, riscontrando che una corretta informazione su questa tematica va anche a favore  della politica, che ha l’ opportunità di ascoltare le istanze della popolazione e di operare fattivamente sul territorio nel miglior modo possibile. Ringrazio per questo impegno i Sindaci e le amministrazioni che ci stanno ospitando, dimostrano grande senso di responsabilità per il territorio.

L’elemento critico che emerge dal convegno è la penuria della prevenzione, malgrado i finanziamenti stanziati dalla Regione Campania, in base all’articolo 7 comma 1 del decreto dirigenziale n.74 del 30/08/2017 e il monitoraggio con il Taled.

Da questa estate 2018, infatti, c’ è un monitoraggio del Faito e del Vesuvio grazie alla cosiddetta “stanza segreta”, che permette di spegnere più velocemente gli incendi, individuare inneschi ed arrivare anche a scoprire i piromani, grazie alla collaborazione tra alcune imprese napoletane, i Vigili del Fuoco e Sma Campania. Il progetto Taled (TelecommunicAtion, Localization and Real Time Environment Detection), finanziato dalle Agenzie Spaziali Europea ed Italiana nell’ambito del programma europeo di ricerca applicata Artes 20, è un nuovo sistema concepito a Napoli che consiste nello sviluppo di una piattaforma innovativa integrata di telerilevamento e di telecomunicazioni a larga banda, unica nel suo genere, per il pronto intervento in caso di incendi e disastri naturali e che prevede l’invio di informazioni agli operatori addetti allo spegnimento degli incendi. L’avanzamento del fronte dell’incendio e del fumo e altri dati metereologici raccolti da Taled sono inviati in tempo reale su appositi tablet in dotazione alle squadre di soccorso. Incrociando dati satellitari e osservazione sul posto, si possono così gestire meglio le squadre di spegnimento.

Nella fase post-incendio si utillizzano sensori intelligenti e immagini da satellite e da droni. Taled traccia l’area percorsa degli incendi e individua il punto di innesco, arrivando a scoprire in tempo breve anche la causa originaria e, con essa, il piromane. Questa fase prevede anche la partecipazione del Centro Italiano Ricerche Aerospaziali, il Dipartimento di Ingegneria dell’Università Parthenope di Napoli e la società Telespazio. In questo modo, dal satellite si potranno anche individuare discariche abusive su aree incendiate ed eventuali depositi di amianto e rifiuti tossici.

Bisogna fare in modo che la prevenzione, il mantenimento e la cura dei nostri territori diventino un cavallo di battaglia per tutti, portare la problematica nelle scuole, all’università, la generazione attuale e le future devono avere chiaro il concetto dell’importanza fondamentale della prevenzione degli incendi.

Anche l’intervento via terra è stato inconsistente, a detta degli Esperti intervenuti, fatta eccezione per sparuti gruppi di uomini e donne volenterosi che, dotati di solo coraggio e buona volontà, si sono frapposti tra i roghi e le case che l’incendio era arrivato a lambire. Chi vive la montagna sa che va protetta quotidianamente. Non si sarebbe arrivato a tanto se esistessero figure che si occupano della  tutela del sottobosco che, se lasciato all’incuria, diventa terreno fertile per i roghi. Il controllo delle montagne è di vitale importanza e permetterebbe non solo di individuare tempestivamente gli inneschi, ma anche di non lasciare campo libero ai piromani ed alle loro azioni criminali.

In seguito alla riforma Madia, che ha visto l’accorpamento dei corpi forestali nell’Arma dei Carabinieri, è diventata ancora più evidente l’assenza di figure preposte alla salvaguardia ed alla tutela delle montagne. Il compito oramai risiede nelle sole mani di chi quei territori li conosce perché li ama e li vive quotidianamente.

E’ urgente una Legge ad hoc sugli ECOREATI.

Non dimentichiamo che in quello che si definisce BIOCIDIO ci sono anche gli Animali oltre che le specie arboree, nonché l’inquinamento dell’aria causato dalle emissioni da combustione che colpiscono soggetti allergici, soprattutto bambini ed anziani.

La magistratura non conosce il tema della prevenzione e della responsabilità. Quindi fare adeguati corsi di aggiornamento ed istituire Enti Superiori che raccordino quelli locali, territoriali.

E’ auspicabile una forte e costante sinergia tra Governo Centrale, Regioni e Comuni per una prevenzione consapevole e fattiva sul Territorio.

