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Passeggiata su via De Renzi

crolli e degrado in bella mostra

Camminare su via Salvatore De Renzi, nella parte alta del centro storico di Salerno, è molto piacevole, poiché si gode di un panorama davvero particolare. Oltre all’incantevole visione della città vecchia con le sue cupole, i campanili e i tetti, quando il tempo lo permette, si può ammirare, di fatto, l’intero skyline del golfo di Salerno, dalla Costiera Amalfitana fin giù in Cilento con Punta Campanella!
Questa volta, il mio percorso parte dall’ex Convento di San Lorenzo per concludersi in prossimità dell’ex Convento di Santa Maria della Consolazione. L’ex Convento di San Lorenzo, attualmente sede dell’Archivio- Biblioteca storica del Comune di Salerno, recuperato da qualche anno, fu realizzato per volere dell’Ordine dei Benedettini verso la fine del X secolo d.c. Seguirono, poi, due fasi costruttive ben precise: la prima risalente al XIII secolo con l’avvento delle Clarisse e con il primo provvedimento di recupero e abbellimento sia del Convento che della chiesa attigua dedicata a Sant’Anna; la seconda col rinnovo globale di tutto il complesso conventuale da parte dei Frati Minori Riformati. Il progetto del 1616 realizzato dagli ingegneri Matteo Vitale e Giovanni Leonardo Caffaro e voluto da Padre Niccolò da Spinazzola, è particolarmente complesso in quanto stravolge gli interni del volume conventuale con nuove funzioni al suo interno: dall’infermeria, alla chiesa, dalla sagrestia, fino al rinnovato chiostro. La facciata meridionale fu ulteriormente modificata con una serie di arcate che tutt’ora si possono ammirare, 8 arcate che si susseguono per tutti e quattro i piani.

A fianco all’ex Convento di San Lorenzo ritroviamo la chiesa dedicata a Sant’Anna del XIII secolo e modificata tra il 1617 e il 1618, sempre per volere di Padre Niccolò da Spinazzola che fece ribaltare l’ingresso da ovest ad est e creare uno spiazzale antistante al nuovo sagrato.

Tra il 1659 e il 1670 su progetto di G.Antonio Mariano venne completata definitivamente la trasformazione della chiesa con un chiostro impiantato su nove archi a tutto sesto poggianti su pilastri poligonali.

Nella chiesa a unica navata con volta a botte, si trovano delle tele attribuite a Luigi Rodriguez, artista siciliano che lavorò in Campania tra il 1594 e il 1606, quali “l’apparizione della Madonna a San Francesco”, “la Madonna in gloria con i santi Lorenzo e Francesco” e “l’Immacolata”. Dello stesso artista sono gli affreschi, posizionati lungo le 4 cappelle laterali, raffiguranti le scene della vita di San Francesco delimitati in esagoni con decorazione a stucco di gusto manierista. Di Angelo Solimena è il dipinto posto sulla destra della cupola, dove si osserva San Francesco che chiede l’indulgenza plenaria per la Porziuncola (1670 circa). Della stessa epoca è il dipinto della “Sacra Famiglia con Sant’Anna” attribuito ad F. Di Maria. L’altare è del mastro marmoraro di Napoli Giuseppe di Bemardo realizzato nel 1780. Abbandono, pieno di orgoglio, la chiesa e proseguo la mia passeggiata per la bella via De Renzi passando per le ex carceri maschili, i Conventi di San Francesco e San Pietro a Majella ridotti oramai a ruderi con i tetti a falde in pessime condizioni e con erbacce ed alberi che prosperano, ahimè, sulle stesse coperture.

Proseguo per qualche metro, superando una piccola e indecorosa discarica abusiva, per immettermi sulla rampa Santa Maria della Conciliazione; passo davanti alla chiesetta di San Filippo Neri i cui stucchi e decori sono, a dir poco, in pessime condizioni e in parte anche caduti, (davvero un peccato!).

Salgo, e superata la chiesetta, sulla destra mi si presenta un’altra volumetria storica: l’ex Convento di Santa Maria della Conciliazione – ex carceri giudiziarie femminili.

Esso venne eretto dai Caccuppini nel 1559 in prossimità di una preesistente chiesa dedicata a Santa Maria. Soppressa nel 1866 e trasformata in carcere femminile, la struttura è a forma rettangolare con cortile centrale quadrangolare e presenta, sul suo lato occidentale, un prolungamento che segue la naturale orografia della zona. Sul lato orientale, in cui è ubicata la chiesa, sono presenti solo macerie ben visibili persino su google maps!  L’edificio si presenta con una facciata scandita da piccole finestre che corrispondono alle antiche celle delle monache . La mia passeggiata termina, o meglio, s’interrompe davanti alle macerie di un lato del convento stesso, cadute su via Santa Maria della Consolazione, una stradina che mi avrebbe riportato in prossimità del sagrato della chiesa di Sant’Anna in San Lorenzo. Anche quest’ultimo edificio, il convento posizionato nella parte più alta del Planium Montis, a metà strada tra il castello e la città antica, è in condizioni precarie e, purtroppo, fa bella mostra del suo degrado e dei suoi svariati crolli a tutta la città!

Daniele Magliano

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