Il dissesto idrogeologico ora rappresenta il rischio più immediato in seguito ai violenti nubifragi di questi giorni ed a quelli che presumibilmente arriveranno con l’avanzare dell’autunno. I roghi ci hanno riconsegnato un quasi totale disboscamento di ampie zone montuose che aumentano esponenzialmente il rischio franoso in presenza di grosse quantità di acqua piovana. Inoltre l’ammasso detritico di ceneri e tronchi rischia di essere trascinato a valle dalle piogge causando danni o bloccando i canali pluviali. I danni possono essere incalcolabili ed è per questo che diventa cruciale un’azione mirata per affrontare il problema.

Serve la programmazione di una serie di rilevazioni tecniche per comprendere lo stato della superficie montuosa in seguito agli incendi, oltre che un’attenta valutazione delle condizioni dei canali pluviali in seguito agli eventi meteorologici che potrebbero trascinare a valle i residui lasciati dai roghi ostruendo, così, il corretto deflusso delle acque piovane.

Arrivati a questo punto i proclami politici servono a poco. Serve che le istituzioni utilizzino le armi a loro disposizione per affrontare il problema seriamente, così come decine di uomini e donne hanno dimostrato di saper fare con il solo ausilio di pale, zappe, braccia e amore per la propria terra.

Dall’insieme dei contributi si evince inoltre che a causa dell’accorpamento della Guardia Forestale all’ Arma dei Carabinieri gli interventi sono stati notevolmente rallentati, a volte annullati. Il tutto mentre la Riforma Madia, che ha determinato tale fusione, viene tacciata di presunta incostituzionalità in più punti (non ultima la pronuncia del TAR Abruzzo che si è espresso in tal senso);

Il ruolo degli operai idraulico-forestali, che spesso in questi anni abbiamo visto protestare anche per il mancato pagamento degli stipendi, viene ancora una volta mortificato in situazioni del genere. Messi alle dipendenze del microcosmo entropico delle Comunità Montane (sempre più confusionarie, sempre più clientelari), questi lavoratori vivono di contratti precari e saltuari, privi di una logica complessiva che metta al centro la salvaguardia del territorio.

Il pagamento a privati di diverse migliaia di euro per ora per l’utilizzo di elicotteri per lo spegnimento dei roghi è un’altra inconcepibile trovata del “sistema di soccorso”. La prevenzione e il soccorso possono essere solo pubblici e dobbiamo muoverci affinché tornino ad essere tali.

I mezzi dell’ex Forestale fermi nei parcheggi e gli elicotteri privati in volo pagati con soldi pubblici sono lo specchio della triste condizione in cui ci troviamo.

– la quasi totale assenza di squadre di terra per lo spegnimento degli incendi è da ricercarsi nelle direttive precise della Regione di affidare ai soli Vigili del Fuoco il compito di arrivare sui sentieri. Si tratta di un corpo non addestrato e senza i mezzi adatti a ricoprire questo ruolo!

– l’enorme ritardo con cui la Regione Campania (solo a fine Luglio) ha varato il piano Antincendi Boschivi

Dalla FERFA (Federazione Rinascita Forestale e Ambientale): ” Da quando non c’è più la Forestale in Italia ogni piccolo incendio è diventato devastante. La riforma Madia ha spezzettato e scollegato tra loro le funzioni indispensabili ai Forestali per garantire tempestività, massima efficienza ed economicità’ al sistema antincendio boschivo, soprattutto a beneficio delle Regioni. È necessario che il Governo e il Parlamento prendano coscienza della necessità urgente di ricomporre e unificare tutte le competenze dei Forestali. Si sta lavorando alacremente per avere il massimo consenso su un progetto innovativo di Polizia Ambientale civile che in tempi brevissimi si presenterà, anticipando la sentenza del 19 marzo prossimo della Corte Costituzionale”.

Ringrazio i nostri Partners, gli Esperti di settore, la gente che ci segue, i residenti della Campania, e anche chi ci segue da altre regioni, quali la Basilicata, il Lazio, la Puglia.

Maria Rosaria Voccia

Il CONVEGNO CAMPANIA IN FIAMME: CRITICITÀ & PROPOSTE  e l’Evento SCATTI D’AUTORE 2018 sono copyright Sevensalerno/Maria Rosaria Voccia e sono promossi sul sito di informazione www.sevensalerno.it

Riprese Video e Foto Guglielmo Gambardella per Sevensalerno

 

 

 

Maria Rosaria Voccia

Giornalista, editore e direttore responsabile di www.sevensalerno.it e di www.7network.it. Storico dell'Arte, sono cittadina del mondo, amo la vita, l'arte, il mare, i gatti... Esperta in giornalismo eco ambientale, tecnico di ingegneria naturalistica, autrice del Format Campania in Fiamme: Criticità & Proposte, mi impegno nelle e per le campagne eco ambientaliste perché desidero un mondo migliore, per noi e per i nostri figli. Sono progettista culturale, ideatrice di Format, organizzatrice e curatrice di eventi.

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